Lamezia Terme – Pubblichiamo la nota del geologo Mario Pileggi del consiglio nazionale “Amici della Terra” sulle anticipazioni del rapporto sullo stato di salute dei mari.
“L’eccellente qualità delle acque di balneazione certificata dall’Agenzia regionale per la Tutela dell’Ambiente per tutte le 27 aree di balneazione, circa 30 chilometri, dei cinque comuni costieri del lametino non deve far immaginare che ovunque è possibile fare il bagno in sicurezza. Per prevenire l’esposizione dei bagnanti a rischi per la salute sono da considerare le cinque aree con divieto di balneazione esistenti sul Tirreno lametino.
Come c’è da considerare che a due mesi dall’inizio della stagione balneare non sono ancora disponibili per i bagnanti tutte le informazioni sui profili dei litorali e sulle acque marine specificate nelle norme nazionalied europee vigenti. Norme che prevedono l’obbligo di esporre bene in evidenza appositi cartelli contenenti tutti i dati sulla qualità e classificazione delle acque di balneazione e sulle specificità di ogni tratto di costa adibito e non adibito alla balneazione per prevenire i rischi per la salute e stimolare il coinvolgimento dei cittadini alla gestione dei beni comuni per il miglioramento dell’ambiente.
Carenze informative – evidenzia Pileggi - anche sul portale web del Ministero della Salute dove nell’apposito spazio dedicato alle “Ordinanze sindacali di divieto alla balneazione” per i comuni diLamezia Terme e NoceraTerinese,dopo due mesi dall’inizio della stagione balneare non è riportata alcuna ordinanza relativa alle quatto aree inibite alla balneazione per inquinamento in prossimità delle foci dei Fiumi Turrina, Savuto, Amato e Bagni.
L’unica Ordinanza di divieto di balneazione riportata è la n°40 del 2015 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e riguarda l’area prossima al “Collettore aereoportuale”. E nello stesso Portale come area interdetta alla balneazione è indicata quella “100 metri a Nord e 100 metri a Sud del Collettore aeroportuale” mentre la lunghezza della stessa area interdetta, riportata sulla mappa dello stesso Ministero della Salute, appare più del doppio.
Sempre sul portale del Ministero della Salute permane l’errore riguardante l’area di balneazione della lunghezza di 1.167 metri denominata “Lido Marinella” riportata nella mappa del Comune di Gizzeria ma non compresa nell’elenco delle aree di balneazione dello stesso comune. Errore che riguarda anche il comune di Lamezia Terme dove sono elencate nove aree di balneazione, una in più, invece delle otto realmente presenti e riportate nella mappa dello stesso Portale del Ministero della Salute.
In pratica, sul Tirreno lametino – prosegue ancora Pileggi - anche nel pieno dell’attuale stagione balneare non è facile individuare dove inizia e termina ogni singola area costiera adibita e non adibita alla balneazione. In particolare, non è facile individuare dove iniziano e terminano i divieti permanenti di balneazione per inquinamento come, ad esempio, quello che dalla zona del Pontile ex area Sir si allunga fino all’area SIC “Dune Angitola” ricadente in parte nel Comune di Lamezia Terme. Aree con divieto d’inquinamento che complessivamente, nel solo comune di Lamezia T., superano di molto il chilometro.
Tra le novità più significative dell’attuale stagione balneare c’è il fatto che è stata certificata la qualità eccellente anche in quelle aree marine di Lamezia Terme dove la rilevanza dei divieti di balneazione per inquinamentonei primi quindici anni del duemila ha avuto eco sulle prime pagine dei quotidiani ed è stata oggetto anche di due interrogazioni parlamentari. Questa novità certificata dall’Arpacal è dettagliatamente documentata nei risultati delle analisi microbiologiche sui parametri indicatori di contaminazione fecale: Escherichia coli e enterococchi intestinali eseguite dall’Arpacal nelle stesse aree. Sulla rilevanza del fatto basta osservare il grafico che riporta l’andamento della lunghezza dei divieti di balneazione rispetto a quella dell’intero litorale di Lamezia Terme dal 1999 al 2012.
E’ difficile prevedere se l’eccellente qualità delle acque marine documentata in tutte le analisi effettuate nel corso delle due ultime stagioni balneari e nei mesi scorsi sarà confermata anche nei prossimi mesi più caldi dell’estate. Se continuerà la tendenza già rilevata dall’Arpacal in ogni comune costiero del lametino si potrà legittimamente aspirare alla bandiera verde per le spiagge “a misura di bambino” promosse dai pediatri europei e accrescere il primato delle 18 bandiere attribuite per questa stagione balneare alla Calabria.
Sulle potenzialità offerte dal ricco patrimonio costiero, anche in considerazione delle recenti dichiarazioni degli operatori turistici locali, non si può continuare ad ignorare che i 34 chilometri di spiagge del lametino con 68 del vibonese che formano il golfo di S. Eufemia corrispondono alla lunghezza complessiva delle spiagge dell’intera regione Emilia Romagna dove ogni anno arrivano più di 50 milioni di turisti balneari.
Come non si può continuare ad ignorare le specificità delle stesse spiagge del Golfo di S. Eufemia che oltre essere naturali e non rifatte, presentano varietà geologiche e Biodiversità inesistenti nel resto della Penisola del BelPaese.
Specificità come gli assetti idro-geomorfologici che favoriscono la presenza e lo sviluppo della più grande varietà di habitat e forme di vita in ambiente acquatico e terrestre. La ricca biodiversità terrestre e marina caratterizzata anche da nuove specie megabentoniche come Topsentia calabrisellae e Halicona fimbriata e varie oasi di Coralli finora non rilevate in nessun altra area dell’intero Mediterraneo. Biodiversità favorita pure da un microclima ideale per la più lunga durata della stagione balneare e per favorire in alcuni tratti di costa una ventilazione idonea per varie attività sportive anche d’interesse internazionali come quella del Kitesurf che si svolgerà nel lametino anche nel prossimo mese di Luglio.
Sulla grande varietà di spiagge naturali che caratterizzano il Golfo di S. Eufemia va ribadito che le stesse sono formate da frammenti di rocce di tutte le ere geologiche che documentano la nascita ed evoluzione sia del paesaggio terrestre e degli insediamenti umani dell’intero Belpaese. Rocce escogliererare nelle coste della Penisola comequelle granitiche di Capo Vaticano generate dallo stesso magma che ha generato le più note coste granitiche della Sardegna dalle quali sono stati separati a seguito d’imponenti movimenti della crosta terrestre iniziati milioni di anni fa e ancora in atto nel Tirreno.
Va ribadito che, oltre ad una grande varietà di preziosi aspetti naturalistici, paesaggistici ed ambientali, nei cento chilometri della fascia costiera del Golfo di S. Eufemia esiste un rilevante e unico patrimonio archeologico che, tra l’altro, comprende i manufatti in pietra risalenti al Paleolitico Inferiore di Casella di Maida e i resti databili tra l’ VIII ed il V secolo a.C. dei centri abitati della Magna Grecia come: Hipponion, Temesa e Terina che sorgeva sul margine interno dell’ampia laguna interrata dalle alluvioni del Torrente Bagni dei secoli passati e ridotta attualmente dalla sola ’area Sic “Lago La Vota”.
Continuare ad ignorare o sottovalutare le specificità degli assetti idro-geomorfologici dei litorali non favorisce le attività turistiche e accresce i danni al territorio e alle sue risorse naturali per l’accentuarsi dei fenomeni di erosione, alluvioni e crolli provocati da prevedibili eventi naturali come la pioggia e il moto ondoso.
Il prezioso patrimonio costiero disponibile, con le ricche specificità alle quali si è fatto cenno, può e deve essere tutelato e valorizzato attraverso interventi e atti concreti dall’insieme delle classi dirigenti per garantire un futuro ai giovani che desiderano continuare a vivere nel territorio più favorito dalla natura e che ha dato il nome all’intero BelPaese.
Nei comuni costieri del lametino i divieti di balneazione per inquinamento - conclude Pileggi - riguardano 4 aree non adibite alla balneazione e non monitorate in prossimità delle foci dei fiumi Turrina, Amato, Savuto e Bagni. Un altro divieto di balneazione per motivi diversi è posto in prossimità della foce del Collettore aeroportuale all’interno dell’area di balneazione denominata “500 metri a Sud Torrente Bagni” classificata di qualità eccellente nel comune di Lamezia Terme".
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