Lamezia: Gli studenti del “De Fazio” a lezione di sicurezza stradale

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Lamezia Terme - Si è svolto presso l’ITE “V. De Fazio” il progetto di sicurezza stradale “Sicurezza on the road” promosso dal MOIGE (Movimento Genitori), INAIL-Direzione regionale Calabria in collaborazione con l’Università “Sapienza” di Roma. Il progetto “Sicurezza on the road”, che ha coinvolto nove paesi Europei, intende promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura della sicurezza stradale volta a proporre modelli di comportamenti responsabili alla guida, stimolare i giovani alla riflessione sui temi della sicurezza stradale, rendere i ragazzi protagonisti della prevenzione spingendoli ad analizzare la situazione sul territorio raccogliendo le loro impressioni, i loro suggerimenti, le loro esperienze. “Purtroppo gli incidenti continuano a mietere  vittime non solo in Italia ma anche in Europa tanto che ogni anno – ha dichiarato Francesco Manzo, comandante Sottosezione Autostradale di Lamezia Terme - 5.000 persone muoiono in strada, mentre 15000 restano invalide”.

Il comandante Manzo, incontrando i giovani del “De Fazio”, ha analizzato le cause principali che provocano gli incidenti stradali, dovute sempre al fattore umano quali: la velocità eccessiva, l’uso del telefono alla guida, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti e la mancanza del rispetto delle regole del codice stradale. I ragazzi hanno incontrato anche la Guardia di Finanza, che ha confermato, per voce del Capitano Addolorato, che “il maggior numero di incidenti stradali sono causati dalla guida sotto l’effetto di droghe o alcool”. “Si discute ormai da molto tempo sui modi di combattere questa grave piaga - dicono i volontari dell’Avis - e tra le proposte più interessanti vi è proprio quella di introdurre nelle scuole l’educazione stradale sin dalla scuola primaria perché solo educando i giovani si avranno degli adulti più responsabili. Allora  noi ragazzi, a cui è rivolto e dedicato questo lavoro, dobbiamo cercare di fare tesoro di ciò che ci dicono ed applicare le buone regole della sicurezza stradale nell’immediato (ora che siamo pedoni e guidiamo i ciclomotori) e nel futuro (quando avremo a nostra disposizione automobili). Dovremmo capire noi giovani - concludono - che cosa è il dolore, quel dolore che provano i genitori quando la porta di casa non si apre. Dobbiamo trovare allora un punto d’incontro e capire insieme qual è il senso della vita”.

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