Lamezia, comizio di Doris Lo Moro in piazza 5 dicembre: “Questa città ha bisogno di rinascere”

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Lamezia Terme - "Ci aspetta un lungo cammino di rinascita: la partecipazione non è solo una parola, per noi significa ascoltare, per voi parlare, farvi sentire". Invita così al coinvolgimento politico la candidata Doris Lo Moro dal palco di piazza 5 Dicembre a Sambiase, in una serata partecipata. Ad introdurre il suo discorso la professoressa Rosa Andricciola, già consigliere comunale e testimone attiva della sua passata esperienza da sindaca, di cui ha ricordato i passaggi salienti, dalla creazione della Multiservizi all'apertura dei parchi urbani, in una città “difficile come Lamezia, con un territorio vasto quasi quanto quello di Milano”.

Molti e nodali i passaggi del discorso di Lo Moro che ha toccato i temi della criminalità organizzata, della sicurezza, ma anche dell'importanza di riaprire la politica ai grandi temi nazionali e internazionali che toccano soprattutto le nuove generazioni. Accompagnata da tutti i suoi candidati consiglieri originari di Sambiase, Lo Moro ha sottolineato la scelta non casuale di aprire il primo comizio proprio a piazza 5 dicembre, “la più grande e accogliente delle piazze della nostra città” – così come accogliente e “vera” è stata definita la gente di Sambiase, di cui viene rimarcata la sincerità. “Ma cose come questa piazza non vanno solo realizzate: vanno anche mantenute, fatte rinascere”, ha poi aggiunto la candidata, ricordando brevemente alcune delle opere portate a termine durante la propria passata amministrazione – l’apertura dell’attuale Teatro Costabile, della piscina comunale, la pavimentazione stradale del centro storico, la scuola di Savutano.

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“Erano operazioni di buon senso, di buona amministrazione. Ora  - spiega - dobbiamo riprendere il cammino da dove l’abbiamo lasciato: parlare non degli altri ma di noi, che dobbiamo costruire una comunità, che per dare un’anima alla politica dobbiamo saper ascoltare. Non possiamo eliminare la coscienza del problema della criminalità organizzata: abbiamo avuto tre scioglimenti per mafia. Dunque alziamoci, popoliamo le piazze di gente per bene, emarginiamo chi delinque. Non escludiamo invece chi ha bisogno e teniamo presenti le necessità di tutta la cittadinanza, perché i diritti, anche quelli di una sola persona, riguardano tutti. E la sicurezza non può essere solo polizia, o lotta all’immigrazione come vorrebbe Salvini: sicurezza significa illuminare la città, renderla vivibile, accogliente, curare i trasporti e la viabilità. Io non sono una “super Woman”, e non voglio esserlo: sono una persona normale, solo dotata di senso di responsabilità.

E la politica è proprio questo: senso di responsabilità. Fare in modo che in questa città si possa invecchiare bene, e far crescere bene i giovani, fare in modo che possano restare. Anche perché loro non vivono il territorio come un limite, una barriera: vivono in grande, sono connessi con il mondo. Per loro dobbiamo ricominciare a parlare dei grandi temi della politica: della pace, della guerra, dei salari minimi, dei referendum, non solo delle buche e del verde stradale. Riprendere a fare la politica dei partiti, delle responsabilità. Quelle che riguardano il nostro mare, del quale si deve parlare con il giusto anticipo e non come sempre a ridosso dell’estate. Ma per dire tutte queste cose non voglio essere costretta ad alzare la voce, ad urlare: se diventerò sindaca, voglio essere accompagnata, protetta dalla mia cittadinanza, voglio che ad ogni angolo di strada ci siano persone pronte a proteggermi dicendo la verità delle cose: cominciate oggi, non solo con gli applausi, non solo con il voto, ma con la verità”.

Giulia De Sensi

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