Lamezia, ecco cosa accadrà in caso di scioglimento del consiglio comunale

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Lamezia Terme – Dopo la formulazione della richiesta, da parte della Commissione d’accesso al Comune di Lamezia, di scioglimento del consiglio comunale, sono tante le domande che ci si pone su quali potrebbero essere gli scenari. Ecco ciò che potrebbe accadere in caso di un possibile scioglimento dell’assise.

I tempi

Se, come sembra oramai accertato, la relazione finale della commissione d’accesso è giunta sul tavolo del ministero dell’Interno i tempi sono quelli indicati dall’art. 143 del Tuel:

- nel caso in cui non sussistano i presupposti per lo scioglimento, entro tre mesi dalla trasmissione della relazione, il ministro emana un decreto di conclusione del procedimento in cui dà conto degli esiti dell’attività di accertamento che viene pubblicato sull’apposito sito del Ministero “Insussistenza dei presupposti per lo scioglimento degli enti locali per condizionamento mafioso”.

- nel caso in cui invece sussistano i presupposti per lo scioglimento, sempre entro tre mesi dalla trasmissione della relazione, il ministro propone al consiglio dei ministri apposita deliberazione di scioglimento da disporre con decreto del presidente della Repubblica.

Generalmente nel caso sia previsto lo scioglimento i tempi di emanazione della delibera del CdM sono molto più brevi dei tre mesi in quanto, in attesa del DPR, il Prefetto sospende dalla data di deliberazione del CdM gli organi dalla carica ricoperta.

A decorrere invece dalla data di pubblicazione del DPR sulla gazzetta ufficiale sono risolti di diritto gli incarichi di cui all’articolo 110, nonché gli incarichi di revisore dei conti e i rapporti di consulenza e di collaborazione coordinata e continuativa che non siano stati rinnovati dalla commissione straordinaria entro quarantacinque giorni dal suo insediamento.

Può il Ministro prendere una decisione opposta alla richiesta della commissione d’accesso?

Più che il ministro è il consiglio dei ministri che potrebbe orientarsi diversamente. Un caso del genere si è verificato nel 2009 per il Comune di Fondi, quando non fu deliberato lo scioglimento nonostante il parere favorevole della commissione d’accesso.

Cosa accade al sindaco e ai consiglieri comunali? Possono ricandidarsi?

Solo se dalla relazione prefettizia emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra singoli amministratori e la criminalità organizzata di tipo mafioso, il ministro dell’interno trasmette la relazione all’autorità giudiziaria competente per territorio, ai fini dell’applicazione delle misure di prevenzione previste.

Fatta salva ogni altra misura interdittiva ed accessoria eventualmente prevista, per gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento è prevista l’incandidabilità nella tornata elettorale successiva che deve essere disposta dal tribunale competente per territorio.

Quanto dura il commissariamento in caso di scioglimento?

Il decreto di scioglimento conserva i suoi effetti per un periodo da dodici mesi a diciotto mesi prorogabili fino ad un massimo di ventiquattro mesi.

Cosa accade ai provvedimenti amministrativi in corso?

In caso di commissariamento la terna commissariale assume i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio. Per far fronte a situazioni di gravi disservizi e per avviare la sollecita realizzazione di opere pubbliche indifferibili, la commissione straordinaria, entro il termine di sessanta giorni dall’insediamento, adotta un piano di priorità degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti. Gli atti relativi devono essere nuovamente approvati dalla commissione straordinaria.

Nei casi in cui lo scioglimento è disposto anche con riferimento a situazioni di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso, connesse all’aggiudicazione di appalti di opere o di lavori pubblici o di pubbliche forniture, ovvero l’affidamento in concessione di servizi pubblici locali, la commissione straordinaria adotta tutti i provvedimenti ritenuti necessari e può disporre d’autorità la revoca delle deliberazioni già adottate in qualunque momento e fase della procedura contrattuale, o la rescissione del contratto già concluso.

Cosa accade alle società partecipate o in house del Comune?

Lo scioglimento del consiglio comporta la cessazione di tutti gli incarichi ricoperti per conto dell’ente locale.

Spetta alla commissione straordinaria rinnovare le cariche all’interno di tali società.

Si può fare ricorso avverso lo scioglimento?

È previsto il ricorso alla giustizia amministrativa in caso di decreto di scioglimento. Competente è il TAR Lazio. Dal 1991 ad oggi sono stati emanati 286 decreti di scioglimenti di enti locali. Di questi solo 22 (7,7%) sono stati annullati da sentenze del TAR o del Consiglio di Stato.

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