Lamezia Terme – Si è svolto questa mattina sulla spiaggia antistante l’area ex Sir, tra il pontile e il canalone della zona industriale un sit-in promosso dal coordinamento Uniti per il Golfo di Sant’Eufemia. Un momento di mobilitazione pacifica, ma determinata, per chiedere interventi concreti contro l'inquinamento marino e sensibilizzare le istituzioni locali e regionali sull’emergenza ambientale che da anni affligge questa parte della Calabria.
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Un’unione di forze per difendere il mare
Anna Rosa di Uniti per il Golfo di Sant’Eufemia ha evidenziato con forza la gravità della situazione ambientale nell’area del Golfo di Sant’Eufemia, definendola “la più inquinata del golfo”. Ci troviamo nell'area più inquinata del Golfo, alle spalle noi abbiamo il pontile dell'ex sir che è la manifestazione evidente, il simbolo di quella che è stata una politica mancata degli anni 70, così come alle nostre spalle, dopo siete gentilmente invitati a guardare, abbiamo il canalone dove tutto sversa perché tutto arriva a mare ed è l'emblema della politica ambientale, non dico non efficace”.
“L'organizzazione dell'evento è stato curato da Uniti per il Golfo che altro non è che il raggruppamento di tutte le associazioni del territorio che nel 2021 hanno ritenuto importante anche per l'interesse forte per l'ambiente ma soprattutto per il mare. perché poi tutto arriva al mare, di mettersi insieme attraverso una serie di iniziative che hanno avuto anche un gradito successo da parte nostra, che ci ha permesso di farci conoscere, ma soprattutto ha permesso di far capire che questo gruppo con i partiti con la politica non ha niente a che fare. Noi siamo un gruppo apartitico e dirò di più, se il 24 agosto ci siamo incontrati a Pizzo dove abbiamo protestato e abbiamo gridato aiuto, abbiamo chiesto aiuto alla classe politica, aiuto alla magistratura, oggi noi a quella stessa classe politica non rivolgiamo un grido di aiuto ma di indignazione. non si è fatto nulla per questo territorio, questo territorio è stato visto solo come un bacino elettorale, è stato venduto a chi poteva sfruttare il territorio senza tener conto di quello che era un paradiso naturale che avrebbe fatto arricchire questo territorio attraverso la natura, attraverso una natura che credo sia meravigliosa, che stamattina se voi guardate bene poiché ci troviamo in un'area protetta, continua ancora a reagire”.
“E' il mare che non ce la fa più è il mare che adesso uscì da acque verdi, acque marroni. Ci mancavano le acque nere. Abbiamo anche quelle. Ed è per questo che noi abbiamo il sacrosanto diritto di sapere in quali acque ci bagniamo. E poi, i cari politici, ai quali mi rivolgo nuovamente che cosa hanno intenzione di fare? Vogliono ancora occupare gli scranni dei consigli comunali, dei consigli regionali solo per acquisire potere? No! Mettetevi una cosa in testa, cari politici. Ce n'è qualcuno oggi. Ho chiesto, scusandovi, che non parlassero. Perché questa è una protesta della società civile. E dite ai politici che stanno in Regione che una buona volta dessero gli incarichi, non agli amici degli amici degli amici degli amici, ma dessero gli incarichi a chi capisce di depurazione. siamo andati a percorrere quest'area intorno a voi provate a fare un giro vedrete quanti piccoli ruscelletti nauseabondi escono e che cosa sono quelli”
Come ha spiegato Giuseppe Iemme di Costa Nostra, “nel 2021, insieme ad altre associazioni, abbiamo dato vita a Uniti per il Golfo di Sant’Eufemia per poter fare massa comune. Da soli non riuscivamo ad ottenere risultati, ma oggi siamo in tanti, ed è ora che la politica si assuma le sue responsabilità. Questo sit-in serve proprio a dimostrare che i cittadini non sono più disposti a restare in silenzio di fronte alla morte lenta del nostro mare.”
Una richiesta forte: dati e monitoraggi reali
Tra le adesioni più significative, quella dell’ISDE – Medici per l’Ambiente, che ha contribuito alla redazione della richiesta dati inviata alle autorità. Il loro intervento evidenzia un aspetto fondamentale: “Sappiamo quali sono le cause dell’inquinamento, ma mancano dati aggiornati per quantificare la responsabilità di ciascuna. Gli ultimi dati sui depuratori risalgono al 2022, e alcuni ancora al 2016. Inoltre, per quanto riguarda le acque superficiali e i pesticidi, il monitoraggio è praticamente assente.” In altre parole, la carenza di dati e trasparenza impedisce una corretta valutazione del danno ambientale e ostacola ogni seria pianificazione di intervento.
"Il mare tradito da leggi inapplicate"
Giuseppe Grande del Comitato Uniti per il Golfo di Sant’Eufemia ha espresso amarezza per la mancanza di applicazione delle leggi ambientali esistenti: “Abbiamo leggi ottime, ma sono state svuotate nei loro elementi fondamentali. Questa terra e questo mare sono stati traditi.”
Presente anche Plastic Free, con la referente Valentina Stella: “Siamo qui per chiedere risposte chiare sul perché il nostro mare è così inquinato e quali investimenti si intendono fare per rimediare. Questa spiaggia ha un valore enorme per la città: non possiamo più tollerare questo abbandono.”
Un appello alla cittadinanza
Il sit-in non è solo una protesta, ma un invito alla partecipazione civica. “Non ci sarà nessun eroe che salverà il mare, solo insieme, uniti, lo salveremo” è il messaggio forte lanciato dai promotori. L’appello è rivolto a tutti i cittadini che amano il proprio territorio: partecipare al sit-in significa contribuire attivamente alla salvaguardia di un bene comune troppo a lungo trascurato. Il Sit-in si è concluso con il sopralluogo ad uno dei canaloni che vanno a confluire nelle acque del mare.
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