Roberto Saviano in Aspromonte: “Calabria isolata e abbandonata”

saviano2.jpg

San Luca (Reggio Calabria) – “Sono in Aspromonte. Nessuna riforma in Italia potrà realizzarsi se qui le cose rimarranno come sono. Calabria isolata, Calabria abbandonata, Calabria tormentata”. Inizia così un post dello scrittore Roberto Saviano che sui suoi canali social documenta la visita in Calabria. “Sono stato nella casa confiscata ad Antonio Pelle “Gambazza”, tutto qui è rimasto come il giorno del sequestro. Il bunker - continua - con le madonne e i santini per i battesimi di 'ndrangheta, il vestito da sposa della moglie di Giuseppe, figlio del boss. La più grande impresa italiana sono le mafie e nel contratto di governo di Lega-M5S non è mai citata la parola mafia, se non una volta e in una parentesi marginale. I proclami generici non hanno mai fatto paura alle mafie, anzi, sono il loro brodo di coltura. Smontiamo i dilettanti dell'antimafia”.

Il Parco Nazionale Aspromonte, nell’apprendere della visita lo invita “a fermarsi qualche giorno per raccontare i Luoghi, l'Umanità e la Natura della Nostra Montagna. Siamo certi che potrà scrivere del Dramma e della Bellezza di questa Terra, del Dolore e della Dignità di un Popolo, proprio come fece Corrado Alvaro. Vorremmo che Roberto scriva della Gente che incontra, dei pochi traditori e dei molti traditi; che racconti il suo viaggio in Aspromonte, i risvegli e i silenzi, le albe”.

saviano.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA