Picco natalizio Covid atteso anche a Lamezia, Mancuso: "Situazione preoccupante solo per pazienti fragili"

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Lamezia Terme - E' atteso anche a Lamezia un picco di positivi da Covid-19 come previsto nel periodo di Natale, ma non dovrebbe avere conseguenze pesanti, se non per soggetti fragili o con gravi patologie. Tracciando il consuntivo delle ultime settimane e guardando all'immediato, ne abbiamo parlato con il dottor, Gerardo Mancuso, direttore della struttura complessa di Medicina interna dell'ospedale e vicepresidente della Società italiana di Medicina interna.

"Il picco - ha sottolineato Mancuso - riguarda soltanto i positivi e quindi il numero di persone che potranno avere una positività al tampone Covid. Però vi è da dire che il numero di persone che avrà malattia da Covid, e mi riferisco alla polmonite soprattutto, è in nettissimo calo rispetto all'anno scorso. C'è un rapporto molto basso di malattia, e questo per effetto della vaccinazione che è stata fatta nei due anni precedenti.

Che impatto avrà il picco che si annuncia a Natale sul nostro territorio?

"Ci sarà il picco anche sul nostro territorio, ma sarà ripeto un picco di positività, tant'è che ormai se i pazienti non sono sintomatici non è neanche indicato fare il tampone. Quindi, il picco riguarderà il numero di persone coinvolte ma molte di queste, possiamo dire il 90 per cento, saranno asintomatiche quindi non dovranno fare neanche il tampone".

Come procede la vaccinazione?

"Anche quest'anno c'è una minore attenzione sulla vaccinazione. Si sono vaccinate meno persone, hanno fatto il richiamo meno persone, e hanno fatto richiamo anche meno persone che lavorano in campo sanitario e sociale. Le indicazioni sono per le persone al di sopra dei 65 anni, ma anche nei pazienti fragili. Quei pazienti che hanno malattie sistemiche e che hanno necessità di fare la vaccinazione per avere una protezione, perché un contatto col virus in un paziente fragile può determinare un aumento della mortalità".

La vaccinazione antinfluenzale è sempre comunque raccomandata?

"Si, a proposito di questo, voglio dire che si possono fare entrambi i vaccini in contemporanea. Uno ad un braccio e uno all'altro braccio. Lo dico perché sta circolando l'idea che i vaccini devono essere fatti in maniera singola. Cioè uno un giorno e l'altro dopo venti giorni. Ma non è così, non c'è nulla di vero. Si possono fare nella stessa seduta in contemporanea. È importante che ci si vaccini anche per il virus antinfluenzale".

Quanti ricoveri ci sono attualmente in ospedale?

"Abbiamo due ricoveri con polmoniti in non gravi condizioni. E due positivi in appoggio ma per altri motivi. Uno per motivi ortopedici e un cardiologico".

C'è in generale un abbassamento di tensione sul Covid. Ormai trattato alla stregua di una “normale” influenza?

"Si, bisogna intenderlo come abbiamo inteso il virus influenzale, cioè un virus ricorrente che nel periodo autunnale e primaverile avrà un paio di picchi e poi la vaccinazione ci coprirà. Però pazienti gravi per esempio nel mese di novembre passato non ne abbiamo avuti. C'è stato solo un decesso a fronte di una trentina di polmoniti. Ed era un paziente purtroppo malmesso che aveva una patologia oncoematologica. Sarebbe comunque deceduto per altri motivi e non per Covid".

Come viene affrontata oggi la positività. Si può uscire "tranquillamente" con la mascherina?

"Si. Questa è un'altra cosa importante. Basta tenere la mascherina perché in tal modo si protegge la popolazione".

A.C.

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