
Lamezia Terme - "L’edizione 2025 di Vacantuandu Fest, diretta da Ercole Palmieri e Nico Morelli, ha preso il via con un’opera dalla forte tensione emotiva: “Confini Disumani” della Compagnia Equilibrio Dinamico. Ispirato al testo poetico “Solo Andata” di Erri De Luca, lo spettacolo di danza contemporanea si è rivelato un’intensa meditazione sul dramma delle migrazioni e sulla crudeltà delle barriere. Una voce narrante accompagnava la danza: “Noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a nome di tutti ha detto: non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno” è quanto si legge in una nota.
"L'impatto visivo - fanno sapere - è stato immediato, addirittura sconvolgente. La coreografa Roberta Ferrara ha immerso la scena in una desolazione visiva, un fondale cromatico cupo e livido che evocava l’oscurità del mare aperto. La narrazione si è dispiegata attraverso una coreografia di grande concretezza emotiva. I corpi dei danzatori, plasmati in un linguaggio ora fluido e duttile, ora aspro e angolare, hanno dato forma alle storie silenziose di chi lascia la guerra e la fame. La danza è stata un veicolo di simboli potenti, i movimenti rotatori, le braccia levate in un misto di supplica e preghiera ancestrale, hanno evocato il mito e la disperazione di viaggi infiniti".
"Colpiva, in particolare, l’alternanza - sottolineano - tra il dramma individuale e la coesione del gruppo. Figure isolate e incerte si sono cercate e riconosciute sul palcoscenico, trovando nel contatto fisico – acciuffandosi, con un abbraccio, una presa – l’unica resistenza al naufragio. I migranti, come gli eroi tragici, combattono per il diritto alla vita, la speranza, l’dentità, in una battaglia che sembra già persa. A dare corpo e ritmo è stata anche una tessitura sonora ipnotica. Le musiche, intrise di sonorità mediterranee, grazie al contributo del compositore Enzo Avitabile e del gruppo vocale Faraualla, hanno fissato lo spettacolo a un Sud che non è solo geografico, ma luogo simbolico di tutte le contraddizioni e crocevia di destini. Il crescendo musicale ha accompagnato la danza verso momenti di alta tensione, culminando in un senso di sradicamento che persiste anche dopo la chiusura del sipario".
“Confini Disumani” è un’opera che riesce ad andare ben oltre la semplice performance artistica; è un atto di coscienza, un pungolo morale che lascia il pubblico ad interrogarsi sui limiti e sulle fragilità umane. Un inizio di grande intensità emotiva per Vacantiandu Fest che conferma l’importanza del teatro come specchio critico della nostra società.
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