Catanzaro - Con una nota unitaria, i sindacati di categoria CGIL - CISL - UIL - CONFSAL e CONAPO scrivono al sottosegretario Prisco, ai massimi vertici del dipartimento, ai dirigenti dei locali Comandi e ai Prefetti delle cinque provincie calabresi, in merito alla questione risorse umane. “Una grave carenza che ogni giorno si ripercuote sul dispositivo di soccorso e sui lavoratori. E siamo solo alle porte dell’estate. Ben 55 interventi di soccorso in un solo giorno a causa delle temperature elevate di questi giorni. Una vera e propria emergenza che, a nostro parere, non è stata attentamente valutata come sentore di ciò che potrebbe accadere in piena stagione estiva. L’organico sempre più carente accentua ancora di più la sensazione di impotenza degli uomini, costretti a lavorare in condizioni disastrose. Deficit, questo, che assilla tutti i Comandi provinciali della Calabria e che aggrava le già pressanti condizioni di lavoro del personale. Una situazione che spesso contribuisce a mettere a rischio l’efficienza e l’efficacia del soccorso tecnico urgente, con ricadute anche sulla sicurezza della cittadinanza, a causa della chiusura delle sedi distaccate”.
A breve, proseguono dal sindacato “sarà attivata la campagna AIB 2025, che aumenterà esponenzialmente la pressione sui lavoratori in servizio, costretti, loro malgrado, a turni di servizio raddoppiati. Una denuncia a voce unanime, che denota quanto sia seria l’attuale situazione della carenza delle risorse umane. La situazione è davvero critica - proseguono i sindacati - e lo confermano i numeri; Tutte le sedi sono sotto organico e l’amministrazione centrale, più volte sollecitata ha fatto orecchie da mercante. Tutto ciò - continua la nota - a discapito dei lavoratori che devono far fronte non solo alla questione incendi boschivi, ma anche a tutti quegli interventi di soccorso tecnico urgente che si presentano nella quotidianità. Carenze ataviche accentuate dai pensionamenti che superano le 1000 unità all’anno e “sopperite egregiamente”, secondo l’amministrazione centrale, da bandi di concorso che non superano le 300 unità. Come si risolve la questione a livello locale? Con il gioco delle pedine, spostate di qua e di là per cercare di evitare la chiusura delle sedi distaccate. Insomma, i Vigili del Fuoco diventano dei tappabuchi da utilizzare a piacimento. Gli incendi di questi giorni genereranno turni raddoppiati o addirittura triplicati senza una consapevolezza ben precisa e senza una emergenza dichiarata. Non è concepibile e non sarà possibile affrontare un numero così elevato di incendi e di emergenze con i pochi uomini disponibili. Basta pacche sulle spalle e medaglie alla memoria, adesso è il momento di “onorare” i Vigili del Fuoco con interventi strutturali sull’organico che possano concretamente far fronte al turnover e sanare in maniera definitiva le carenze di personale oramai incancrenite. Attendiamo impazienti - concludono i rappresentanti sindacali - le risposte dei vertici istituzionali, in mancanza delle quali non esiteremo ad attuare tutte quelle prerogative sindacali a tutela dei lavoratori dei Vigili del Fuoco calabresi”.
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