È lui che cerca te

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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E’, un modo di accatastare sempre più comune. Unisce tre parole giapponesi, tsunde, accumulare, oku mettere da parte, doku , leggere si chiama tsundoku. Racconta un certo tipo di rapporto con i libri. E non è considerato un vizio perchè non è urgente smaltire la pila di libri ma solo renderla visibile e preferibilmente in  modo ordinato sparso come se fosse un archivio. In quanto metterli in un angolo non vuol dire dimenticarli ma solo aspettare il momento per leggere.

Della serie, quando sarà sarà. E non è detto che non leggere subito  significhi non farlo mai. Ma è solo voler  rimandare questa sana abitudine con consapevolezza. In sintesi, si posticipa, una promessa. Quindi il termine giapponese non è inteso solo come procrastinazione ma come progettualità a lungo termine. Anche perché in un momento storico dove tutto è ottimizzato, ogni tanto, lasciare in sospeso qualcosa ha il sapore di un gesto di libertà anche come  forma di fiducia nel futuro. Mette in atto lo tsundoku  chi si informa e chi ha sempre frequentato le librerie e magari acquista testi per istinto, per la copertina, per il titolo, o per l’odore della carta.

Insomma come gesto impulsivo ma ricco di senso. I lettori si dividono in  chi vuole restare aggiornato sulle nuove uscite, chi non vuole perdersi il libro del momento e chi cerca conforto nelle parole dell’autore o del giornalista preferito. In sostanza lo tsundoku raccoglie un bisogno, cioè fa esplorare e permette di avere a portata di mano diversi mondi alternativi. Anche perché psicologicamente, comprare un libro è un modo per attivare le  aree cerebrali del piacere. Quando persiste l’atto di continuare a comprare libri, anche senza leggerli subito, è un buon segnale di tenuta culturale. E più che un accumulo inutile, la pila dei non letti, è una riserva emotiva. Ognuno di loro tra mesi potrebbe rivelarsi quello giusto in momenti di crisi, di noia o di pausa. Ogni tanto evitare la pianificazione fa bene alla salute. Anche perché è  il libro che trova il lettore. 

 

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