Lamezia Terme – Sono trascorsi 34 anni dalla tragica mattina del 24 maggio 1991. Ancor prima dell’alba, quando la città ancora dormiva, due giovani netturbini sono stati uccisi, nel quartiere Miraglia. Dopo 34 anni, i carnefici non hanno ancora un volto. Oggi, la comunità lametina, come accade ogni anno, si è stretta attorno ai familiari per ricordare Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte. I presenti, commossi ed emozionati, hanno ascoltato Francesca Cristiano “Logan” cantare il brano “22 volte” che racconta la tragedia.
“Non c’è silenzio elettorale che tenga di fronte a queste commemorazioni”, ha esordito così il Prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa presente alla cerimonia. “Se lo Stato non riesce a garantire Giustizia e a non dare nomi e cognomi a questa strage, è un fallimento ma ai giovani voglio lasciare un messaggio di speranza: date fiducia a tutte le forze dell’ordine. Uomini e donne che rappresentano lo Stato perché lo Stato c’è. Se lo vogliamo si può cambiare… dobbiamo parlare e valorizzare anche le cose belle che ci sono e ai giovani dico: riappropriatevi di questa terra che ha potenzialità ancora non espresse pienamente. Fate emergere le cose belle”. Poi ha dichiarato: “sono contento di chiudere la mia carriera qui a Catanzaro. Sono orgoglioso di lavorare qui – ha aggiunto il Prefetto indossando la maglia “Logan ‘22 volte’ 24 maggio 1991” - una terra simbolo di ‘ndrangheta ma anche della purezza dei giovani”. Infine, un “in bocca al lupo al futuro sindaco/a. A me non interessa il colore politico l’importante è dare risposte alla città. Bisogna dare fiducia alla politica e a questa Lamezia, una bellissima città che merita rispetto affinché il sacrificio di Pasquale e Francesco non sia vano”.
Alina Caruso, maestra di Logan, presentando il brano scritto con l’aiuto del cantautore Alessio Canterini ha detto: “da 34 anni anni viene ricordato questo omicidio. Utilizziamolo questo termine: omicidio, come una freccia nella memoria”. Una storia racchiusa in una canzone raccontata da una ragazza di 14 anni, una discendente delle vittime, e cantata dai bambini. In merito all’importanza della memoria ha proseguito: “sono loro a prendersene carico, sono le nuove generazioni”.
L’appello agli assassini: “Costituitevi”
“Oggi è un giorno triste ma è anche bello ricordare due onesti lavoratori”, così Francesco, un familiare delle vittime parlando dei netturbini che sono stati strappati alla vita ingiustamente sull’importanza di mantenere vivo il loro ricordo “fisicamente non ci sono più ma così ci sono sempre. Ecco perché si fa memoria”. Poi lancia un accorato appello a chi ha commesso questa orribile delitto: “se avete un poco di coscienza andate a parlare. Costituitevi! Non so come fanno a vivere. Credo nella giustizia e prima o poi questa storia deve venire a galla. Noi familiari non ci arrendiamo: vogliamo verità e giustizia e dopo 34 anni non accettiamo più di vivere ancora nell’attesa”. Un “silenzio che pesa come un macigno pesante” ha proseguito don Aldo parlando poi di “profumo della legalità alla facilità di guadagno ma che non profuma mai anzi lascia puzza”.
A chiudere il sindaco Paolo Mascaro, in uno dei suoi ultimi interventi con la fascia, come lui stesso ha sottolineato “34 anni… oggi come ogni anno è l’occasione della memoria e del ricordo. Avere memoria di ciò che di così brutale è avvenuto 34 anni fa: due lavoratori onesti usciti da casa ancor prima dell’alba per svolgere il loro lavoro”. Una tragedia che, prosegue “ha segnato tutta la comunità”. Rivolgendosi ai ragazzi presenti dice “dobbiamo ricordare quello che è stato il nostro territorio affinché tragedie simili non si ripetano”. Poi un sentito ringraziamento al lavoro che svolgono quotidianamente tutte le forze dell’ordine e al Prefetto: “oggi se nubi plumbee si sono diradate è solo grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura che hanno inferto colpi devastanti alla criminalità organizzata. La guardia non si deve mai abbassare”. E, ancora ai giovani lametini dice “dovete essere le sentinelle del territorio che guidano il futuro partendo dalla memoria e dal ricordo perché il sole deve spendere sempre. Anche io da ex sindaco sarò sentinella del territorio”. Una giornata di ricordo per Pasquale e Francesco che aspettano ancora di avere meritata giustizia e di tutte le vittime innocenti della ‘ndrangheta. La commemorazione si è chiusa con il canto Alleluia dalla candida voce del piccolo Emanuele.
Ramona Villella
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