Lamezia Terme - Si inscrive fra le iniziative per la celebrazione del cinquecentenario dalla canonizzazione di San Francesco di Paola la prima edizione della rassegna di canti Mariani tenutasi nella chiesa di Sambiase intitolata al Santo Patrono della Calabria, già elevata a Santuario nel 2017. I festeggiamenti dedicati all’evento sono iniziati il 27 marzo, giorno della nascita del Santo, e si protrarranno per l’intero anno. La rassegna, realizzata in collaborazione con la comunità dei frati Minimi, è stata fortemente voluta dal M° Rosa D’Audino della Polifonica “Aulòs”, che ha partecipato all’evento insieme alle “Ancillae Domini” dirette dal M° Licia Di Salvo, al coro “Laudate Dominum” di Praia a Mare diretto dal M° Roberto Manuel Zangari e al coro “Iubilate Dominum” di Luzzi diretto dal M° Angelo D’Ambrosio, presentati e introdotti dalle docenti Gianna Nicastri e Rosa Anna De Luca.
Ad accoglierli il coro parrocchiale di San Francesco di Paola che ha partecipato all’esecuzione a cori unificati di un canto d’ingresso dedicato al Santo, “Luce della Calabria”, scritto e diretto da Padre Ivano Scalise, che è stato anche la voce solista del brano. A seguire la performance delle “Ancillae Domini”, ensemble nata nel 2000 con una spiccata vocazione al canto gregoriano, già esibitasi in contesti di respiro nazionale come Pisa e Sant’Antimo, ma anche alla Certosa di Serra San Bruno per volontà del Priore. Quindi è stata la volta dei Praiesi “Laudate Dominum” nati nel 1992 e con un’intensa attività concertistica alle spalle che li ha già portati sul podio di diversi concorsi nazionali. Il coro “Iubilate Dominum” di Luzzi nasce invece nel 2008, e spaziando dal sacro al profano si è già esibita in vari luoghi simbolo della spiritualità, dal Vaticano a San Giovanni Rotondo. Infine, i padroni di casa della Polifonica “Aulòs”, nati nel 1999, che si impegnano nella ricerca e nell’esecuzione di musiche antiche e hanno avuto l’onore di esibirsi di fronte a Giovanni Paolo II e nella sala dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze.
Un concerto all’insegna della riscoperta del legame fra la musica sacra e il culto Mariano, del resto celebrato da compositori di tutti i tempi con inni alla Vergine, considerata speranza e guida della Cristianità. Canti che la vedono di volta in volta Madre, Addolorata, Regina, come lo splendido “Ave Maris Stella” risalente al IX secolo d.C., lo “Stabat Mater” di Jacopone da Todi o il “Salve Regina” di Franz Liszt, eseguiti magistralmente alla presenza del vescovo emerito Monsignor Rimedio e di una platea attenta e partecipe di fedeli.
Giulia De Sensi
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