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È un paradosso interiore, lacerante. Accade a qualcuno di noi, e crea tormento. È l’ambivalenza emotiva. Quando ti senti diviso da due emozioni. Contrastanti che si cercano e si attraggono nello stesso istante. Nel senso che provi affetto e irritazione insieme. E non è debolezza o incoerenza ma solo ambivalenza emotiva. Due sentimenti che si sovrappongono. Coesistono e non capisci il motivo. Della serie; una carezza e una sberla per ogni battito di ciglia. Contro ogni logica, pensi, anche perché accettare l’ambivalenza non è uguale a rassegnarsi, ma equivale a imparare a restare nel mezzo senza giudicarsi. Lo capisci quando il cuore e la ragione si combattono. Del resto, la vita non si lascia semplificare e non serve combatterla ma basta accettarla e capirla evitando di reprimerla.
Inoltre, l’intelligenza emotiva ti permette di scegliere in modo lucido senza agire d’impulso. Accade quando senti emozioni opposte verso una persona. Di solito è un parente o un ex. È leggermente soffocante come sensazione. È spiegata dagli esperti nella sua coesistenza perché è elaborata da circuiti differenti del cervello che sono attivi nello stesso momento. L’importante è riconoscerle. E succede quando raggiungi un traguardo ma senti nostalgia per la fatica che hai dovuto soffrire nel raggiungerlo. Anche perché il dato del contenere emozioni diverse permette di renderci umani e empatici. In quanto non si può far tacere una parte di sé o cercare di capire perché ti piace e odi la stessa persona. Per questo serve pazienza e una interrogazione personale.
