Intitolata via a Simonetta Lamberti, piccola vittima innocente della camorra. La lettera della mamma: "Grazie Lamezia"

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Lamezia Terme – Proseguono le intitolazioni di alcune vie cittadine tese a onorare figure che hanno lasciato un'impronta significativa e che vuole rimanere indelebile nella storia della città, zone tra cui Via Corrado D’Ippolito la via che costeggia piazza della Repubblica ‘Corrado era un giovane scomparso in un incidente stradale e donatore di organi’, l’intitolazione dell’area verde del Parco di Sant’Eufemia a Domenico Palazzo scomparso in incidente stradale. Il 9 maggio, invece, le intitolazioni sono continuate con quelle di Francesco Antonio Stella la cui carriera è stata caratterizzata da una forte ‘dedizione e competenza contribuendo significativamente allo sviluppo e alla professionalizzazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco’ e di Simonetta Lamberti vittima innocente della criminalità organizzata. Ed è proprio a quest’ultima che la madre profondamente commossa ed emozionata per l’intitolazione della strada alla giovane figlia, ha voluto scrivere una lettera per ringraziare i cittadini di Lamezia, l’amministrazione comunale tutta e quanti si sono prodigati a tenere viva la memoria della figlia.

“Fiore di maggio/sole di primavera”

“Ho avuto la commovente e commossa notizia dell’intitolazione di una strada della città di Lamezia Terme a mia figlia Simonetta Lamberti, crudelmente uccisa il 29 maggio 1982 mentre era in macchina con il papà magistrato. Sento quindi il bisogno, profondo e sostanziale, di ringraziare il sindaco della città Paolo Mascaro, M. Luisa Cimino e tutti quanti si adoperano in nome della Memoria sacra di chi è morto ingiustamente e innocentemente. Lo faccio senza retorica o elegia, ma con il cuore aperto ad ascoltare la voce del mio sentire. Io per mano ostile ho perso una figlia, dolce e gentile, come il suo stesso nome evocava. Una bambina, che sembrava uscita da un libro di favole. Era bionda dai lineamenti delicati, viso ovale e incarnato pallido. Gli occhi, verdi, avevano lampi di luce che parlavano prima delle sue parole. Per me. Per chi le ha voluto bene e le vuole bene, Simonetta è rimasta così, intatta e immortale. Ora lo sarà anche per voi di Lamezia Terme, soprattutto i giovanissimi, ai quali spero di parlare direttamente appena mi sarà possibile. Solo da poco, comincio a parlare di Lei. Sento questo bisogno, nuovo e forte, e voglio seguirlo anche con voi. Chi era Lei? Sento che volete conoscerla attraverso le parole di chi, forse indegnamente, le ha dato la vita. Ma le parole non rendono l’idea o l’immagine, perché sono inadeguate a comunicare appieno quello che era la sua essenza. Anche perché Simonetta, da bambina vittima di una cronaca spietata, è diventata una di quelle piccole divinità che, nei secoli, hanno incarnato la disumana antinomia fra affetto e vita, fra le due grandi fatalità: il generare e il morire. Parlo anche a voi. Lo faccio per ringraziarvi di questo momento. Parlo perché mi piace immaginare che in questa atmosfera di armonia della terra di Calabria, che amo da sempre qualcosa di Simonetta, bionda e sorridente come era, continui a sopravvivere, sempre. Parlo perché la memoria è importante, determinante: mai dimenticare ciò che è stato nel nostro passato. Mai dimenticare che ad undici anni si può morire così, mentre il sole brilla sulla tua vita e il mare brilla lontano. Oggi brillano il sole e il mare di Lamezia Terme. Insieme a te, Simonetta! Grazie! (Napoli 7 maggio 2025)”.

Ed è così, con queste parole ricche di affetto, commozione, ricordo e trasporto conclude la sua lettera Angela Procaccini, la mamma della giovane Simonetta Lamberti.

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