Lamezia, comizio di Murone: "Abbiamo dato una prospettiva di futuro alla città, vinceremo al primo turno"

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Lamezia Terme - Bandiere e sciarpe azzurre fra la gente intervenuta in piazza Fiorentino per il comizio conclusivo del candidato a sindaco Mario Murone. "Noi abbiamo dato a questa città una prospettiva di futuro, proposto progetti e cercato di evitare fino alla fine lo scontro con gli avversari. Purtroppo non è stato possibile". Qui Murone inizia un lungo elenco, punto per punto, degli appunti che gli sarebbero pervenuti, particolarmente da parte della candidata del centro sinistra, oggetto peraltro anche degli interventi di tono sostenuto di molte delle autorità provinciali e regionali presenti all'evento. "Non è possibile che si accusi un competitor di essere gentile. Che gli si dica che non sa nulla, che non parla di nulla, che gli si chieda dove vive" esordisce il candidato, annunciando che da questo momento rifiuterà confronti diretti con il centro sinistra per "non abbassare ulteriormente il livello del confronto, nel rispetto della dignità dei cittadini".

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Concordi e uniti in questa presa di posizione, come sul resto, le personalità intervenute a sostegno del candidato: Francesco De Sarro, per la lista civica Calabria Azzurra, il presidente della Provincia Amedeo Mormile, per la lista civica Lamezia Domani, l’onorevole Pino Galati coordinatore regionale di Noi Moderati, l’onorevole Antonio Montuoro, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, l’onorevole Domenico Furgiuele, deputato lametino della Lega, l’onorevole Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di Forza Italia, e in videocollegamento l’onorevole Wanda Ferro, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Interno. Particolarmente accesi gli interventi di Cannizzaro, Galati e Furgiuele – quest’ultimo dopo aver ringraziato “gli uomini e le donne del centro destra” cita i “salotti radical chic del centro sinistra”, e dice “basta a un Festival di libri solo sulle mafie: vogliamo un Festival di libri normali”, citando una celebre manifestazione culturale di respiro nazionale che non rappresenterebbe, a suo dire, in maniera adeguata l’immagine della città.

Mentre, Galati, rivolgendosi alla Lo Moro, ha dichiarato: “non ce l’ha fatta ed ha calato la maschera… ma veda candidata del centrosinistra, lei dovrebbe essere qui questa sera, a guardare uomini, donne, giovani e anziani che sono il centrodestra. Dov’è quel comitato d’affari qui? Dov’è la ‘ndrangheta? Dov’è la massoneria? Se lei ha notizie, mi dispiace ma lei che ha fatto il magistrato doveva recarsi nei luoghi deputati e fare le denunce con nome e cognome. O devo pensare che non li ha fatti perché alcuni che erano con noi oggi sono con lei. Candidati o non candidati. Lei è venuta meno ad un principio del suo giuramento, che ha fatto, come magistrato ha il dovere di denunciare con nomi e cognomi altrimenti è solo calunnia e mistificazione”.

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Più pacati gli altri interventi, concentrati sul concetto di una “filiera istituzionale del centro destra”, e sul vantaggio di avere anche a livello locale un esponente dello stesso schieramento che governa a livello nazionale, regionale e provinciale. Particolarmente sentito quello di Wanda Ferro, che si concentra sulla figura di Murone, “professionista attento, che sa ascoltare la gente”. Come sempre altrettanto pacato, ma dritto al punto, il discorso di Murone, che a proposito della visita in ospedale del centro destra, segnalata dal centro sinistra come momento improprio di propaganda nell’ambito della campagna elettorale, dichiara di “essere andato in ospedale per parlare di problemi e situazioni reali, come la mancanza di una Guardia Medica a Sambiase, e poi alla Multiservizi, per capire come funzionano le cose anche lì”. A proposito della visita del Ministro Salvini aggiunge: “Ricevere un Ministro della Repubblica è diventato qualcosa da biasimare. Con Salvini abbiamo parlato di finanziamenti, di opere pubbliche. Come faccio a dare un futuro a questa città se non parlo con Ministri e assessori regionali? Dite poi che io non conoscono il territorio. Certo nella mia vita ho viaggiato, ma la mia città la conosco, e lei conosce me. Non sono uno ‘ndranghetista, né un massone, e non mi faccio pilotare da nessuno né accetto da nessuno lezioni di onorabilità. Inutile comunque interloquire e abbassare il livello dello scontro”. Murone ipotizza anche un accordo tacito di non belligeranza fra gli altri due candidati, in previsione di un ballottaggio che potrebbe vederli alleati contro di lui. “Ma è inutile” conclude come gli altri sostenitori, “vinceremo al primo turno”.

Giulia De Sensi

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