Landini (Cgil) a Lamezia: "In Calabria servono investimenti e lavoro"

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Lamezia Terme - Si è svolto a Lamezia il convegno “Quale sviluppo per il Mezzogiorno e la Calabria. Lavoro - Istruzione - Sanità - Ambiente - Infrastrutture”, organizzato dalla Cgil. Dopo i saluti del segretario generale Cgil Area Vasta Enzo Scalese, i lavori sono stati introdotti dal segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato. Presente all'iniziativa, il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini. "Parlare di sviluppo in Calabria - ha detto - significa parlare di investimenti, asili, scuole, ospedali, perché questo è quello che si sta pagando. Anche l'arretramento delle infrastrutture che è quello che impedisce la crescita in Calabria come le altre parti del nostro Paese in particolare il Mezzogiorno, dove si sta vivendo uno spopolamento, nel senso che i giovani se ne vanno e credo che questo sia un altro tema centrale. Noi dobbiamo narrare il punto di vista di chi per vivere ha bisogno di lavorare, e da questo punto di vista qui le condizioni sono peggiorate perché si è poveri lavorando, si continua a morire sul lavoro, perché ci sono livelli di precarietà inaccettabile perché è aumentata la malavita organizzata che controlla pezzi interi dell'economia reale. Quindi narrare una realtà diversa significa battersi affinché il lavoro torni ad essere un diritto vero. E affinché i diritti fondamentali, alle cure, all'istruzione, cioè ad essere persone liberi con un lavoro dignitoso perché puoi partecipare alla vita sociale e politica credo che sia il tema di fondo. La Cgil qui in Calabria - ha proseguito Landini - come in Italia chiede alle persone di battersi per cambiare queste condizioni e per affermare una politica economia e sociale diversa per cui la libertà delle persone passa attraverso il diritto al lavoro, all'istruzione, il diritto ad una giustizia sociale che oggi non c'è a partire da una vera lotta all'evasione fiscale e alla necessità di investimenti seri per creare lavoro e dare un futuro al Paese".

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"Ponte sullo Stretto non è la priorità"

Landini ha poi parlato del Ponte, sollecitato dai giornalisti. "Credo - ha detto - che non sia oggi quella la priorità. Continuare a fare come sta succedendo adesso vuol dire raccontare delle bugie al Paese. Oggi il Paese ha bisogno di infrastrutture e investimenti. In Sicilia ci sono tratti interi ad un unico binario. La Calabria non è molto diversa. Quindi qui si sta raccontando una bugia. Quelle risorse e quei soldi oggi vanno spesi per dare gli ospedali e le cure alle persone che non ce li hanno. I calabresi non vanno in Sicilia, vanno al Nord per farsi curare. E poi se tu fai un ponte cosa ci fai passare? Se non hai costruito le condizioni prima per far crescere questo Paese. Quindi, per quello che ci riguarda - ha sottolineato Landini - quella non è una priorità e quella del ponte non è la scelta oggi da fare. La priorità e di altra natura e noi pensiamo di continuare a batterci perché c'è un'idea molto diversa da quella che oggi sta venendo avanti".

Sull'Autonomia differenziata: il Paese è già abbastanza diviso

"Siamo contrari all'autonomia differenziata. Il Paese - ha dichiarato ancora Landini - è già abbastanza diviso e separato, tra l'altro le divisioni e le diseguaglianze ci sono già e non c'è bisogno di farne altre. Anzi, pensiamo che l'unità del Paese sia la condizione per far crescere tutto il Paese. O si assume lo sviluppo e la crescita del Mezzogiorno come elemento di crescita di tutto il Paese o non si va da nessuna parte. L'autonomia differenziata - ha stigmatizzato il leader della Cgil - è una logica folle, così come l'idea che per cambiare il Paese bisogna cambiare la Costituzione. Noi siamo dell'idea che la nostra Costituzione va applicata e quindi devono essere fatte delle politiche molto precise. Per quello che ci riguarda - ha concluso Landini - noi siamo anche contro l'idea del premierato. Siamo pronti quando ci sarà il referendum a dire che non è quello che serve all'Italia. All'Italia serve la libertà nel lavoro, serve non essere precari, serve avere le strutture per curarsi, far studiare i nostri figli, serve investire nella cura dell'ambiente. E in questa direzione per quello che ci riguarda noi ci battiamo per questa prospettiva e chiediamo altre riforme più serie". Al confronto presenti anche il direttore generale Svimez Luca Bianchi, il presidente Unindustria Calabria Aldo Ferrara e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

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"Ringrazio Landini per la vicinanza alla Calabria - ha dichiarato Occhiuto - e devo riconoscere al sindacato un’azione di stimolo rispetto alle tante emergenze in Calabria. Sindacato in Calabria ha grande capacità di proposte". Così, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo al convegno della Cgil a Lamezia sul tema dello sviluppo in Calabria. Occhiuto si è soffermato su alcuni dei temi trattati, a cominciare dal Pnrr. "Quando è stato fatto - ha detto - hanno buttato dentro tutte le opere che avevano un grado di progettazione avanzata. E la Calabria è sempre stata vista come una regione dove l'impegno, anche da parte delle società di Stato nazionali, era marginale. Ora noi siamo riusciti, e siamo riusciti insieme, ad ottenere 3 miliardi e mezzo sulla 106. Certo non bastano, ma il risultato migliore che siamo riusciti ad ottenere è quello di pretendere che Anas faccia la progettazione della 106 anche nei tratti non finanziati. Noi - ha aggiunto Occhiuto - stiamo tentando di fare le riforme e di evitare per esempio il dramma dello spopolamento. Ci sono fra i 10 mila e 15 mila giovani all’anno che si perdono, vanno via. Su molte delle emergenze della Calabria, c'è bisogno di uno sforzo congiunto del Governo nazionale, di quello regionale, delle organizzazioni sindacali regionali e nazionali perché altrimenti è difficile trovare le soluzioni definitive. Abbiamo in questa regione - ha proseguito Occhiuto - un precariato straordinario. Un precariato per la verità che non ho creato io, perché il mio governo regionale non ha fatto un solo precario. Stiamo cercando di assorbire questo precariato, e molte delle soluzioni che abbiamo esplorato e realizzato sono nate dalla discussione con i Sindacati. Altre emergenze affrontate sono quelle delle risorse che non sono state spese dai miei predecessori. Io ho trovato circa 2 miliardi di risorse non spese. Un miliardo di Fsc 2014-2020; un miliardo di risorse Por non spese. Abbiamo velocizzato la spesa, mandato i Revisori nei Comuni, abbiamo fatto emergere tutta la spesa che non era comunicata e altre ne abbiamo fatte grazie ai contributi offerti dalle organizzazioni datoriali e dai sindacati. E devo dire che fra qualche mese, quando saranno ufficializzati i dati della spesa, si vedrà che la Calabria ha speso tutti questi 2 miliardi che andavano spesi. Dobbiamo tutti insieme creare le condizioni affinché chi oggi è costretto ad andare via dalla Calabria possa scegliere di rimanere. Si può fare in due anni? In tre anni? Non si può fare. Questi sono processi molto lunghi quelli che devono condurre a restituire il diritto a poter restare ai giovani calabresi. Ma bisogna tentare di farlo, facendo le riforme che stiamo tentando di fare e che poi produrranno degli effetti. Chi governa - ha chiosato Occhiuto - deve occuparsi dell'emergenza e anche delle prospettive". "Noi dovremmo tentare di intervenire sui flussi migratori, mi riferisco alla possibilità di far diventare per esempio alcuni borghi luoghi dove possono trasferirsi pensionati, o i nomadi digitali, stiamo cercando di creare delle occasioni perché questo possa avvenire. Noi siamo la regione che continua a rappresentarsi per i valori che, per esempio, mi hanno reso orgoglioso di fare il presidente della Regione dopo la tragedia di Cutro, per i valori di solidarietà, di accoglienza che la Calabria e i calabresi hanno saputo dimostrare. Dobbiamo essere anche capaci di trasformare quello che viene vissuto come un problema in una opportunità".

A. C.

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