Lamezia Terme - Annunciano contestazioni per le penalità addebitate e rispetto all’avvio del procedimento di revoca delle convenzioni e successivo svuotamento del centro, intentato dalla Prefettura di Catanzaro, gli avvocati della cooperativa Malgrado Tutto di Lamezia Terme, operante nel sociale dal 1978 e più recentemente impegnata nell’accoglienza dei migranti. Il procedimento, avvenuto in seguito ad ispezione, sarebbe ufficialmente motivato, secondo quanto riportato, da “difetto di aeroilluminazione e portata idrica” riscontrate all’interno della struttura. Ragioni che, secondo gli avvocati Caputo e Cimino, presenti accanto alla titolare Luana Sabrina Conte, “potrebbero sembrare un pretesto”, dopo il polverone sollevato dal noto programma di Rai uno “L’Arena” che ha portato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale sulle criticità della cooperativa lametina.
Oggi sarebbe intento della Malgrado Tutto sensibilizzare le istituzioni e la società civile sulla necessità di difendere la realtà della cooperativa che, come sottolineato più volte dai legali, “dà lavoro a 50 famiglie, e offre integrazione, accoglienza e servizi ai migranti, regolarmente assunti”. “La Malgrado Tutto non ha nulla contro la Prefettura o contro il Prefetto né contro i funzionari responsabili dei controlli. – precisa la responsabile delle comunicazioni Nadia Donato, con l’appoggio dell’avvocato Cimino – Le nostre porte sono aperte, se ci sono errori vanno corretti.” L’avvocato Caputo sottolinea inoltre la contestabilità del servizio mandato in onda da Rai uno, pur dissociandosi la Malgrado Tutto dal gesto compiuto dal fondatore della cooperativa, che sarebbe stato però “montato successivamente”.
Intervenuti a testimoniare la propria volontà di rimanere a Lamezia ospiti della cooperativa due giovani senegalesi che da due anni lavorano sul territorio, poi lo stesso Raffaello Conte, che ha riassunto nelle parole “processo e scopo” la filosofia del suo lavoro nel sociale, attraverso il quale si propone di “lottare per la giustizia”. Unico dei numerosissimi politici invitati all’evento ad essere presente il consigliere Mimmo Gianturco di Casapound, che ritenendo la chiusura della cooperativa possa avere “forti ricadute nel sociale”, si è riproposto di portare la questione all’attenzione del Consiglio.
G.D.S
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