
Cosenza - L'obiettivo non era lui ma Giuseppe Di Dio, appena 16 anni, si è ritrovato nel posto sbagliato quando l'assassino ha cominciato a sparare. Un proiettile lo ha raggiunto in pieno, il giovane è morto mentre veniva trasferito alla guardia medica. Ferito anche un ragazzo di 22 anni, non in pericolo di vita. Poteva essere una strage, però. L'agguato è avvenuto davanti a un bar, in via Roma nel paesino di Capizzi sui Nebrodi, poco meno di tremila abitanti in provincia di Messina. Erano le 22.30 di sabato sera, davanti al locale c'erano tanti giovani. Da un'auto è scesa una persona impugnando una pistola: gli spari, il panico e il fuggi fuggi generale. Poi la vettura è ripartita.
Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha espresso "profondo cordoglio ed incredulità dopo aver appreso della tragica scomparsa" di Giuseppe Di Dio, "nipote del professor Michele Di Dio, direttore dell'unità operativa complessa di urologia all'Ospedale dell'Annunziata e recentemente incaricato dall'Università della Calabria della docenza nel corso di laurea in medicina".
"E' una tragedia immane quella che si è verificata - afferma Caruso - e che ha gettato nello sconforto e nel dolore più terribili i genitori e tutta la famiglia del giovane tragicamente scomparso in Sicilia, nipote dell'amico e valentissimo professionista Michele Di Dio. Di fronte a simili accadimenti si resta attoniti ed increduli ed ogni parola può suonare inadeguata, come inappropriata. Non mi resta che esprimere, insieme all'intera giunta di Palazzo dei Bruzi e, in particolare, agli assessori Massimiliano Battaglia, amico e collega di Michele Di Dio, e Maria Teresa De Marco, titolare della delega alla salute, i sentimenti della più profonda e partecipe vicinanza all'indicibile dolore dei genitori e dei familiari del giovane tragicamente scomparso".
"E' una notizia - conclude il sindaco di Cosenza - che ci lascia sgomenti, che non avremmo mai voluto apprendere e che ci pone di fronte a molteplici interrogativi ai quali è veramente difficile dare delle risposte".
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