Milano - L'ex primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova e originario di Catanzaro, Giuseppe De Donno, e' stato trovato morto nella sua abitazione di Curtatone, nel Mantovano. Stando alle prime ricostruzioni si sarebbe tolto la vita a 54 anni. Nelle prime fasi della pandemia, era stato tra i primi a provare a curare il Covid col plasma iperimmune, terapia attorno alla quale, dopo un primo entusiasmo iniziale, si creo' un certo scetticismo. A inizio giugno si era dimesso dall'ospedale di Mantova per cominciare, pochi giorni fa, a esercitare come di medico di base a Porto Mantovano.
Amalia Bruni: "Era amico e collega valoroso"
"Ho appreso con sgomento e tristezza la morte del collega Giuseppe De Donno, un amico caro e un collega valoroso che ha deciso di porre fine alla sua esistenza così all'improvviso. Non si può indagare sui motivi di un gesto estremo ma non vorrei che non abbia resistito al senso di isolamento in cui si è progressivamente trovato". Lo afferma la neurologa Amalia Bruni, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria.
"Accanto a questa vicenda tragica - prosegue - c'è una storia che mi ha colpito di una collega psichiatra dipendente dell'Asp di Catanzaro e utilizzata presso il dipartimento della salute della Regione che dopo quattro anni ha deposto le armi andando via. E sono preoccupata della sua motivazione quando afferma di 'non voler essere strumentale a un sistema deviato che mi lascia l'amaro in bocca perché avevo in itinere numerose iniziative'. È un ulteriore segnale gravissimo di come viene amministrata la sanità in questa regione, un segnale di ripiegamento e di retroguardia che dobbiamo assolutamente invertire. Alla collega dico di resistere perché quando alla guida di questa Amministrazione non ci sarà più questa destra, troveremo insieme le soluzioni sia per la tutela della salute dei pazienti sia per valorizzare tutte le risorse che si prodigano con passione e dedizione ogni giorno".
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