Lamezia Terme - Si concluderà questa sera la tappa lametina del Treno Verde di Legambiente, che in collaborazione con Ferrovie dello Stato ha promosso quest’anno la campagna “Change Climate Change” per raccontare gli effetti della crisi climatica e le buone pratiche per fermarla. Dopo 32 anni dal suo primo viaggio il treno ha scelto la stazione di Lamezia Terme Centrale come prima di tredici tappe che toccheranno tutta Italia. Il convoglio, composto da quattro vagoni tematici è stato aperto al pubblico e alle scuole del comprensorio per sensibilizzare grandi e piccini sulle cause e sull’impatto che il cambiamento climatico ha sul nostro pianeta. Ad aprire la mattinata un flash mob che si è svolto nel piazzale antistante la stazione ed ha visto protagonisti un gruppo di ragazzi in mise da spiaggia per ricordare a tutti l’innalzamento del livello del mare. “Da qui a dieci anni si arriverà al cosiddetto punto di non ritorno e sarà troppo tardi per invertire la rotta - ha spiegato in conferenza stampa Caterina Cristofaro, direttrice di Legambiente Calabria - bisogna cercare di darsi da fare per affrontare questa crisi in tempi brevi, attuando strategie incisive sia a livello mondiale che locale”.
Lamezia Terme - Nel corso della conferenza stampa è stato presentato un bollettino climatico elaborato da Legambiente per sottolineare come il problema del cambiamento climatico non sia solamente un discorso globale. Anche a livello locale, infatti, si evidenzia come dal 1979 ad oggi la temperatura media sia massima che minima registra su Lamezia un aumento di ben 1 grado, 1 grado e mezzo circa. Particolarmente significativo è il fatto che tre dei mesi più caldi sono stati registrati proprio negli ultimi tre anni. Altro dato preoccupante è quello relativo alle precipitazioni. Mentre aumenta il numero dei giorni medio di precipitazioni annuali, i millimetri di pioggia caduta risultano notevolmente diminuiti facendo aggravare i danni dovuti alla siccità: dai dati rilevati a livello regionale, dal 2009 al 2017 la quantità delle precipitazioni appare dimezzata, con conseguenti ripercussioni gravi su una regione il cui Pil fa principalmente riferimento al settore agricolo. “Sono 12 gli eventi climatici estremi individuati da Legambiente che hanno coinvolto il territorio comunale dal 2010 ad oggi - ha detto Katiuscia Eroe, portavoce del Treno Verde - 7 di questi classificabili come allagamenti da piogge estreme - ha poi evidenziato - ciò che accade nei territori ci racconta che i cambiamenti climatici rappresentano un dato di fatto. Abbiamo la necessità di agire con azioni concrete e lungimiranti. Le città devono essere pronte a far fronte ad eventi straordinari progettando dei piani di Energia e Clima”.
Si può dunque lavorare su più fronti: puntando sull’efficienza edilizia che porterebbe ad una riduzione notevole dei consumi, aumentando le aree verdi, promuovendo l’uso del trasporto pubblico urbano, intervenendo sulla permeabilità dei terreni, attuando azioni di rimboschimento per abbassare il livello di Co2, promuovendo l’utilizzo di fonti energetiche alternative che godono ancora degli incentivi statali. A contribuire all’emergenza climatica, nella nostra regione oltre alle quattro centrali termoelettriche presenti ad Altomonte, a Simeri Crichi, a Rizziconi e a Scandale, che insieme emettono il 3 per cento delle emissioni climalteranti nazionali, ci sono anche le estrazioni di gas e petrolio a largo delle nostre coste, nonché una serie di finte rinnovabili di provenienza tutt’altro che locale.
Gli amministratori locali, il vicesindaco Antonello Bevilacqua e l’assessore all’Ambiente Franco Dattilo, presenti in conferenza stampa, preso atto del bollettino di Legambiente, si sono detti parte di un’amministrazione già estremamente attenta a questa tematica, ma ancora alle prese con una popolazione con la quale sarebbe necessaria una rivoluzione culturale. Suscettibili e poco avvezzi ai cambiamenti, i lametini starebbero cercando ancora di metabolizzare la messa a regime della raccolta differenziata, estesa proprio in questi giorni nelle aree di Nicastro, centro urbano più popoloso della città. A livello regionale è in previsione l’elettrificazione di tutto il tratto ionico delle ferrovie, alimentato ancora a diesel, ma in controtendenza, spiegano da Legambiente “l’amministrazione regionale ha in programma il ritorno all’uso del glifosato in agricoltura, bandito dalla precedente amministrazione, piuttosto che l’implementazione delle realtà agricole biologiche”. Alle 16.30 lo street artist Antonio Saladino realizzerà un’opera a tema, poi il convoglio lascerà la Calabria per dirigersi verso Agrigento.
Dora Coscarelli
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