
Lamezia Terme - Torna in aula il Consiglio regionale con l’urgenza del bilancio da approvare nel rispetto dei tempi previsti dalla legge. All’ordine del giorno, però, non solo documenti e atti amministrativi ma anche questioni più prettamente politiche dal momento che giovedì a palazzo Campanella è prevista la discussione della norma che prevede l’allargamento della Giunta regionale da 7 a 9 componenti. Un passaggio annunciato dal presidente Roberto Occhiuto già all’atto dell’elezione e motivato con la necessità di garantire l’ingresso in Giunta di un altro assessore della Lega e di un altro in quota Noi Moderato, unico partito per ora escluso dal primo giro di nomine. La legge che sarà discussa dal consiglio prevede, inoltre, anche la figura dei sottosegretari, che erano stati aboliti nel 2010 proprio nel corso di una legislatura di centrodestra e ora vengono rispolverati dal Governo Occhiuto.
E a proposito di nomine e ripartizione del potere e delle postazioni apicali, esaurita con la prima seduta la votazione del presidente del Consiglio e dell’intero ufficio di presidenza, consumato il passaggio della scelta dei capigruppo, ora le trattive nel centrodestra riguardano le commissioni che sono in tutto 8. In teoria, la Commissione di vigilanza dovrebbe andare alla minoranza di centrosinistra, per cui ne rimarrebbero sette da dividere fra i vari partiti. Due dovrebbero spettare a Fratelli d’Italia, una alla Lega e Noi Moderati e le restanti fra Forza Italia e la lista Occhiuto presidente, all’interno della quale è stato eletto il consigliere lametino Emanuele Ionà, tra i nomi più accreditati per la presidenza di una commissione anche per un riequilibrio territoriale e non è escluso che l’imprenditore e vicesegretario regionale di FI possa essere chiamato a guidare la commissione anti ‘ndrangheta.
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