di Maria Arcieri.
Lamezia Terme - “E’ un pacemaker che rispetto a quelli convenzionali, viene utilizzato nel trattare le patologie con i battiti lenti in pazienti che hanno una fibrillazione atriale. E, l‘innovazione vera e tecnologica è questa, cioè quella di contenere in un piccolo dispositivo tutto quello che è il concentrato di un pacemaker”. Questa la spiegazione che Saverio Iacopino, direttore di aritmologia e elettrofisiologia del “Maria Cecilia Hospital” di Cotignola illustra nell’intervista il suo primo impianto a livello nazionale del pacemaker più piccolo del mondo che ha effettuato nel mese di giugno con il sistema di stimolazione transcatetere Micra TPS, lungo poco più di 2 cm per 2 grammi di peso che non necessita di un catetere o filo inserito nelle vene.
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