Lamezia Terme - Il Comitato "Difendiamo la Costituzione" di Lamezia Terme ricorda con "commozione e gratitudine il magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia in via D'Amelio il 19 luglio del 1992 insieme a Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina, che facevano parte della sua scorta. Con lui facciamo idealmente memoria di tutti gli altri magistrati uccisi dalle mafie e dal terrorismo. Nel libro “Ritratti del coraggio. Lo Stato italiano e i suoi magistrati", scritto da un gruppo di magistrati e curato da Stefano Amore, giudice costituzionale, si ricorda che in Italia la criminalità, le mafie e i gruppi terroristici hanno assassinato 27 magistrati negli ultimi 60 anni. Un numero così alto di magistrati uccisi lo si riscontra solo in Italia. In Paesi devastati per decenni dalla guerra civile, dal traffico delle armi e della droga, come in America Latina, in Medio Oriente, in Africa e in altre parti del mondo, non si trova nulla del genere. Se poi contiamo tutte le vittime civili e gli agenti di Polizia e Carabinieri, che la mafia ha fatto in Italia dall’avvento della Repubblica ai giorni nostri, scopriamo che sono molte migliaia. Il bilancio di una vera e propria guerra! Il libro appena ricordato tratteggia il profilo dei 27 magistrati assassinati e ricostruisce le vicende che hanno portato al sacrificio di tutte queste vite umane!.
La memoria di Borsellino, Falcone, Chinnici, Livatino e di tutti i magistrati uccisi, soprattutto quelli vittime di mafia e terrorismo, per il Comitato presieduto da Mario De Grazia "deve costituire per tutti un rinnovato impegno per una lotta senza quartiere contro le mafie e il "metodo mafioso" che, in maniera subdola, si sostituisce al controllo armato dei territori, per insinuarsi nelle relazioni, negli affari, nelle decisioni delle istituzioni politiche. Per noi, Comitato di Difesa della Costituzione, deve poi essere un ulteriore motivo per un impegno ancora più esplicito perché non venga stravolto il principio della divisione dei poteri e dell'autonomia della magistratura. Pensiamo, infatti, che per onorare il sacrificio dei tanti magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo occorra farne adeguata memoria specialmente tra le nuove generazioni, ma, soprattutto, rispettando la divisione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, valorizzando e salvaguardando l'autonomia della magistratura, perché posta a esclusiva difesa dei cittadini nei confronti di ogni strapotere".
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