Lamezia, Antonella Mongiardo presenta "Geometria nello spazio": un manuale scritto a mano per riscoprire la scrittura

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Lamezia Terme - Un libro scritto con carta e penna, per riscoprire il piacere della scrittura e dare libero sfogo alla propria personalità attraverso l’inchiostro. Così presenta il suo ultimo lavoro Antonella Mongiardo, dirigente scolastica e autrice di testi di divulgazione scientifica, la quale coltiva da sempre un particolare interesse per i processi cognitivi legati alla scrittura, influenzata culturalmente da suo padre, Paolino Mongiardo (scomparso nel 2024) filosofo, saggista e docente di psicologia della scrittura presso la Libera Università degli Studi di Milano. La Mongiardo – informano in una nota - ha avviato un progetto sperimentale, consistente nella stesura di una dispensa di matematica che tratta argomenti di geometria dello spazio.

Il manuale è stato scritto interamente a penna, anziché con i caratteri tipografici del computer, una novità assoluta nel campo dell’attuale editoria scientifica.  L’intento è quello di valorizzare la scrittura a mano, soprattutto tra i più giovani, sempre più disabituati all’uso della penna, ormai sostituita da tastiere digitali e programmi di videoscrittura. E in questa sfida, la Mongiardo si allinea alla nuova tendenza lanciata da pedagogisti e psicologi sull’importante ruolo che la scrittura può avere nello sviluppo cognitivo dei bambini e degli adolescenti.  

“Recenti studi - dice Mongiardo - ci dicono che la soglia di attenzione, lo spirito critico e le conoscenze dei più giovani sono in drastico calo. E attribuiscono all’abuso di digitale la principale tra le cause di questo allarmante e generalizzato decadimento delle capacità cognitive delle nuove generazioni. Il digitale offre straordinarie opportunità, ma espone anche a rischi consistenti. Il digitale va apprezzato nelle sue molteplici potenzialità, ma va anche governato e limitato”.  Negli ultimi 10 anni i disturbi dell’apprendimento degli studenti italiani sono aumentati del 357%, i casi di disgrafia del 163%. Le recenti prove Invalsi hanno certificato che la metà dei ragazzi al termine delle scuole secondarie fatica a comprendere ciò che legge. Le ricerche indicano che un numero crescente di giovani sta mettendo da parte il cellulare per tornare a carta e penna.  La Fondazione Luigi Einaudi ha perciò deciso di costituire un “Osservatorio permanente Carta, Penna & Digitale” aperto al contributo di esperti, associazioni e operatori del settore “che sviluppi una costante attività di analisi, ricerca e sensibilizzazione sulle implicazioni delle nuove tecnologie e sull’importanza della lettura su carta e della scrittura a mano in quanto pratiche imprescindibili per la crescita della persona, la diffusione della cultura e lo sviluppo della società” Secondo gli studi più recenti, l’ideale sarebbe unire scrittura manuale e digitale, per integrare gli stimoli multisensoriali della scrittura a mano con le utili funzioni dell’innovazione informatica”.

 

I contenuti della dispensa

Il manuale è frutto di un progetto avviato da Antonella Mongiardo negli anni di insegnamento al liceo scientifico, una sorta di ricerca-azione condotta in classe con gli studenti, nell’ambito dello studio della geometria.

Un focus sulla geometria analitica nello spazio, settore della matematica molto interessante, che offre numerose applicazioni in vari campi, dall’architettura all’informatica, all’astronomia. “Argomento sempre presente nella seconda prova scritta di Maturità – dice Mongiardo- ma che, ahimè, talvolta viene tralasciato dai docenti per mancanza di tempo, nel vasto programma di matematica dell’ultimo anno di liceo scientifico. Questa parte della Matematica studia le proprietà degli oggetti tridimensionali, facendo uso di strumenti messi a disposizione dall’Algebra., come equazioni, vettori e matrici. In particolare, si analizzano le relazioni tra punti, rette, piani e sfere nello spazio a tre dimensioni. Le proprietà e relazioni tra enti geometrici possono cambiare sostanzialmente nel passaggio dall’ambiente piano a quello tridimensionale. Ad esempio, è risaputo che due rette del piano non parallele si incontrano sempre in un punto, ma non avviene la stessa cosa nell’ambiente tridimensionale, dove due rette non parallele possono anche non incontrarsi mai, se, ad esempio, appartengono ad a piani diversi. Nasce, così, nello spazio il concetto di “rette sghembe”, cioè non complanari, definizione che non può esistere, naturalmente, nella geometria piana. Si è sperimentato con gli allievi un approccio partecipato e interattivo, che, combinando teoria e pratica, ci ha consentito di costruire una conoscenza contestualizzata e un apprendimento significativo dei contenuti fondamentali della geometra spaziale. Grazie anche alle loro domande e alle difficoltà incontrate nel percorso, prendeva forma, così, un vademecum, una sorta di percorso guidato nell’affascinante mondo della geometria tridimensionale. Questa dispensa, pubblicata a distanza di anni, nasce dall’approfondimento di quel lavoro di allora, ripercorrendone le tracce, dai concetti chiave  dell’Algebra lineare alle relazioni tra punti, rette, piani e sfere nello spazio a tre dimensioni. La scelta della veste tipografica, semplici fogli e penna biro, nasce da un nostalgico lontano ricordo degli anni di università, quando noi studenti non vedevamo l’ora che il professore ci preparasse la sua dispensa scritta a mano, per aiutarci a capire meglio i concetti. Ancora oggi, a distanza di anni, c’è chi conserva gelosamente quei preziosi appunti autografi rilegati a mano, nei quali si aveva l’impressione di leggere anche qualcosa di non scritto, come l’animo del docente, il suo amore per la matematica, l’umanità nascosta in certe imperfezioni grafiche, che, come una firma autentica, davano un tocco di umanità ai contenuti, rendendoli più accessibili e vicini al lettore”.

Antonella Mongiardo invierà alla fondazione Einaudi la dispensa per una diffusione gratuita tra gli studenti, auspicando che nella scuola venga valorizzato l’uso di carta e penna “non per un fatto di nostalgia - dice - ma per i benefici che la pratica dello scrivere a mano può apportare allo sviluppo cognitivo dei ragazzi, in quanto rafforza la memoria e favorisce l’apprendimento, l’articolazione del pensiero e la creatività, stimola il cervello a collegare i concetti e rafforza l’identità di chi scrive, promuovendo lo sviluppo dell’autocontrollo.

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