Test sierologici, in Calabria esclusi la maggior parte dei comuni ex zone rosse

test-sierlogici-202021.jpg

Anche in Calabria, da domani, saranno avviati i test sierologici voluti dal Ministero della Salute in collaborazione con l’ISTAT per tracciare un primo quadro dell'epidemia da Coronavirus in Italia. Si tratta di un campione molto ristretto, 150.000 in tutta Italia ma che in Calabria comprende comunque ben 93 comuni su una popolazione complessiva di 6.314 abitanti. Tutto bene se non fosse per un’anomalia macroscopica. Tra i 93 comuni, esclusi Montebello Jonico, Melito Porto Salvo, Serra San Bruno e Vallefiorita che sono tra i campioni presenti nell'indagine, sono esclusi i rimanenti comuni colpiti da ordinanza regionale di confinamento in quanto dichiarati zone rosse nelle scorse settimane. Ebbene si, Torano Castello, Oriolo, Fabrizia, Chiaravalle Centrale, Soverato, Cenadi, Torre di Ruggero, Cutro, San Lucido, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano e Bocchigliero, secondo chi ha scelto i comuni da campionare con lo screening del test sierologici, possono aspettare o, più semplicemente, non sono considerati comuni da prendere in considerazione per il rilevamento statistico. Ma come è possibile che comuni ex zone rosse, chiusi anche per diverse settimane con tutto quel che ne comporta sia a livello sanitario, economico, sociale, siano esclusi da un test così importante che serve proprio a mappare la diffusione del Covid-19 sul territorio? Si tratterebbe quindi di un'evidente anomalia in quanto, come si accennava, i test sierologici servono proprio a scattare una “fotografia” dell'epidemia da Covid-19 e dell'evoluzione della stessa in un determinato territorio, andando a scovare le IgG ed IgM, ovvero la presenza del virus anche in persone attualmente sane (asintomatici) oltre alla cosiddetta “memoria “ dell'infezione in tempi recenti, ovvero scoprire tutte le persone guarite (consapevoli e non) che presentano anticorpi al virus stesso. Test sierologici che, per chi volesse, si possono comunque effettuare ma a pagamento in pochi laboratori regionali. I test al via da domani, invece, sono completamente gratuiti e serviranno a mappare la diffusione del virus in Calabria ed in Italia. La Croce Rossa, in collaborazione con la Regione e le Province chiamerà i soggetti selezionati da sottoporre a prelievo. I campioni utilizzati saranno analizzati in tre diversi laboratori: Castrovillari, Crotone e Reggio Calabria. Singolare, quindi, la scelta di escludere dall’elenco dei comuni calabresi proprio la maggior parte di comuni chiusi nelle scorse settimane perché dichiarate “zone focolaio”. Inoltre, c’è da dire, al contrario di altre regioni, che la Calabria non ha provveduto ad effettuare tali test sierologici né dopo l’immediata chiusura dei comuni zone rosse e né tantomeno dopo la loro riapertura. Proprio per questo, seppur su un campione comunque ristretto, i test sierologici al via da domani sarebbero serviti per avere un quadro epidemiologico più chiaro della diffusione del Coronavirus in Calabria nelle zone chiuse perché dichiarate “focolaio". Una “svista” così come la possibile mancata attribuzione di fondi da destinare a questi comuni calabresi ex zone rosse da parte del Governo anche se, nelle ultime ore, pare che tutti i comuni italiani dichiarati zone rosse nelle ultime settimane saranno destinati di specifici aiuti economici.

Virna Ciriaco

© RIPRODUZIONE RISERVATA