Lamezia Terme - È stata inaugurata la mostra “Il contemporaneo d’autore” presso la Galleria Arte antica e Design in piazza San Giovanni. Dieci gli artisti, tutti catalogati e con opere certificate dai critici e dagli storici dell’arte, che espongono le loro creazioni. La curatrice della mostra è Adele Paola che ha aperto questo spazio espositivo nel 2005 con il desiderio di avvicinarsi all’arte e che nel corso degli anni ha ospitato nella propria galleria artisti meritevoli di attenzione e studio. 80 le opere presenti, che grazie alla capacità di composizione di Adele Paola, si fondono insieme nello spazio donando all’ambiente che le accoglie leggerezza, ampio respiro, equilibro ed armonia. Difatti la stessa Adele Paola precisa che “L’energia che si percepisce in Galleria è data dalla presenza pittorica di vari stili in evoluzione in una fusione contemporanea in grado di creare un’atmosfera suggestiva, fluida ed elegante, infatti – precisa – lo slogan è proprio fai in modo che la bellezza sia l’unico tuo vizio. Questa galleria è un do ut des, la galleria inebria ed emoziona il visitatore e a sua volta lo sguardo del visitatore permette ad un dipinto di destarsi e svilupparsi”. Presente alla mostra il vice sindaco di Lamezia Bevilacqua che portando i saluti dell’amministrazione ha precisato: “Ringrazio Adele per questo appuntamento, oggi abbiamo 10 artisti, una manifestazione di altissimo livello. Noi siamo presenti e saremo sempre presenti a queste manifestazioni che aumentano il livello culturale della città e questi eventi tengono Lamezia al centro dell’attenzione. Inoltre devo ringraziare, da parte della città di Lamezia, Adele Paola e Gianfranco Pugliese che hanno fatto si che Renzo Eusebi donasse una scultura alla città”.
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Per l’occasione sono stati presenti tre critici d’arte che hanno spiegato caratteristiche, tecniche usate nella pittura e nella scultura, il concetto di opera d’arte, di comunicazione artistica e di collezionismo. Giuseppe Giglio, Storico e Critico dell’arte, spiega infatti che “comunicare con l’arte contemporanea è una necessità che spinge la creatività di ogni artista, il quale come soggetto ultrasensibile fa da tramite con il mondo che lo circonda. È importante però che l’artista sia seguito per istruire meglio la pratica da uno storico e da un critico dell’arte che sono i veicolatori di questa comunicazione non può farne a meno, perché portano visibilità all’artista che altrimenti rimarrebbe chiuso nel proprio studio”. Il critico e professore Sergio La Ghezza precisa che “Sono qui per legittimare questo plotone di artisti, 10 artisti con grande dignità che hanno rotto gli stereotipici dei secoli dell’arte creando dei nuovi linguaggi poetici. Tra loro c’è un artista in particolare Franco Paletta che ha costruito una nuova corrente espressiva che si chiama l’immateriale, è riuscito a scarnificare il deserto dell’anima abbandonando il classicismo e ha costruito queste forme e a tradurre i valori esoterici in valori essoterici”. Il professor Jean-François Bachis – Pugliese si sofferma sul concetto di collezionismo: “La mostra che inauguriamo basa i suoi capisaldi oggettivi sul sistema di catalogazione e sulle certificazioni, e possiamo quindi parlare di arte-investimento. È importate secondo i nuovi parametri di catalogazione che le opere in basso sulla destra siano muniti di una certificazione cartacea eguale al testo scritto in catalogo di 777mila battute scritte dai critici e storici dell’arte nonché sulla destra in alto deve essere anteposto lo stesso codice sbn composto da 13 cifre che è uguale al catalogo dove la stessa opera dell’artista è stata pubblicata, tutto ciò nasce per proteggere il mondo del collezionismo”.
Gli artisti in mostra
Adolfo Magnelli è noto per i suoi quadri dedicati alla Pop Art, in cui sono racchiuse le tante problematiche spirituali e materiali che da sempre affliggono l’umanità e dove la bellezza di molte star dello spettacolo è esaltata insieme a numerose banconote raffigurate anch’esse con dovizia di particolari. Il denaro per l’artista non ha una valenza negativa, ma bensì è un mezzo efficiente di scambio per realizzare i propri obiettivi, anche di vita. Antonio Mingrone porta avanti la pittura del Sogno, motivata dal rifiuto di un mondo attanagliato da energie negative, dove l’arte è una porta d’accesso a dimensioni totalmente lontane da quelle che si impongono, realmente, nella sua vita da adulto. La sua pittura è caratterizzata dal ricordo ancestrale.
Francesco Iozzi, realizza delle opere che rimandano all’Art Brut. I suoi quadri sono caratterizzati da decise spatolate che colpiscono l’occhio ma anche il tatto. Le sue opere rimandano inoltre ai graffiti rupestri con un chiaro rimando alla pittura arcaica. Franco Paletta è celebre per le sue sculture in plexiglass e il suo Astrattismo Immateriale cioè l’astratto (Ideale e Spirituale) che nega l’esistenza della materia. Le sue opere sono caratterizzate dal vuoto. L’immaterialità si concretizza, artisticamente, piegando e attorcigliando tondini, nastri, plexiglass e profilati di metallo nelle sculture Corpi Vuoti, fondendo tradizione e innovazione. Opere che colpiscono per la loro forza comunicativa, cromatica e delle forme.
Giorgio Alluzzi è un “Pittore Sperimentale”. Autodidatta, dopo un inizio di stampo impressionista, sviluppa con la sua ricerca artistica un percorso che lo porta ad evolvere e sperimentare costantemente. Procede nel suo cammino attraverso vari stili, dalla Pop Art all’espressionismo astratto, fino all’informale materico. Una pittura aniconica, la sua, affidata al colore, alla linea, al segno, alla forma e alla materia, il cui compito è quello di esprimere e comunicare, sensazioni, emozioni, sensibilità e la sua passione per la pittura. Attratto soprattutto dal segno nero che usa su basi di carta, anche trattate con caffè e thè. Le sue tele o basi di grandi dimensioni, spesso riproducono scorci di natura e assumono una propria identità. Leonardo Corina è uno Scultore “indagatore della materia”. Il calabrese Corina proviene dai circuiti Accademici di Roma. Un artista che, attraverso l’uso di più materiali - pietra, bronzo, marmo, legno, ottone, alluminio - riesce a concretizzare la sua idea di arte e a trasferire al fruitore il messaggio insito in essa. Unicità dell’opera d’arte e amore per i materiali, sono queste le due componenti importanti del pensiero di Corina, che si trasformano poi nelle sue sculture in movimenti o staticità delle diverse figure rappresentate.
Marcello Montoro è un artista le cui tecniche rispettano quelle dei pittori realisti. Le sue opere sono dedicate a soggetti psichici femminili, che si mettono in diretto contatto l’osservatore dell’opera, poiché gli occhi di queste donne riescono a tramettere con i tanti movimenti del loro corpo di immanentizzazione pittorica delle energie empatetiche e organiche, le quali si intersecano con le quelle di coloro i quali le osservano. Renzo Eusebi ha alle spalle una vita artista molto lunga. Dopo la formazione scolastica e universitaria prosegue la sua ricerca artistica e dagli anni 70 ad oggi, è presente in oltre 190 mostre personali e collettive e i suoi itinerari artistici vanno dalle più importanti città italiane a quelle europee, statunitensi, sudamericane e asiatiche. Verso la fine dell’ultimo decennio del XX secolo produce una grande serie di opere monocrome e di sculture in legno ricoperto di colle, sabbia e sostanze vetrose dipinte seguite da sculture in ferro prima grezze e poi monocrome, poi colorate con i tre colori primari rosso, giallo e blu. Nel terzo millennio eredita quanto accumulato nel secolo scorso.
Sonia Bellezza, artista lametina, basa la sua ricerca artistica sulla presenza del decocomposizionismo pittorico. Le sue opere d’arte comprendono aspetti psichici che si palesano alla mente contemplante della pittrice, nel momento in cui lei “nella sua solitudine del suo atelier, è pervasa dalle energie ultraterrene di queste anime incarnate nei suoi personaggi, evocate, a volte, da lei stessa oppure si impongono da sé, con intransigenza, nel suo spirito”. Umberto Pellegrino, scultore e pittore calabrese, definito “l’artista del metasurrealismo immanente” che affascina per le forme delle sue opere provenienti dal mondo dell’onirico e che si esplicano nello spazio in modo elegante e sinuoso. La dinamicità della scultura di Umberto Pellegrino trae anche il suo supremo esito dagli artisti futuristi, guidati da Filippo Tommaso Marinetti, i quali sottoposero tutta la realtà apatica, turpe e statica all'esercizio dell'ultravelocità e del fervore positivistico, per costituire delle solide basi stilistiche, generate dal Cubismo di Braque e Picasso, e poi sviluppate e migliorate da Boccioni, Balla, Carrà, Severini, Pettoruti, Conti e altri ancora.
A.B.
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