Intervista all’avvocato Sandro Scoppa, presidente Confedilizia

unnamed_1.jpgCatanzaro - Il recente conferimento a Pizzo del prestigioso Premio Internazionale "Liber@mente 2015" all’avvocato Corrado Sforza Fogliani, che per 25 anni è stato presidente di Confedilizia, ed ora è presidente del suo centro studi nonché di Assopopolari, è l’occasione per incontrare l’avvocato Sandro Scoppa, che da poco è stato chiamato a ricoprire l’importante incarico di presidente di Confedilizia Catanzaro, la ricostituita “Associazione proprietari di casa” della provincia di Catanzaro. L’avvocato Scoppa è anche presidente della Fondazione "Vincenzo Scoppa", ente che ispira la propria azione ai principi del liberalismo classico, nonché editore e direttore editoriale della rivista Liber@mente; lo stesso è altresì responsabile e referente in Calabria per il Tea Party Italia.
   
Avvocato Scoppa, l’associazione ora da lei presieduta è una organizzazione complessa, radicata nel territorio. Ci può fornire una descrizione?

“La Confedilizia, della quale Confedilizia Catanzaro rappresenta un’articolazione territoriale, è l’organizzazione storica dei proprietari di casa. Quest’ultima è un’associazione di secondo grado ricostituita nel 1945 da tutte le associazioni territoriali dei proprietari di casa, diretta erede - caduto l'ordinamento corporativo - della Federazione Associazioni dei proprietari di casa, costituita fra organizzazioni con primi nuclei associativi sorti nel 1883.
Alla Confedilizia, articolata sull'intero territorio nazionale in oltre 200 sedi, aderiscono proprietari (anche della sola casa di abitazione), condominii, condòmini singoli e investitori istituzionali quali compagnie di assicurazione, banche, casse pensioni, istituti previdenziali e società immobiliari di rilevanza nazionale, nonché numerose associazioni di settore”.
    
Di cosa si occupa, quali sono gli scopi dell’associazione e i servizi che essa rende?

“L’associazione ha lo scopo di difendere i principi liberali e costituzionali della proprietà privata e del risparmio dal punto di vista economico, politico, sociale, etico e civile.
In proposito occorre pure considerare che la difesa della proprietà privata rappresenta la difesa di una delle condizioni che rendono possibile la libertà individuale di scelta. L’altra condizione è la mancanza del monopolio della Verità, la mancanza cioè di un “punto di vista privilegiato sul mondo”, la quale porta a collocare gli individui nella stessa posizione di ignoranza e di fallibilità, ovverosia su un medesimo piano gnoseologico, che diviene la ragione dell’uguaglianza dinanzi alla legge. Nessuna delle due condizioni può autonomamente garantire la scelta individuale. Occorre che coesistano.
Quanto ai servizi, l’Associazione presta ai propri iscritti e agli associati delle Associazioni che fanno parte della Confedilizia numerosi e qualificati servizi. Tra essi, vorrei ricordare quelli di informazione, di consulenza e di assistenza politico-sindacale e tecnico-legale in materia fiscale, amministrativa, contabile e finanziaria, nonché i servizi in materia di lavoro, previdenziale e assistenziale”.
    
Tra i tanti servizi prestati da Confedilizia vi è anche l’innovativo e importante “Servizio Garanzia Affitto”. Ci può illustrare in cosa consiste?

Il “Servizio Garanzia Affitto” è disciplinato da una convenzione Confedilizia/Intesa-Sanpaolo, e nasce con l’obiettivo di rispondere all’esigenza sociale, fortemente avvertita tra i proprietari immobiliari, di tutelarsi dal rischio del mancato pagamento (nelle locazioni abitative) del canone di affitto e/o delle spese condominiali pattuite. Tale servizio rappresenta, inoltre, un importante vantaggio per l’inquilino che non dovrà più versare anticipatamente la somma prevista a titolo di deposito cauzionale; somma che potrà essere utilmente impiegata, ad esempio, per il trasloco o per arredare i nuovi locali. Il servizio, che allo stato è previsto solo per le locazioni a uso abitativo, prevede il rilascio di una fideiussione – a condizioni particolarmente agevolate – a richiesta del potenziale inquilino ed a favore del proprietario dell’immobile in locazione. Esso ha lo scopo di garantire al proprietario dell’immobile dato in locazione il pagamento da parte della banca degli eventuali canoni di locazione non pagati dal conduttore e/o degli oneri accessori”.Per chiudere, cambiamo argomento. La posizione di Confedilizia riguardo alla tassazione degli immobili è chiara. Di recente, il premier Renzi ha annunciato il funerale delle tasse sulla prima casa, iniziando dalla Tasi, che si dovrebbe pagare per l’ultima volta il prossimo 16 dicembre. Qual è la sua opinione in proposito?
“Rispondo alla sua domanda evidenziando come l’intento del governo possa considerarsi senz’altro positivo. Tuttavia, lo stesso deve tramutarsi prontamente in provvedimento legislativo, anche perché è ormai necessario porre rimedio a una situazione allarmante, che riguarda un settore, come quello immobiliare, che sta subendo da quattro anni un’imposizione fiscale senza precedenti, in gran parte patrimoniale e ormai più che doppia rispetto alla media dei Paesi europei e dei Paesi Ocse alla media europea. Basti pensare che fino al 2011 il gettito dell’ICI era stato di circa 9 miliardi mentre nel 2014 è stato di circa 25 miliardi il gettito di IMU e Tasi, a cui bisogna aggiungere quello dell’imposta di scopo, che è un’addizionale dell’IMU. In sostanza, le imposte locali sugli immobili sino sono quasi triplicate, e i proprietari pagano ormai 16 miliardi in più ogni anno.
Oltre alle imposte di natura patrimoniale, la proprietà immobiliare paga ogni anno almeno altri 20 miliardi circa di altri tributi: Irpef, addizionali regionale e comunale Irpef, Ires, Irap, registro, Iva, bollo, tributi ai consorzi di bonifica, ecc". 

Per quanto riguarda gli immobili locali, invece, cosa pensa sia necessario fare?
    
“Il problema della tassazione degli affitti, particolarmente penalizzante con l’introduzione di IMU e Tasi, è molto importante, visto che essi rappresentano un volano di sviluppo per l’economia, e svolgono in molti casi una funzione sociale. Basti pensare che rispetto al 2011, ultimo anno di applicazione dell’Ici, un’abitazione affittata con contratto “libero” paga il 160% in più di imposte patrimoniali, che peraltro si aggiungono a quelle sul reddito da locazione. In caso di contratto “concordato”, e cioè a canone più basso di quello di mercato, l’aumento sfiora il 300%. Non meno allarmante è la situazione degli immobili non abitativi, per i quali le imposte statali e locali erodono  fino all’80% del canone, che diventa addirittura il 100% se alle tasse si aggiungono le spese, riconosciute fiscalmente nell’irrisoria misura del 5%. Non è pertanto discutibile che vi sia un’urgente necessità di una riduzione generalizzata e drastica del carico di imposte.  Essa deve anche segnare una marcata inversione di tendenza per il settore immobiliare, per il quale la scelta di colpirlo con pesante tassazione si è rivelata non solo iniqua, ma anche dannosa in termini di calo dei consumi, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro. Comunque, è bene evidenziare come una diversa prospettiva, con eventuale scelta di togliere le tasse col bilancino del farmacista (un po’ si e un po’ no, un po’ qua e un po’ là) non servirà a niente, come la storia del fiscalismo anche nostro, e dei nostri giorni, ha dimostrato e dimostra”.

M.L.

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