
Catanzaro - "Trentacinque firme e 19 articoli per mettere in campo nuovi strumenti e nuovi fondi e dimostrare a cittadini e imprese che lo Stato c'è e sostiene chi denuncia usura ed estorsioni". Nelle parole del prefetto Castrese De Rosa il senso del protocollo di intesa sottoscritto a Catanzaro dal Governo, con il sottosegretario Wanda Ferro, il commissario straordinario antiracket Maria Grazia Nicolò, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il procuratore capo della repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, e i vertici di forze dell'ordine, autorità territoriali ed ecclesiastiche e associazioni.
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Il protocollo nasce come strumento per rafforzare la rete interistituzionale del territorio, coinvolgendo a pieno titolo anche il mondo associativo, sindacale e del privato sociale sia in un’ottica preventiva che di supporto a cittadini ed imprese esposti al rischio di condotte estorsive o usurarie. Si promuove la nascita di sportelli antiusura sul territorio è istituito un osservatorio specifico in prefettura. Tra i sottoscrittori anche il Comune di Lamezia. "Il mio primo processo è stato a Lamezia per un processo di usura con protagonista la cosca egemone Giampà - ha spiegato Curcio - In questo comprensorio le denunce per usura sono state pari a zero per decenni e questo è un indice rivelatore della situazione. È uno dei reati spia di maggiore rilievo in un contesto mafioso. La sinergia è fondamentale per restituire a cittadini e imprenditori la certezza che lo Stato c'è e denunciare non è mai un'operazione a perdere".

Occhiuto ha aggiunto: "La sinergia tra le istituzioni è molto virtuosa sempre e soprattutto in questo campo. Vi è un gran lavoro da fare per una evoluzione culturale e il protocollo di oggi va verso questa direzione e un grande merito va al sottosegretario Ferro. Esiste una legge regionale che va però aggiornata e mi auguro che le associazioni impegnate su questo tema vogliano dare il loro contributo". "È molto importante il ruolo dello Stato di fronte a due reati che inquinano l'economia - ha spiegato il commissario Nicolò - Le denunce vanno incentivate, da qui parte l'erogazione di risorse per il ritorno alla economia legale". "È un atto concreto contro ferite della società calabrese - ha aggiunto Ferro - oggi siamo tutti più forti. Spesso la paura del giorno dopo impedisce le denunce, oggi stiamo dicendo ai cittadini che non lo saranno. Da gennaio sono state soltanto 18. Il protocollo ha un fondo di circa 2 milioni di euro e oltre 600mila per la provincia di Catanzaro".
G.V.
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