Lamezia Terme - Un sogno che diventa realtà, ma soprattutto la concreta realizzazione del concetto d’inclusione: è il nuovo “Mama’s Lucky Friends Center”, sito nel bene confiscato alla criminalità organizzata di via Sebastiano Guzzi, e oggi completamente ristrutturato, grazie ai fondi pnrr e ad un brillante progetto che amplifica la già splendida attività condotta dall’associazione impegnata da anni sul fronte delle disabilità e dei bisogni speciali.
La nuova sede, pensata dal progettista Tommaso De Pace, e da uno staff di ingegneri, architetti, ma anche economisti, comunicatori ed esperti del sociale, presenta tutti i requisiti per essere considerata all’avanguardia, e forse unica nel suo genere. Per cominciare dalle novità presenti al suo interno, la sede è dotata di uno sportello d’ascolto e di un ambiente di prima accoglienza dedicato alle vittime di violenza. “Collaboriamo con le Forze dell’Ordine” spiega il direttore del Centro Domenico La Chimea, “e pur non essendo un CAV, possiamo fornire un primo supporto nei casi di violenza sulle donne, bullismo, cyberbullismo, anche quando la vittima necessita di un allontanamento dal proprio ambito di residenza”. L’ambiente, dotato di tutti i più moderni comfort, è attiguo al coloratissimo nido e micronido, un asilo arredato con gli strumenti del metodo Montessori, destinato ad accogliere i più piccoli fra gli associati.
“A parte i presidi di prima necessità, tipo i pannolini, che saranno personali, il nostro nido vuole fornire il materiale adatto a crescere, in base ai bisogni dei bambini, a titolo gratuito”, chiarisce ancora La Chimea, indicando le culle allineate fra i pannelli trasparenti di plexiglass e i tavoli a misura di bimbo. Al centro della sala un open space con funzioni ludico ricreative per i ragazzi, a destra la cucina e i tavoli per la mensa – “cucineranno loro in autogestione”. Ancora, una modernissima stanza multisensoriale, studiata per le persone con disabilità, ma anche per gli anziani, per persone sotto stress o con burn out, che dopo un apposito test saranno guidate dalle tre pedagogiste della struttura, Debora Mancuso, Alessandra Cerra, Chiara Gatto. Ma il fiore all’occhiello della nuova sede è senza dubbio il “Fab-Lab”: un laboratorio digitale attrezzato di pc, apparecchiature di nuova generazione e stampante 3D. “Qui i nostri ragazzi potranno realizzare dei prodotti originali creati da loro al computer e poi stampati in formato tridimensionale, da immettere sul mercato” spiega ancora La Chimea, “saranno imprenditori di sé stessi, e il laboratorio funzionerà come una vera e propria microazienda, con lo scopo di renderli indipendenti”.
“Un sogno vero e proprio al quale all’inizio non credevamo nemmeno noi” garantisce il presidente e responsabile legale dell’associazione Rosario Cortese, raccontando l’incognita rappresentata dai progetti finanziati con il pnrr, che in generale non sempre hanno trovato realizzazione in Italia. “Ma noi avevamo alle spalle una solida amministrazione comunale e un grande progettista”, aggiunge ringraziando De Pace e accanto a lui il sindaco Mascaro, il vicesindaco Bevilacqua, il presidente del Consiglio Comunale Nicotera, gli assessori Vaccaro, Stella e Spinelli, partecipi del progetto. “Ora abbiamo un termostato e un condizionatore, ma l’aria che si respira alla Lucky Friends è sempre stata fantastica” sottolinea con grande commozione Annalisa Spinelli, “perché è aria d’amore, di condivisione, della capacità di fare delle fragilità un punto di forza facendo crescere dei giovani che oggi sono l'orgoglio della nostra comunità”.
“Qui questi ragazzi sono passati dallo sport al lavoro, attraverso la lungimiranza di una visione”, continua Nicotera, “siete il fiore all’occhiello della città”.“Siete stati il filo rosso del mio percorso da Sindaco”, aggiunge Mascaro di fronte ai giovani, “Siete la forza del coraggio, che identifica ciò che sta accadendo oggi. Lo so, chi ha visto quest’immobile oggi resta sbalordito pensando a com’era prima. Ma vi assicura che chi l’aveva visto com’era prima che venisse consegnato all’associazione resta sbalordito il triplo. Questo bene confiscato trasmetteva il senso dell’abbandono e della devastazione. Oggi è il simbolo della trasformazione possibile del malaffare e della sopraffazione in quanto di più bello e di più gioioso ci sia al mondo”.
Giulia De Sensi
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