Castrolibero (Cosenza) - Hanno deciso di proseguire l'occupazione del liceo scientifico di Castrolibero gli studenti che da una settimana protestano contro la mancata adozione di provvedimenti a carico di un professore che si sarebbe reso responsabile di molestie ai danni di una studentessa. La decisione é stata presa a conclusione di un'assemblea. "Siamo delusi - ha detto uno studente - per l'esito dell'incontro che abbiamo avuto con gli ispettori e non percepiamo, al momento, nulla di concreto. Per questo abbiamo deciso di continuare la protesta".
Genitori chiedono rimozione dirigente
Chiedono la rimozione della dirigente, Iolanda Maletta, "per evidenti incapacità", i genitori degli studenti del liceo scientifico di Castrolibero, occupato da una settimana dai ragazzi per la manca adozione di provvedimenti a carico di un professore che si sarebbe reso responsabile di molestie nei confronti di una ragazza. I genitori, in un comunicato, chiedono anche la nomina di un commissario "che ripristini - affermano - l'ordine nell'istituto e che, nell'immediatezza, consenta ai ragazzi di riprendere il loro corso di studi in condizioni di sicurezza, competenza e serenità".
Da dirigente 'no comment'
Ha lasciato l'istituto senza fare alcuna dichiarazione Iolanda Maletta, la dirigente del Polo scolastico di Castrolibero nel liceo scientifico del quale oggi c'é stata la visita degli ispettori del Ministero dell'Istruzione incaricati di accertare i fatti circa le presunte molestie da parte di un professore denunciate da una studentessa. Malgrado le insistenze dei giornalisti, la dirigente non ha detto nulla ed ha raggiunto frettolosamente la propria automobile per poi allontanarsi.
Arrivati ispettori del Ministero
Sono arrivati a Castrolibero nel polo scolastico "Valentini-Majorana" gli ispettori inviti dal ministero dell'Istruzione per verificare la correttezza delle procedure avviate dalla dirigente scolastica dell'istituto Iolanda Maletta in merito alle presunte molestie sessuali subite da alcune studentesse da parte di un docente di matematica e fisica dell'istituto e di vessazioni e atteggiamenti discriminatori nei confronti di diversi studenti da altri insegnanti. Secondo i ragazzi, che da una settimana hanno occupato la scuola, la dirigente scolastica sapeva e non avrebbe preso provvedimenti, negando anche gli accaduti. Al momento i tre ispettori ministeriali stanno interloquendo con i rappresentanti degli studenti.
Ispettori incontrano dirigente
Sono, attualmente, a colloquio con la dirigente scolastica, Iolanda Maletta, gli ispettori inviati dal Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, per accertare quanto é accaduto nel liceo scientifico del Polo scolastico "Valentini-Majorana" in relazione alla denuncia presentata ai carabinieri da una studentessa, che ha riferito di avere subito molestie da parte di un professore. Gli studenti da una settimana occupano l'istituto in segno di protesta, soprattutto, contro la dirigente, che accusano di avere coperto i comportamenti del professore che avrebbe commesso le molestie o, quanto meno, di averli sottovalutati.
Ispettori: "Ascoltato richieste ragazzi"
"Abbiamo ascoltato con interesse le richieste dei ragazzi, ma non possiamo dire nulla". Lo hanno detto, uscendo dal liceo scientifico del Polo scolastico "Valentini-Majorana, gli ispettori ministeriali inviati dal Ministero dell'Istruzione per accertare la situazione nell'istituto dopo la denuncia per molestie sessuali ad opera di un professore presentata ai carabinieri da una studentessa. Gli ispettori sono rimasti nell'istituto per oltre cinque ore, incontrando prima una delegazione degli studenti e poi la dirigente Iolanda Maletta.
Docenti scrivono a studenti
"Carissime ragazze, carissimi ragazzi, ve lo vogliamo dire, questa volta la lezione ce l'avete data voi. E bella grande". È quanto affermano in una lettera aperta alcuni docenti del liceo scientifico del Polo scolastico "Valentini-Majorana" di Castrolibero, occupato dagli studenti in segno di protesta contro le presunte molestie sessuali che sarebbero state commesse da un professore nei confronti di una ragazza.
"Siamo i vostri docenti, vi vediamo tutti i giorni per molte ore - è scritto nel testo firmato da Gabriele Petrone, Angela Pagliarulo, Alfonso Tarantino, Francesco Cirillo, Biancamaria Iusi e Giovanna Migliano - vi giudichiamo con un voto, ma non vi conosciamo. E' forse colpa di un mestiere sempre più difficile, in una istituzione troppo spesso chiusa e burocratica come è sempre stata la scuola; sarà colpa della retorica della ricerca dell'efficienza e dell'eccellenza a tutti i costi che si è ormai diffusa in essa. Ma ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia. Noi, troppo spesso ce lo dimentichiamo, non siamo impiegati del catasto. Dovremmo essere costruttori di teste, guide della conoscenza, edificatori dal basso di quella cosa bella e grande che si chiama democrazia. E troppo spesso non lo siamo stati". "Ecco perché oggi - proseguono i docenti - dopo questi giorni intensi e convulsi, sentiamo il bisogno di andare al di là della stessa condanna di ogni forma di molestia, di violenza, di prevaricazione tanto più grave e imperdonabile se praticata da chi è chiamato a svolgere una funzione educativa. Diciamoci la verità, al di là del merito dei fatti specifici emersi in questi giorni, sui quali ormai indaga l'autorità giudiziaria, di fronte all'evidente inadeguatezza di chi doveva offrire in questi giorni ben altre risposte, noi docenti forse non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi di capire il disagio che evidentemente pervadeva nel profondo questa scuola. E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso".
"Come diceva Edmond Rostand - sostengono i docenti nella lettera aperta - 'anche se non si è fatto nulla di male/Si han di sé mille piccole nausee il cui totale/Non dà un rimorso, no, ma un oscuro tormento'. Al di là di come finirà questa vicenda dal punto di vista giudiziario rispetto a chi vi è coinvolto (e per il quale vale sempre la presunzione di innocenza), il tema che ci avete posto di fronte è quindi molto più grande, per certi versi anche più grave. A cominciare da quello di superare fino in fondo una cultura sessista e del possesso, certa concezione predatoria della relazione tra i sessi, su cui, nonostante la modernità che pervade le nostre vite, non si riflette mai abbastanza. Una cultura che non può essere banalizzata solo come espressione di atavici pregiudizi e di comportamenti scorretti e che è, invece, qualcosa di molto più pervasivo e radicato per poter essere sconfitto solo con le denunce e le iniziative giudiziarie. Qualcosa che sta dentro di noi e di cui troppo spesso siamo inconsapevoli e che emerge in forme troppo spesso superficialmente sottovalutate ma che feriscono, lacerano nel profondo, distruggono coscienze". "Ecco, care ragazze e cari ragazzi, quando rientreremo in classe insieme - prosegue il testo - dovremo lavorare su come tornare ad essere davvero una comunità protesa alla difesa della dignità di tutte e di tutti. E magari ci insegnerete a superare quel rimorso e quell'oscuro tormento di cui parlava Rostand".
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