Lamezia, monta la protesta sulla nuova rete ospedaliera: tra i servizi a rischio anche Trauma center

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Lamezia Terme - Tra addetti ai lavori e mondo politico e sindacale, sono in tanti in queste ore ad esprimere più di una perplessità sul decreto firmato da Roberto Occhiuto e che ridisegna la rete ospedaliera in Calabria, soffermandosi sul futuro prossime di tutte le strutture presenti in Calabria.

E in particolare sull'ospedale Giovanni Paolo II sono tante le voci contro che in queste ore chiedono da una parte chiarimenti e rassicurazioni sul destino del nosocomio cittadino, dall'altro paventano il rischio reale di un'ulteriore spoliazione. A preoccupare in particolare è la riduzione delle strutture, dei cosiddetti reparti che - per come riportato dal decreto - passerebbero a 22, tra strutture complesse e semplici, sebbene sia previsto un incremento dei posti letto (286 contro gli attuali 248). La logica del decreto, che agisce sulla base di indicazioni ministeriali, è quella di centralizzare alcuni servizi negli ospedali hub e in particolare nella provincia di Catanzaro sull'azienda Dulbecco. A Lamezia tra le strutture che potrebbero scomparire come unità organizzative, ad esempio, il Trauma center, l'Emodialisi, Microbiologia, Virologia.

Il piano contenuto nel decreto dovrebbe diventare definitivo entro il prossimo 15 aprile e a partire da quel momento partiranno una serie di atti conseguenti affidati alla struttura commissariale e alle singole Aziende ospedaliere e sanitarie.

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