Lamezia, il sogno di riscatto di Stanley e Patricia: inaugurato bazar multietnico con progetto "Resto in Campo"

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Lamezia Terme - Lungo gli scaffali c’è di tutto, dalle patate dolci, alla crema di arachidi, alle spezie dai colori vivaci – curry piccante, cumino, cardamomo verde – e bambini pieni di vita corrono dappertutto in una folla multietnica. Ma non siamo in un mercato del Corno d’Africa, siamo in piazza Fiorentino, nel cuore di Sambiase, all’inaugurazione del “ChrisPatri African Market”, nuovo bazar di prodotti alimentari e di cura personale espressamente dedicati ai consumatori africani e mediorientali. Si tratta di un’idea di Stanley Aiya Aizobua – per gli amici Christofer – e di sua moglie Patricia, che unendo i propri nomi, oltreché le proprie energie, hanno dato vita al sogno del “ChrisPatri”.

Non da soli, in realtà, ma con l’aiuto di una rete solidale importante che ha favorito la realizzazione della loro idea imprenditoriale. Un’idea che è diventata destinataria della “Concessione contributi e agevolazione alle start-up” del progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” di P.I.U. Su.PR.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, che vede capofila Comunità Progetto Sud, coordinatore per il lavoro di formazione e supporto tecnico che ha condotto al risultato, con l’intervento di una rete di giovani professionisti capaci di strutturare un piano d’impresa efficace, e la collaborazione di Goel Gruppo cooperativo e Progetto Policoro di Lamezia Terme. Una rete nata sul territorio, che parte in realtà da un percorso d’integrazione nel tessuto sociale della città già intrapreso. Christofer/Stanley, infatti, arriva dalla Nigeria nel 2014, con un diploma in business education, e svolge una serie infinita di lavori – in genere sottopagati – che non soddisfano le sue aspirazioni ma arricchiscono la sua esperienza: fa il bracciante agricolo, l’operaio, il panettiere, il barista, il cameriere, si occupa dello smaltimento dei rifiuti. Fa il possibile per integrarsi, ed essendo cattolico praticante, diventa volontario alla Chiesa di Santa Chiara, presso la piccola Comunità dei Missionari della Via, diventando anche mediatore culturale in uno dei loro progetti. In quella chiesa sposa Patricia, e insieme vengono indirizzati dai frati e dalle suore al Progetto Policoro, realtà che si occupa all’interno della diocesi dell’orientamento al lavoro per i giovani. Saranno proprio i responsabili del Policoro a mettere in contatto questa giovane famiglia, che oggi ha due bambini piccoli, con la Comunità Progetto Sud, la quale riconoscendo al loro sogno imprenditoriale i requisiti necessari la affida ai suoi esperti, che oggi ne hanno reso possibile la realizzazione.

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Un esempio virtuoso di rete e di collaborazione trasversale, benedetto, di fronte ad una piccola folla di amici e futuri acquirenti, proprio da frate Umile della Comunità dei Missionari della Via, alla presenza di Marina Galati, Francesca Fiorentino di Progetto Sud e Adriana Raso di Goel gruppo cooperativo, dei giovani rappresentanti del Progetto Policoro, di don Luca Gigliotti, direttore dell'Ufficio diocesano della Pastorale Giovanile, dei religiosi, dei volontari e delle famiglie che da sempre si sono adoperate per il bene di chi ha deciso di restare e di costruire il proprio futuro in questa comunità.

Giulia De Sensi

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