Lamezia, coinvolti studenti IC ‘Nicotera Costabile’ e Liceo ‘Fiorentino’ con progetto "La biga alata"

la-biga-alata-lamezia_f16fa.jpg

Lamezia Terme - Il progetto La biga alata, promosso dall’associazione Amica Sofia in collaborazione con l’I. C. Nicotera Costabile e il Liceo classico F. Fiorentino, si è avviato verso la sua conclusione. Ha visto circa una settantina di ragazzi liceali coinvolti in attività di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) assieme al gruppo classe di filosofia della scuola secondaria di Primo grado.

I ragazzi si sono misurati in una proposta di riflessione condivisa e dialogica realizzata nel corso di 5 incontri che si sono tenuti on line sul tema del coraggio. Attraverso tre percorsi tematici, uno sulla figura di Antigone, un altro sulla figura di Socrate ed un terzo sul personaggio di Giordano Bruno, gli allievi del Liceo, guidati dalla professoressa Lisa Minervini, Laura Provenzano, Alessandra Porchia, Francesca Scarfone hanno accompagnato i ragazzi più giovani sulla strada della filosofia, strada che gli alunni della Nicotera sono abituati a percorrere fin da quando erano alla scuola primaria. “Un curricolo trasversale che li segue da anni, un percorso di consapevolezza e scoperta del sé” che, secondo la professoressa Luna Renda, curatrice del progetto, “dà i suoi frutti in termini di costruzione dello spirito critico, rafforzamento della capacità di argomentazione, e dell’attitudine all’ascolto del pensiero altrui. I bambini, fin da piccoli, apprendono la magia del dialogo, si sentono ascoltati nell’espressione del proprio pensiero, imparano a formulare domande e a sostare in esse, intervenendo in pubblico e migliorando progressivamente le loro capacità logiche ed espressive. I liceali, al contempo, attraverso questa esperienza che si ripete da diversi anni, imparano a fare filosofia e ad utilizzare le conoscenze acquisite con lo studio di questa disciplina nell’unico modo possibile: quello della riscoperta di se stessi, del ripensamento delle proprie risorse e fragilità, attraverso la rielaborazione costruttiva del pensiero dei grandi filosofi, ma anche attraverso gli occhi dei bambini. Inizialmente ho invitato i ragazzi del Liceo a seguire i laboratori che conduco nella mia scuola. Volevo che si rendessero conto dell’attitudine innata di molti bambini alla filosofia e iniziassero a conoscersi. Successivamente ho proposto ai ragazzi del Liceo il tema del coraggio che mi sembrava attuale e stimolante. Abbiamo attraversato insieme il pensiero di Don Lorenzo Milani (Lettere pastorali), Hannah Arendt (La banalità del male), Platone (Lachete), Aristotele (Etica a Nicomaco), Sofocle (Antigone). Poi ho lasciato che fossero loro ad elaborare la proposta da fare ai bambini, a trovare un modo, un input filosofico, con cui avviare la discussione con i miei alunni sul tema del coraggio”.

Scrivono i ragazzi del Liceo in un resoconto finale sull’esperienza vissuta con i ragazzi della scuola media: “partendo dall’antico ed eterno esempio della tragedia sofoclea, quello della figura emblematica di Antigone, le bambine (veterane della filosofia) hanno dato vita ad una vivace discussione sulla giustizia e sul senso della scelta discutendo magistralmente alla pari con allieve del V anno di liceo classico. Da uno spunto filosofico minimo e contingente sono riuscite a spostare la discussione sulla definizione stessa del coraggio, sulla necessità di atti di coraggio nella vita quotidiana su quanto sia coraggioso anche il solo gesto di vivere come meglio si creda. (Jacopo Saturno della classe V B Liceo classico).

“Durante il secondo incontro l'attenzione si è spostata sul tema delle rivolte attiviste. I rivoluzionari riescono ad individuare i bisogni profondi ed a volte inespressi di una comunità per poter agire e fare in modo che le cose cambino, e lo fanno portando avanti le proprie idee sempre, anche quando hanno persone contro. Man mano che sono state spiegate ai ragazzi le vicende Rosa Parks, quella recentissima del “Blacks Lives Matter” avvenuta nel 2020 in seguito alla morte di George Floyd e le proteste dei giovani Cileni nel 2019, essi ci hanno resi partecipi dei loro pensieri riflettendo sul fatto che purtroppo a volte debba accadere un avvenimento grave ed eclatante per dare alle persone il coraggio di ribellarsi e portare avanti i principi più giusti. “(Valentina Talarico IIIAQ)

“Un’esperienza straordinaria a tutti i livelli, anche per i docenti stessi coinvolti nel progetto, i quali hanno apprezzato, una volta di più quanto, grazie alla circolarità del pensiero, sia sempre possibile imparare dai propri allievi”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA