Tavolo di confronto tra sindacati e assessore regionale al lavoro a Reggio Calabria

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Reggio Calabria - L'incontro fra  Nidil Cgil; Felsa Cisl e Uiltemp  Calabria e  l'Assessore Regionale al Lavoro, alla presenza del Segretario regionale della CISL Calabria, Enzo Musolino, tenutosi ieri  presso la sede del Consiglio Regionale a Reggio Calabria ed inerente i lavoratori della Legfe 15/2018 e che segue quello del 4 Giugno, per i sindacati “ha avuto l'ennesimo carattere interlocutorio”.

LE OO.SS. durante l'incontro hanno ribadito “due pregiudiziali, rispetto alle quali permangono criticità e ritardi che persistono ormai da svariati mesi: Occorre la dalla regione giunga il via libera da parte della Avvocatura Regionale della Carta dei Diritti (disciplinare) approvato oltre 18 mesi fa, e firmato con le federazioni di categoria regionali di CGIL CISL e UIL  dal Presidente Oliverio, dal Direttore generale del Dipartimento lavoro e dall'allora Assessore Regionale al Lavoro. Un ritardo, che al di là delle singole responsabilità assessorili, ricade quotidianamente sulle spalle dei lavoratori mai cos privi di tutele, ed ai quali viene applicato il disciplinare relativo agli ex LSU LPU, peraltro analogo nelle forme e nei contenuti a quello che incomprensibilmente viene tenuto fermo neicassetto di qualche alto dirigente regionale”.

“Non avendo, seppure ripetutamente richiesto – proseguono - la possibilità di conoscere i reali motivi ostativi che bloccano da 18 mesi la pubblicazione della Carta dei Diritti della Legge 15/2018, non possiamo che registrare quello che appare come un situazione di ostaggio di Politica, Presidenza,Assessorato  e lavoratori, da parte di una certa burocrazia regionale che non sta certo brillando per celerità e competenza, ci auguriamo di essere prontamente smentiti dai fatti, perché se cosi fosse ci troveremmo di fronte ai postumi di una stagione di opacità che questa regione ha vissuto, specie, con la recedente amministrazione di Centrodestra, E nel frattempo, riconoscimento di qualifiche, malattia, assistenza ai familiari con disabilità, ferie continuano a rimanere una chimera negata ai lavoratori della legge 15, che pur se titolari di sussidio, svolgono ore integrative e mansioni infungibili presso gli enti di riferimento, dimostrando in svariati casi l'indispensabilità per lo svolgimento di servizi primari per la collettività, una doppia penalizzazione non più accettabile”.

NIDI CGIL; FELSA UIL e UILTEMP CALABRA hanno chiesto, unitariamente e con forza “la contrattualizzazione dei lavoratori della legge 15, in quanto atto fondamentale per maturare i requisiti oggettivi e soggettivi per la  successiva ed eventuale stabilizzazione.  Abbiamo registrato la volontà politica della Regione di affrontare  il bacino della legge 15 "con soluzioni diversificate in base alle tipologie di utilizzo o contrattuali e la relativa normativa di

riferimento", questo comporterà anche una proposta da parte della Regione di incentivo all'esodo per i lavoratori  legge 15 ultra 65enni e l'avvio del percorso di contrattualizzazione  per gli altri. Un proposito che seppure ci vede tendenzialmente favorevoli, necessità però di determinazioni ed  atti amministrati celeri ed efficaci. Occorre un cambio di passo, netto e determinato da parte della Regione, la soluzione e lo svuotamento del bacino non possono transigere dalle tutele che solo la contrattualizzazione può garantire. Per i lavoratori ex art 7 già contrattualizzati ed operanti nella Provincia di Vibo Valentia, abbiamo chiesto che si dia corso alla stabilizzazione, avendo superato i 36 mesi di anzianità  contrattuale”.

Il prossimo incontro è stato calendarizzato per la prima settimana di settembre, un lasso di tempo che come NIDIL CGIL FELSA CISL e UILTEP CALABRIA ritengono “sufficiente ed non ulteriormente prorogabile, per consentire alla regione di presentare alle OO.SS: un percorso, che se condiviso, può e deve dare tutele contrattuali e lavoro dignitoso a questo bacino di precariato, fin troppo bistrattato e trascurato”.

Per i sindacati “la soluzione di questa vertenza, può rappresentare un primo importante viatico per l'avvio della fase di confronto su un Piano Straordinario per il lavoro, che CGIL CISL e UIL hanno da tempo richiesto, e che è contenuto nelle premessa dell'Accordo Istituzionale del 7 Dicembre 2016, e che per le OO. SS.  rappresentava e rappresenta il pezzo maggiormente significativo di quell'accordo: dare la possibilità ai tanti calabresi, giovani e meno giovani, di poter entrare o rientrare, nel circuito produttivo e lavorativo, con forme di lavoro tutelato, dignitoso, duraturo e contrattualizzato. Resta inteso che nel caso non giunga, da parte della Regione, ad una proposta esaustiva e praticabile sulla contrattualizzazione dei lavoratori della legge 15/2018 e sulla soluzione dei problemi evidenziatisi nel corso dell'incontro, utilizzeremo ogni forma di pressione e  di mobilitazione utile a sbloccare la vertenza”.

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