
Lamezia Terme – “Tre anni di intensa attività, tra crescita istituzionale, espansione nazionale e consolidamento del proprio ruolo nel panorama culturale. La Fondazione Trame ETS presenta il bilancio del triennio 2022–2025 e inaugura una nuova fase di rilancio con l’ingresso di nuovi membri nel Consiglio di Amministrazione e nel team operativo” è quanto si legge in una nota.
Un percorso coerente con la linea del presidente Nuccio Iovene, che in questi anni ha orientato la Fondazione verso una visione più ampia e strategica:“Trame è diventata un luogo stabile di costruzione collettiva, una comunità che unisce cultura, educazione e partecipazione civile. La nostra forza è l’idea che la cultura possa essere strumento quotidiano di resistenza e libertà” - ha raccontato Iovene nella conferenza che si è svolta questa mattina presso il centro culturale Civico Trame, alla presenza del sindaco della città Mauro Murone, della stampa e di tanti rappresentanti delle associazioni locali e regionali.
“In questi anni – precisano - la Fondazione ha consolidato la propria struttura giuridica e organizzativa. Con la campagna di fundraising “Anch’io sono Trame”, avviata nel 2023, l’Ente ha acquisito personalità giuridica e l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), diventando ufficialmente una Fondazione di partecipazione. Radicata a Lamezia Terme ma con una rete che oggi abbraccia tutto il Paese, Trame ha scelto di dialogare con altre realtà del Sud Italia, spesso più fragili nel panorama nazionale e ha partecipato attivamente a eventi nazionali come la Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera Contro le Mafie (Roma 2024 e Trapani 2025), il Festival dei Beni confiscati (2024), Le Giornate della Legalità a Torino (2025), il Festival della Rigenerazione Urbana – Città in Scena 2025, il Cleto Festival, il Lamezia International Film Festival di cui è partner culturale, e ha ricevuto il premio “Un pacchero alla ‘ndrangheta” a Castiglione Cosentino nel settembre 2025. Eventi e riconoscimenti che confermano la vocazione di Trame a essere spazio di confronto e laboratorio permanente di cittadinanza attiva”.

“Giunto nel 2025 alla sua 14ª edizione – proseguono - il Trame.Festival si conferma come un unicum nel panorama nazionale e non solo. Lo scrittore Roberto Saviano lo ha definito “l’unico festival in Europa che analizza il fenomeno mafioso in chiave globale, dal Messico alla Russia, dalla Cina all’India, tenendo come punto di partenza l’eccellenza italiana: l’antimafia”. Un recente studio dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, a cura della dott.ssa Raffaella Mangani per la cattedra di Scienze delle Finanze del prof. Michele Trimarchi, ha evidenziato come il Festival rappresenti “uno strumento di crescita e coesione sociale per la città di Lamezia Terme”, con il 97% dei partecipanti che lo considera un mezzo efficace di contrasto culturale alle mafie. Negli ultimi tre anni, il Festival è stato anche selezionato dal Salone Internazionale del Libro di Torino tra i protagonisti del progetto “Luci sui Festival”, dedicato alle rassegne letterarie più rilevanti d’Italia. Una consacrazione che testimonia la capacità di Trame di parlare al Paese intero, partendo da un territorio simbolico come la Calabria”.
“In questi anni abbiamo scelto di lavorare sulla continuità, ma anche sul cambiamento”, ha affermato Nuccio Iovene. “Abbiamo radicato Trame nel suo territorio, ma anche portato la nostra voce in contesti nazionali, costruendo ponti tra Sud e Nord. Oggi possiamo dire che Trame è diventata una rete, una comunità aperta, dove la cultura diventa motore di cittadinanza attiva”.
Nel corso del 2025, la Fondazione ha completato un importante lavoro di aggiornamento e potenziamento della piattaforma digitale www.tramefestival.it , trasformandola in uno strumento di consultazione e memoria. È nato così un archivio storico digitale che raccoglie e conserva sentenze giudiziarie e articoli di giornale relativi alla ‘ndrangheta, un patrimonio informativo e documentale unico nel suo genere, pensato per studiosi, giornalisti, studenti e cittadini”.
“Per la raccolta e la catalogazione dei materiali dell’archivio, la Fondazione ringrazia lo storico lametino Fabio Truzzolillo, che per anni ha collaborato con Trame proponendo iniziative di valorizzazione della memoria storica locale, tra cui “Trame di Memoria”, un progetto nato per custodire e diffondere le storie della Lamezia civile e resistente. Con il progetto #Trame365 finanziato dalla Fondazione Vismara, Trame rilancia la propria missione di diffondere, ogni giorno dell’anno, una cultura della legalità e della giustizia sociale. Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Trame accoglie due figure fortemente simboliche per il territorio e per l’impegno civile che affiancheranno i riconfermati Gioacchino Tavella e Maria Teresa Morano: Pino Crapella, imprenditore e socio fondatore dell’Associazione Antiracket Lametina (ALA), noto in città per aver denunciato i suoi estorsori, e l’Avv. Carlo Carere, legale dell’ALA, che rappresenta l’associazione nei processi in cui si costituisce parte civile”.
“Parallelamente, la Fondazione si è aperta a nuove energie e competenze. Sono entrate a far parte dello staff della Fondazione Claudia Ammendola, pedagogista, che subentra nel coordinamento del progetto #trameascuola, e Angelica Ventura, nuova figura nell’area della progettazione. Un gruppo giovane e dinamico che affianca Maria Immacolata Scimone, figura storica della Fondazione, responsabile della segreteria amministrativa, Ari Anello, collaboratrice attiva nei laboratori educativi già da oltre un anno e Maria Francesca Gentile, responsabile della comunicazione e dell’ufficio stampa, che dallo scorso anno coordina anche il programma del Trame.Festival, supportando il direttore artistico Giovanni Tizian. “Un ringraziamento particolare a coloro i quali hanno collaborato in questi anni al festival e alla fondazione, come Cristina Porcelli, Claudia Caruso e Francesco Rettura. E un riconoscimento particolare a Armando Caputo, indicato, alla prima riunione di insediamento del nuovo CDA, presidente onorario della Fondazione - ha concluso Iovene - La lotta alle mafie non si fa solo nei tribunali o nelle piazze, ma anche con i libri, nelle scuole, nelle relazioni quotidiane”, ha ricordato Iovene. “La nostra sfida è rendere la cultura un atto di resistenza civile permanente”.
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