Crotone - I carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno arrestato il boss latitante Silvio Farao, ritenuto il capo dell'omonima famiglia operante a Cirò, il cui nome era inserito nell'elenco dei ricercati più pericolosi d'Italia. Latitante dal 2008, Farao era stato condannato all'ergastolo in primo e secondo grado.
Farao, 66 anni, è stato individuato e arrestato in un'abitazione rurale situata in piena campagna nel territorio di Cariati, comune del cosentino al confine con la provincia di Crotone. Quando i carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno fatto irruzione, il latitante si è arreso senza opporre resistenza. Farao era latitante dal novembre del 2008 quando evase dagli arresti domiciliari ai quali era stato posto pochi giorni prima, dopo essere stato arrestato al termine di un altro periodo di latitanza. L'uomo era stato condannato all'ergastolo in primo e secondo grado per l'omicidio di Mario Mirabile, ucciso a Corigliano Calabro (Cosenza) nel 1990 ed è ritenuto dagli investigatori un capomafia di grosso spessore criminale. In attesa che la sentenza di condanna diventasse definitiva, a Farao era stata imposta la sorveglianza speciale. Dopo ripetute violazioni, la Procura di Crotone aveva chiesto e ottenuto, come aggravamento della misura, gli arresti domiciliari. Il 7 settembre 2007, però, il boss era fuggito una prima volta per essere arrestato il 4 novembre 2008. All'epoca furono disposti nuovamente i domiciliari, in quanto gli veniva contestata solo la violazione degli obblighi della sorveglianza speciale in attesa della definizione del processo per omicidio.
Presi anche due fiancheggiatori
Due persone, Gregorio Erario, e la moglie, Loredana Campana, entrambi di 44 anni, sono state arrestate per favoreggiamento nell'ambito dell'operazione che ha portato alla cattura del boss latitante della 'ndrangheta Silvio Farao. L'operazione è stata compiuta nel corso della notte dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone. Farao occupava l'appartamento a piano terra di una palazzina nella quale al piano superiore abitano i due coniugi arrestati per favoreggiamento. La palazzina si trova in località Vascellero di Cariati, in una zona con le strade prive di segnaletica e con una vegetazione rigogliosa.
REAZIONI
Bianchi (Ndc): "Duro colpo a cosche"
"Grande soddisfazione per la cattura del latitante Silvio Farao, tra i più pericolosi d'Italia. Un plauso ai carabinieri del Comando provinciale di Crotone per la brillante operazione". E' quanto dichiara il vicecapogruppo del Nuovo centrodestra alla Camera, Dorina Bianchi. "Si tratta - prosegue - di un altro duro colpo inferto alle cosche della 'ndrangheta, in linea con la lotta senza quartiere alla mafia che il Viminale, le forze dell'ordine e i magistrati antimafia stanno portando avanti con grande impegno. La visita istituzionale oggi alla Prefettura di Reggio Calabria del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è la dimostrazione che lo Stato è presente e sempre a fianco dei cittadini e degli imprenditori onesti".
Bindi: "Politica non abbandoni chi vuole legalità"
"E' fondamentale che agli sforzi della magistratura e delle forze dell'ordine per assicurare alla giustizia i responsabili di crimini feroci, si affianchi l'impegno della buona politica a non lasciare da soli quanti scelgono la legalità e a dare risposte credibili alle emergenze economiche e sociali di questa regione". Lo ha dichiarato l'on. Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia commentando le due operazioni contro la 'Ndrangheta. Per la cattura del latitante Silvio Farao, Bindi ha espresso "un forte apprezzamento alla Dda di Catanzaro e al comando provinciale dei carabinieri di Crotone". "Altrettanto importanti - ha aggiunto - sono oggi gli arresti a Reggio Calabria dei due avvocati coinvolti nel caso della tragica morte di Maria Concetta Cacciola, una donna che, come Lea Garofalo, ha pagato con la vita il coraggio di ribellarsi ai codici mafiosi della propria famiglia". "Entrambe le operazioni dimostrano - ha detto ancora - la determinazione e l'impegno dello Stato a tenere alto il livello di contrasto alla 'Ndrangheta nel suo territorio d'elezione. I gravissimi problemi della Calabria si intrecciano con quelli di un potere criminale aggressivo che mina in profondità la convivenza democratica".
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