Primo giorno del nuovo Parlamento, La Russa presidente del Senato e fumata nera alla Camera

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Roma - Ignazio La Russa è il nuovo Presidente del Senato. L'esponente di Fratelli d'Italia è stato eletto al primo turno con 116 voti su 186 votanti. Il quorum richiesto era di 104 voti. La maggioranza di centrodestra, composta da Fdi, Lega, FI e Noi Moderati, si è spaccata. Solo 2 senatori di Forza Italia (Berlusconi e Casellati) hanno partecipato al voto. I restanti 16 senatori azzurri risultano assenti. La Russa è stato eletto con il concorso di almeno 10 voti provenienti dai gruppi di Azione-Iv, Pd, M5s, Avs. Sono andate invece a vuoto le tre votazioni a Montecitorio per l'elezione del presidente della Camera dei deputati. Il nome individuato dal centrodestra per la terza carica dello Stato è quello di Lorenzo Fontana. Lo ha comunicato Matteo Salvini, dopo aver incontrato lo stesso Molinari e i vicesegretari del partito. Molinari resterà capogruppo della Lega a Montecitorio mentre Giancarlo Giorgetti, altro nome considerato trai i papabili, "ha rimesso a Salvini la decisione per un eventuale incarico nel futuro governo di centrodestra", spiega una nota della Lega. "Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera", spiega Salvini. "Molinari è stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi cinque anni", ha aggiunto Salvini.

Il messaggio di Liliana Segre

Nata nel 1930 in una famiglia ebraica, deportata con la famiglia ad Auschwitz ma sopravvissuta allo sterminio nazista, la senatrice a vita Liliana Segre ha aperto la prima seduta della diciannovesima legislatura ricucendo la trama della sua storia personale e della tragedia storica dell'Italia con l'ordito dei valori della Costituzione repubblicana, 'principale ancoraggio' per gli italiani che è 'perfettibile' ma andrebbe attuata anche perché a volte le riforme l'hanno peggiorata. Segre ha esordito con un 'caloroso saluto' al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un 'pensiero' a Papa Francesco, e un augurio al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, del quale ha letto un breve messaggio ai colleghi senatori. Un pensiero anche per i nuovi eletti, che, ha spiegato, 'immagino sopraffatti dal pensiero della responsabilità che li attende e dalla austera solennità di quest'aula, così come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi'. La guerra in Ucraina 'Incombe su tutti noi in queste settimane - ha sottolineato la senatrice a vita - l'atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore... una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 'La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino'".

Il fascismo e il ricordo delle leggi razziali

“Oggi - ha detto la presidente provvisoria - sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!”

B.M.

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