Lamezia, aggredito primario del Pronto soccorso: giovane fermato dalla polizia - Reazioni

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Lamezia Terme - Ancora un episodio violento nei confronti di medici dei Pronto soccorsi calabresi. Ieri sera intorno alle 21:45 un medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, il primario facente funzioni, è stato aggredito da un giovane, pare con un bastone o un manganello, riportando contusioni alle spalle. Secondo quanto appreso, si sono vissuti momenti di panico e tensione. Sul posto volanti della polizia che hanno fermato il giovane e tradotto in commissariato. Al vaglio degli investigatori i motivi che hanno portato l’autore ad aggredire il medico. Non si esclude che alla base del gesto violento, secondo una prima ricostruzione, possa esserci la contrarietà del giovane alla decisione di dimettere una familiare dall’Obi, il reparto di Osservazione breve intensiva.

Si tratta di un 28enne lametino, C.S., già noto alle forze dell'ordine. L'arresto è stato compiuto da personale del Commissariato della Polizia di Lamezia Terme in flagranza differita, in base alle nuove norme contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. Al momento si trova nella camera di sicurezza del Commissariato in attesa della convalida da parte dell'autorità giudiziaria.

A.C.

Reazioni

Forza Italia Lamezia: “Gravità inaudita, merita ferma condanna da parte di tutti”

“Esprimo a nome mio e di tutto il partito di Forzai Italia Lamezia, vicinanza e solidarietà al dottore Rosario Procopio, Primario F.F. del Pronto Soccorso di Lamezia Terme che questa notte è stato vittima di una grave aggressione. Quanto accaduto nel PS di Lamezia Terme è di una gravità inaudita e merita una ferma condanna da parte di tutti, purtroppo non è il primo episodio di violenza, vediamo sempre più casi di aggressioni negli ospedali e nei Pronto soccorso, un fenomeno drammatico. È ormai chiaro che, come deterrente, bisognerebbe avere un presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno dei PS. L’aggressione di un primario di Pronto Soccorso rappresenta un episodio drammatico che solleva interrogativi urgenti sullo stato della sanità pubblica e della sicurezza del personale medico. Si tratta di un evento preoccupante che evidenzia non solo il livello di pressione a cui è sottoposto il personale sanitario, ma anche una tensione crescente all’interno della società nei confronti delle istituzioni sanitarie. Negli ultimi anni, le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari nei pronto soccorso della regione sono aumentate in modo preoccupante, trasformando questi episodi in una vera emergenza per la sanità pubblica. Come Forza Italia Lamezia chiediamo misure urgenti e straordinarie per arginare questo allarmante e preoccupante fenomeno. La nostra solidarietà e vicinanza va anche a tutto il personale sanitario che ogni giorno lavora con impegno ed abnegazione e si prende cura dei propri pazienti”.

Presidente Consiglio Comunale di Lamezia: "Garantire massima sicurezza sia al personale sanitario che ai pazienti"

"Esprimo la fortissima vicinanza mia e di tutto il Consiglio Comunale di Lamezia Terme al dott. Procopio ed a tutto il personale sanitario e parasanitario del nosocomio lametino. Un grazie di cuore per ciò che tutti loro, in estrema carenza di personale e mezzi, fanno quotidianamente per la nostra collettività. Non è accettabile, non solo il gravissimo, delinquenziale, assurdo e deplorevole fatto in sé, ma anche che ciò possa accadere all'interno di una struttura ospedaliera. Occorre quindi, da subito, garantire la massima sicurezza sia al personale sanitario che ai pazienti, con i provvedimenti opportuni che li possano tutelare pienamente. Evidentemente gli sforzi fatti in tal senso non sono stati sufficienti" è quanto afferma in una nota Giancarlo Nicotera Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme

Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo: “Necessità urgente di interventi per garantire sicurezza”

“Un’altra aggressione, un atto di violenza ad un medico nel pieno svolgimento delle proprie funzioni di cura e assistenza che richiama ancora una volta, la necessità urgente di interventi per garantire la sicurezza degli operatori sanitari”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese. “I medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari si trovano ogni giorno ad affrontare situazioni complesse, tra stress elevato, carenze strutturali e la crescente pressione legata al lavoro, ma non possono e non devono essere costretti a fare i conti anche con episodi di violenza fisica e psicologica. Le aggressioni, purtroppo, sono ormai all'ordine del giorno, e quello che è accaduto a Lamezia Terme ne è solo l’ultimo esempio. In un luogo dove i pazienti si rivolgono per ricevere assistenza, è inaccettabile che il personale sia esposto al rischio di aggressioni fisiche – afferma ancora Scalese -. La violenza non solo danneggia fisicamente i medici e gli infermieri, ma mina la qualità del servizio sanitario e la fiducia dei cittadini nei confronti delle strutture ospedaliere”. “Quello che è accaduto a Lamezia Terme non è un caso isolato, ma fa parte di un quadro più ampio che mostra una preoccupante carenza di presidi di sicurezza nelle strutture sanitarie. La presenza di personale di sicurezza, la videosorveglianza, i sistemi di allarme e una formazione adeguata per affrontare situazioni di emergenza sono tutti strumenti che devono essere messi in campo per proteggere chi lavora ogni giorno in ospedale. Non è più tollerabile che la vita e la sicurezza degli operatori sanitari vengano messe a rischio senza che vengano adottate contromisure concrete. Misure preventive, come l’installazione di sistemi di sicurezza, il rafforzamento dei controlli e il potenziamento della formazione per il personale sanitario, sono azioni necessarie per tutelare chi lavora nei nostri ospedali. Quello che chiediamo al presidente della Regione, nella veste di commissario ad acta è che riunisca i referenti dei presidi, i vertici delle Asp per discutere in maniera concreta di un piano di azione capace di fornire strumenti concreti per affrontare la situazione”, rimarca Scalese. “La solidarietà verso i professionisti aggrediti è fondamentale, ma è altrettanto importante che vengano adottate azioni concrete per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. La sicurezza del personale sanitario è una priorità che non può più essere rimandata”, conclude Scalese.

Bruni (PD): “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a crescente clima di tensione e aggressività”

“Quello che è accaduto ieri sera all’ospedale di Lamezia Terme rappresenta un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario e scuote profondamente la nostra comunità, perché colpisce un medico di grande umanità, preparazione e disponibilità come il dottor Rosario Procopio. E solleva una preoccupante riflessione sulla sicurezza negli ospedali. Sono vicina al dottor Procopio, ai suoi colleghi e a tutto il personale sanitario che ogni giorno lavora con dedizione per garantire la salute e il benessere della comunità.” È quanto afferma la consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni. “La violenza nei confronti di medici e infermieri rappresenta un fenomeno sempre più preoccupante: episodi simili si verificano con preoccupante frequenza. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo crescente clima di tensione e aggressività che coinvolge chi, con coraggio e professionalità, si prende cura della nostra salute. Le strutture sanitarie, e in particolare i pronto soccorso, sono sempre più spesso teatro di attacchi, sia verbali che fisici, a danno di chi lavora in prima linea per soccorrere i cittadini”, afferma Bruni.

Anelli (Ordine medici): "Basta solidarietà,stop accesso con armi"

"Siamo stanchi della solidarietà. Vogliamo invece che si facciano controlli e si impedisca ai cittadini di poter entrare nelle strutture sanitarie con le armi". Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, dopo l'ultima aggressione ad un medico verificatasi a Lamezia Terme. "Ancora una vile aggressione, questa volta nei confronti del primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme. Ancora una volta - afferma Anelli - si usano armi improprie per aggredire, alle spalle, un professionista sanitario".

Stumpo (Pd): "Ancora aggressioni ai medici, governo intervenga"

"Grave e inaccettabile l'ennesima aggressione subita da un medico, questa volta presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Lamezia Terme da parte dei parenti di una paziente che doveva essere dimessa. Al medico aggredito va la più assoluta solidarietà e vicinanza per la brutalità del gesto subito ma ciò non basta e vanno adottate da subito misure di deterrenza verso questi atti di violenza. È ormai un bollettino di guerra quotidiano che espone chi opera in sanità a rischi per la propria incolumità solo per fare il proprio lavoro. Viene a mancare quella serenità indispensabile e quella fiducia necessaria nell'esercizio di un lavoro così delicato. Purtroppo agli annunci del governo non è seguito alcun atto concreto e le aggressioni continuano con una sistematicità impressionante. La verità è che bisogna intervenire culturalmente contro questa delegittimazione del lavoro degli operatori sanitari. I decreti legge con le sole misure repressive alla fine rischiano di non essere sufficienti se poi il governo non investe sulla sanità pubblica, sul lavoro del personale, sanitario, come purtroppo testimonia anche l'ultima legge di bilancio". Così il deputato democratico Nicola Stumpo.

Furgiuele: "Rivoluzionare immediatamente sicurezza"

"Quanto accaduto ai danni del primario del pronto soccorso  dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è un atto di violenza di una gravità inaccettabile. Un’azione inqualificabile che deve obbligare a rafforzare sin da subito e senza tentennamento burocratico alcuno  i dispositivi di sicurezza a tutela della incolumità di quanti offrono la loro vita per curare i malati, e anche per risolvere le problematiche quotidiane che affliggono il nostro precario sistema sanitario. La sicurezza non può essere oggetto di preoccupazione del personale sanitario che ha ben altri problemi da risolvere. Non è civile andare a lavorare con il timore di subire aggressioni da persone violente o facinorose  che spesso penetrano nei locali dell’ospedale con sconvolgente facilità. Accertare le responsabilità rispetto ad un episodio che rischia di vulnerare la serenità del personale medico e paramedico, è prioritario, ma lo è anche rivoluzionare - e non uso questo verbo a caso- le misure di controllo e di vigilanza sia all’interno che all’esterno della struttura ospedaliera. Domani alla Camera andrà in discussione il DDl sulla tutela del personale sanitario. Sarà mia premura, anche in forza di questa ultima vergogna, richiedere misure energiche a tutela del bene sicurezza negli ospedali".

Gianturco condanna l’aggressione al primario: “Basta violenza negli ospedali”

“Esprimo tutta la mia più profonda vicinanza e solidarietà al dott. Rosarino Procopio, primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme, vittima di un inaccettabile atto di violenza mentre svolgeva il suo lavoro,” dichiara il Consigliere Comunale Mimmo Gianturco e vice presidente della Commissione Consiliare Permanente Sanità. “L’aggressione, avvenuta ieri sera, ha visto il primario subire contusioni in seguito a un brutale attacco fisico, creando panico tra il personale e i presenti - afferma Gianturco- “Condanno con fermezza questo vile episodio, che rappresenta un affronto non solo alla professionalità dei nostri medici, ma anche alla comunità che ripone fiducia nelle istituzioni sanitarie. Simili atti di violenza non devono trovare spazio nella nostra società. A nome mio, dell’associazione ‘Lamezia Prima Di Tutto’ e dei cittadini che credono nei valori della convivenza civile - continua - faccio un accorato appello alla cittadinanza: la violenza non è mai la risposta. Ognuno di noi deve impegnarsi affinché queste situazioni non si ripetano. Chiediamo con forza le giuste misure di sicurezza per il personale medico e sanitario, che ogni giorno lavora con sacrificio per la nostra salute. In questo momento difficile - conclude Mimmo Gianturco - siamo al fianco di tutti i medici e del personale sanitario calabrese, ai quali va la nostra più sincera gratitudine e stima”.

Tribunale Diritti el Malato e Cittadinanzattiva attiva: "Vincere ogni spirale di barbarie"

"Come Tribunale per i Diritti del Malato e Cittadinanzattiva di lameziaTerme tutta esprimiamo il nosrtro rincrescimento per l'episodio di brutale violenza cui è stato vittima il Dottor Rosarino Procopio, Primario Facente Funzione del "Giovanni Paolo Secondo di Lamezia Terme". A lui va la nostra vicinanza e solidarietà nella convinzione che il ricorso alla violenza da parte di chi se ne è reso responsabile sia un metodo totalmente estraneo alla civile convivenza e va perseguito senza tentennamenti. Riteniamo inoltre di dover precisare che tra i compiti del Tribunale per i Diritti del Malato, rientra quello di garantire che il cittadino trovi strumenti e opportunità per ottenere la tutela dei suoi diritti; che, in nessuna riforma del welfare sanitario, è previsto l'uso della violenza, per rivendicare un diritto, anche se legittimo; che, su questa linea di sostegno e di rispetto dell'individuo e del contesto, si muove l'attività del TDM (cosa totalmente estranea a chi pretende con la violenza di avere risposte ai propri bisogni). Non esiste, a parer nostro, alternativa alle forme previste dall'applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane. È una sfida di civiltà su cui dobbiamo, senza distinzione alcuna, misurarci per vincere ogni spirale di barbarie". Così in una nota Fiore Isabella (Responsabile TDM Lamezia Terme) e Felice Lentidoro (Coordinatore territoriale Cittadinanzattiva Lamezia Terme).

Giuliano (UGL): “È folle caccia agli operatori, garantire sicurezza”

“La folle caccia agli operatori sanitari non conosce sosta e si arricchisce purtroppo ogni giorno di nuove notizie di violenza ai loro danni. Questa volta la vittima di una barbara aggressione è il professor Rosario Procopio primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, colpito con un manganello alla schiena da un parente di un paziente. Il limite è ampiamente superato e questo ennesimo episodio dimostra come, nonostante l’approvazione del decreto antiviolenza che contiene specifiche norme per la tutela dei professionisti della salute, non si riesce ad arginare il fenomeno. La presenza di presidi fissi delle forze dell’ordine in tutti gli ospedali deve essere completata in tempi brevi. Così come, sull’esempio della Lombardia, chiediamo di fornire a tutti gli operatori braccialetti antiaggressione collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine. Solleciteremo ancora il Ministero della Salute ed anche il Ministero degli Interni perché la sicurezza venga assicurata nei nosocomi” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale dell'UGL Salute.

Ruberto (Uil Fpl di Catanzaro): "Campanello d’allarme che va ascoltato e contrastato"

La Uil Fpl di Catanzaro, attraverso il proprio coordinatore Bruno Ruberto "esprime profonda solidarietà e vicinanza al dottore Rosarino Procopio del Pronto Soccorso di Lamezia Terme che ha subito un’aggressione mentre svolgeva il proprio dovere. L’episodio, avvenuto nelle scorse ore, rappresenta un atto intollerabile e una ferita inaccettabile per la nostra comunità, specialmente verso chi opera in prima linea per la salute e la sicurezza dei cittadini".

“Non possiamo più tollerare simili episodi di violenza - dichiara Bruno Ruberto - che colpiscono lavoratori impegnati a garantire servizi essenziali in condizioni spesso già difficili”. “I professionisti della sanità non possono e non devono temere per la propria incolumità mentre prestano soccorso e assistenza. Questi episodi sono un campanello d’allarme che va ascoltato e contrastato con fermezza”. La Uil Fpl di Catanzaro ribadisce l’importanza della campagna “Proteggici, chi ci protegge”, promossa dalla Uil Fpl e dalla Uil Calabria, attraverso la quale chiediamo da tempo misure concrete per garantire sicurezza e tutela ai nostri operatori. “È necessario - conclude Ruberto - un impegno collettivo delle istituzioni e delle autorità competenti affinché chi lavora per il bene comune non debba subire la violenza e l’aggressione. Chiediamo che vengano messi in atto provvedimenti efficaci per contrastare questi atti di violenza e prevenire futuri episodi, e sollecitiamo la sensibilizzazione di tutta la cittadinanza al rispetto e alla protezione di coloro che si prendono cura della nostra salute”.

Pd Lamezia: "Tali azioni si intrecciano con la inarrestabile emarginazione dei presidi sanitari"

"Il Partito Democratico di Lamezia Terme condanna senza tentennamenti gli episodi di violenza che si sono scatenati al Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Lamezia Terme ed esprime la sua piena solidarietà al primario dottor Rosarino Procopio, che ha subito la inusitata violenza di un parente di una degente che doveva essere dismessa dal Reparto di Osservazione breve intensiva" è quanto si legge in una nota di Gennarino Masi Segretario cittadino PD Lamezia.

"Questo episodio, dopo tutti quelli che si sono verificati nel resto del paese, mette in evidenza come la sicurezza dei dipendenti operanti nei servizi pubblici (ferroviari, trasporto locale, ospedali) sia messa in pericolo e ripropone quelle azioni violente che prendono di mira proprio i sanitari. Tali azioni si intrecciano con la inarrestabile emarginazione dei presidi sanitari di tutto il paese, specie quelli esistenti al Sud, ed in particolare quello della nostra città che sta subendo un continuo decadimento ed emarginazione. Non si tratta di scoppi d’ira e di violenze gratuite isolate, ma, piuttosto, di episodi che si ripetono molto spesso e che vanno inquadrati nel complessivo venir meno del Servizio Sanitario Nazionale, depauperato ed impoverito dal taglio delle risorse da parte del Governo di Giorgia Meloni a tutto vantaggio del privato. Tutto ciò è la conseguenza della strategia più complessiva dell’azione di governo che non riuscendo a dare risposte ai cittadini tende ad esasperare la realtà politica e sociale del paese, indicando volta per volta gli obiettivi da delegittimare, oggi i medici, ieri i giudici, ieri l’altro i giovani". "Chi pensava che l’Ospedale lametino fosse indenne da tali comportamenti violenti ora si ricrederà. Tutto ciò dimostra che la mancata programmazione sanitaria per il funzionamento delle strutture ospedaliere e i gravi deficit della medicina d’urgenza, con ambulanze inesistenti ed i pronto soccorso ingolfati, sono la rappresentazione plastica che il Governo Meloni ed il Commissario Occhiuto hanno sbagliato tutto sulla Calabria".

Sindacato medico FMT: "Cambiare rotta"

"L’ennesima aggressione, stavolta all'ospedale di Lamezia Terme, contro il primario del Pronto Soccorso, dottor Rosarino Procopio, da parte di uno dei familiari di una paziente". La ferma reazione del sindacato medico FMT, con le parole del segretario nazionale, Francesco Esposito: “La mia solidarietà e del sindacato al dottor Procopio: gli siamo vicini in questo momento di paura e, sicuramente, di rabbia e indignazione. Lo straordinario lavoro del nostro Pronto Soccorso di Lamezia è stato oggetto della cieca violenza dell’inciviltà ieri, come nel passato altri reparti e altri colleghi negli ambulatori della nostra regione e nel resto del Paese: ora basta”.

“Servono misure strutturali sul piano della sicurezza in tutti i presidi sanitari - conclude Esposito - quindi subito la nuova legge, ora in discussione in Parlamento, che renda più efficaci le pene; ciò detto urge una grande battaglia culturale nella società affinché si valorizzi il ruolo e la centralità della figura dei medici, da troppi anni oggetto di campagne di discredito da parte della Politica e, purtroppo, di alcuni mezzi di comunicazione. I cittadini non rispettano il lavoro e la professionalità dei camici bianchi e ciò è inaccettabile, perché è alla base delle continue aggressioni. Infine, ma come premessa, bisogna tornare a investire nella sanità pubblica per renderla più efficiente e moderna, solo così avremo servizi all’altezza della domanda di salute e solo così si eviterà di additare i medici come capri espiatori di ogni disservizio. Cambiare rotta, se non ora quando!”.

Coordinamento Sanità 19 Marzo: "Vergognosa aggressione a operatori sanitari a Lamezia"

"Condanniamo con assoluta fermezza l’episodio di violenza avvenuto questa mattina al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lamezia Terme. È inaccettabile che chi dedica la propria vita alla cura e al soccorso degli altri debba trovarsi a fronteggiare atti di violenza, mentre svolge il proprio dovere con professionalità e dedizione” dichiarano i componenti del Coordinamento Sanità 19 Marzo. “Esprimiamo piena solidarietà agli operatori sanitari coinvolti, ai quali va il nostro sostegno e il ringraziamento di tutta la comunità Lametina. Episodi come questi non solo feriscono fisicamente le vittime, ma colpiscono la dignità e la sicurezza dell’intero sistema sanitario. Le nostre battaglie di ogni giorno sono per migliorare servizi di assistenza e tutela della salute dei cittadini, e non tollereremo che tali gesti violenti minino la serenità e la sicurezza degli operatori” dichiarano i delegati del Coordinamento Sanità 19 Marzo.

Cisl Magna Grecia: "Mantenere alta l’attenzione"

La Cisl Magna Grecia, la Fp-Cisl Magna Grecia e la Cisl Medici Magna Grecia esprimono la più profonda solidarietà al dott. Rosarino Procopio, primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, vittima di una vile aggressione mentre svolgeva il suo dovere al servizio della comunità. "Ancora una volta - commentano i segretari  generali Daniele Gualtieri (Cisl), Antonino D’Aloi (Fp-Cisl) e Luciana Carolei (Cisl Medici) - ci troviamo a condannare un atto di violenza contro chi è impegnato ogni giorno per salvaguardare la salute dei cittadini.  In un momento storico in cui le aggressioni al personale sanitario sono in preoccupante aumento, ribadiamo con forza la necessità di garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro per tutti gli operatori sanitari, ed in tal senso le normative introdotte di recente dal Governo rappresentano un primo, importante passo per contrastare queste gravi aggressioni. Ci congratuliamo per l’operato tempestivo e risoluto della Polizia di Stato, che proprio in applicazione della nuova normativa ha potuto arrestare in flagranza differita l’aggressore. La Cisl si impegna a mantenere alta l’attenzione e a sostenere ogni iniziativa volta alla salvaguardia della sicurezza dei lavoratori della sanità e di tutte le cosiddette helping professions,  affinché si investa sempre più nella prevenzione, ma anche nella più severa repressione di questi fenomeni intollerabili".

Iscritti e dirigenti PD: "Questa situazione è ormai diventata una piaga nazionale"

"Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà al primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme e a tutto il personale sanitario per il grave episodio di violenza accaduto ieri sera, che ha visto un giovane aggredire un medico in servizio. Simili atti, oltre a essere inaccettabili, minano la sicurezza e la serenità di chi, con dedizione e sacrificio, lavora quotidianamente per garantire la nostra salute.Questa situazione è ormai diventata una piaga nazionale che affligge i nostri presidi ospedalieri" è quanto si legge in una nota di iscritti e dirigenti Pd Giandomenico Crapis, Elvira Falvo, Caterina Mastroianni, Nicola Palazzo, Francesco Carito, Vittorio Paola, Lidia Vescio, Giovanni Gallo, Angelo Curcio, Gianni Arena, Fabrizio Muraca, Fernando Miletta, Laura Gigliotti, Francesco Cortellaro, Marisa Putrino, Osvaldo Rocca, Palmira Caparrotta.

"Gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari - precisano - si stanno moltiplicando, dimostrando che le misure adottate finora non sono sufficienti. È urgente e necessario che il Ministero della Salute, con il supporto dei ministeri preposti alla sicurezza, metta in campo provvedimenti concreti e incisivi per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sereno. È fondamentale una collaborazione interministeriale, coinvolgendo anche il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro, per contrastare con fermezza questa escalation di violenza.Oltre alla mancanza di sicurezza, i sanitari lavorano in condizioni estremamente difficili a causa della grave carenza di personale. Tuttavia, la soluzione non risiede solo nell’incrementare la quantità dei medici, ma anche nel garantire una qualità adeguata e compatibile con le esigenze dei nostri ospedali. L'aggiunta di decine di medici cubani al Pronto Soccorso, anziché risolvere le criticità, ha creato ulteriore confusione nei reparti, soprattutto dove la prontezza e la precisione nelle decisioni sono cruciali".

"La presenza di personale con difficoltà sia nella lingua italiana sia nella conoscenza della medicina locale ha finito per rallentare i processi di cura, generando caos e sovraccaricando i dirigenti medici, già provati, i quali si trovano costretti a offrire supporto continuo al nuovo personale. Non si può pretendere che professionisti già sotto pressione debbano anche svolgere formazione sul campo per personale non adeguatamente preparato al nostro sistema sanitario.Rinnoviamo pertanto il nostro sostegno a tutto il personale sanitario e auspichiamo che si intervenga con urgenza per risolvere una situazione divenuta insostenibile, ristabilendo un ambiente di lavoro sicuro, organizzato e rispettoso del ruolo cruciale che i nostri medici e infermieri svolgono quotidianamente. Chi si dedica con abnegazione al benessere della comunità merita rispetto, protezione e le risorse adeguate per lavorare con serenità".

Solidarietà Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Catanzaro

"Il presidente dell’ordine dei medici e chirurghi e odontoiatri di Catanzaro dott. Vincenzo Antonio Ciconte e tutto il consiglio direttivo esprimono grande vicinanza e solidarietà al dott. Rosarino Procopio, direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme e a tutti i medici dell’unità operativa compresi gli operatori tutti, per l’aggressione alla sua persona avvenuta ieri sera, che solo per puro caso non eè finita tragicamente". Il presidente dott.Ciconte "porge un sentito appello a tutte le autorita’ regionali, aziendali e politico istituzionali affinche’ mettano in atto tutti i provvedimenti urgenti, necessari e ormai improcastinabili per la messa in sicurezza dei percorsi assistenziali e per tanti dei medici di emergenza che ogni giorno si confrontano e rischiano in prima linea mentre fanno il loro dovere." 

COISP Catanzaro: "Plauso e la mia riconoscenza alle forze dell'ordine"

“Desidero esprimere il mio plauso e la mia riconoscenza al Questore di Catanzaro e agli agenti del Commissariato di Lamezia Terme per l'efficacia e la prontezza dimostrate nell'individuare e arrestare il presunto responsabile della brutale aggressione al primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lamezia Terme. L’operato dei poliziotti è stato tempestivo e decisivo, confermando l'impegno costante della Polizia di Stato nel garantire la sicurezza e nel difendere chi si trova quotidianamente in prima linea. Questo intervento è un chiaro segnale di solidarietà e vicinanza non solo al medico aggredito ma a tutto il personale sanitario, troppo spesso esposto a rischi gravi nell’esercizio della propria missione. In questa occasione, il COISP desidera lanciare un appello per potenziare l’organico del posto di Polizia presente all’interno dell’ospedale di Lamezia Terme. Un rafforzamento delle forze di sicurezza all'interno di un ambiente così delicato è essenziale per offrire maggiore serenità ai medici e agli operatori sanitari, consentendo loro di svolgere il proprio lavoro senza preoccupazioni per la propria incolumità. Una presenza più incisiva della Polizia in un contesto sensibile come questo è fondamentale per assicurare un servizio efficace ai cittadini e risponde pienamente alla volontà espressa dal nostro Governo di promuovere la sicurezza e il rispetto per chi si dedica al bene comune, cosa portata avanti anche grazie all'instancabile opera del nostro sottosegretario agli interni on Wanda Ferro la quale dimostra di essere concretamente vicina alle forze di polizia e ai nostri territori", così il segretario provinciale generale Raffaele Maurotti.

Fratelli d’Italia Lamezia condanna la violenza al Pronto Soccorso e si stringe attorno al personale aggredito

Fratelli d'Italia Lamezia Terme esprime "la più ferma condanna per l'inaccettabile episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Lamezia Terme, che ha visto coinvolto il dottor Rosarino Procopio e altri operatori sanitari. Tali atti di violenza contro chi si dedica alla cura dei cittadini sono atti contro l'intera comunità. Il nostro partito esprime la più sincera vicinanza e solidarietà al dottor Procopio e a tutto il personale che quotidianamente lavora con dedizione e professionalità, nonostante le sfide e le difficoltà. Eventi come questi ci rafforzano nella convinzione che il rispetto per gli operatori sanitari sia fondamentale. Fratelli d'Italia Lamezia Terme si impegna a supportare il personale sanitario, promuovendo iniziative che ne tutelino la sicurezza e l'integrità".

Azione Lamezia: "Istituzioni lavorino per garantire il presidio di Polizia"

"Solidarietà al Primario del PS dell’Ospedale di Lamézia Terme, il dottore Procopio, per quanto accaduto nella giornata di ieri. Il tema della sicurezza negli ospedali e nei luoghi di cura è sempre più pressante ed attuale ed è lo specchio, triste e sbagliato, del livore e della rabbia che anima le persone e che sta diventando un elemento di allarme sociale importante. E' auspicabile che le istituzioni lavorino per garantire il presidio di Polizia anche di notte per dare maggiore sicurezza a tutti gli operatori che garantiscono il primo intervento", il direttivo Azione Lamezia Terme.

Alecci: "Episodio grave e assurdo, ma bisogna fare di più per tutelare il personale sanitario"

"Quanto accaduto presso l’ospedale di Lamezia Terme, con l’aggressione del Primario del Pronto Soccorso Rosario Procopio, è davvero una cosa fuori da ogni logica. Entrare in ospedale con un manganello nascosto, secondo quanto ricostruito dalla cronaca, e colpire chi in quel momento sta facendo il proprio lavoro cercando di salvare delle vite è assolutamente assurdo e deprecabile. Al primario vanno tutta la mia solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione. Per fortuna pare che le Forze dell’Ordine abbiano già assicurato alla giustizia il colpevole procedendo all’arresto nel giro di poche ore dall’accaduto. Quella di Lamezia è l’ennesima aggressione che si verifica in Calabria, così come nel resto d’Italia, ai danni del personale sanitario. Un trend in preoccupante crescita che sta diventando una vera e propria problematica sociale, a cui occorre porre urgentemente rimedio. Già due anni fa, infatti, nel dicembre del 2022 ho depositato una proposta di legge in Consiglio Regionale che si proponeva di assicurare al Sistema Sanitario Regionale condizioni di lavoro più sicure e, quindi, più serene a beneficio del personale, così come dei pazienti e dei loro parenti. Una proposta di legge che certamente non voleva essere esaustiva, ma poteva gettare le basi per una discussione più ampia riguardo questo fenomeno, cominciando a tracciare delle linee-guida per una risoluzione del problema. Purtroppo, però, questa proposta di legge, come tante altre provenienti dall’opposizione, è rimasta ferma al palo! In queste ore ho avuto modo di leggere numerose dichiarazioni di vicinanza al Primario da parte di rappresentanti della politica, tra cui quelle del Presidente della Regione e Commissario alla Sanità. Ma ritengo che dalle parole occorra passare ai fatti! Per questo motivo auspico che questa proposta di legge, come altre proposte valide e costruttive provenienti dai banchi della minoranza, possa presto cominciare il loro iter di approvazione".

De Nardo (Fimmg): “Si intervenga con urgenza sulla sicurezza del personale sanitario”

“Sconcerto, rabbia e indignazione per l’aggressione subita dal primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme, dott. Rosarino Procopio”. E’ quanto afferma il dott. Gennaro De Nardo, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) della Provincia di Catanzaro. “La vile aggressione avvenuta ai danni del primario del Pronto Soccorso di Lamezia, al quale rivolgo la mia solidarietà e quella di tutto il sindacato che rappresento, certifica l’esistenza – continua il segretario provinciale della Fimmg - di una problematica ampiamente conosciuta da diverso tempo che impone la necessità indifferibile di rafforzare le misure di sicurezza per consentire agli operatori sanitari di lavorare in tranquillità e, soprattutto, tutelare la loro incolumità. Anche nelle postazioni di continuità assistenziale, come denunciato dalla Fimmg in diverse occasioni, i medici di medicina generale sono stati spesso oggetto di atti di prevaricazione che, a volte, sono culminati in eventi tragici”. “Le strutture di continuità assistenziale – aggiunge il dott. De Nardo -  in tanti casi sono fatiscenti: la mancanza di videocitofono, l’assenza di telecamere di sorveglianza e di vigilanza notturna e la carenza di illuminazione esterna rappresentano criticità da superare per garantire la sicurezza dei medici. Inoltre, tali postazioni devono essere dotate di risorse umane e personale infermieristico adeguate a garantire sicurezza e prestazioni sanitarie efficienti. Non è possibile, infatti, lasciare da solo un medico, uomo o donna che sia, in tali strutture e nelle ore notturne”. “Per tali ragioni – conclude il segretario provinciale della Fimmg Catanzaro – auspico una assunzione di responsabilità, a tutti i livelli, per consentire di adottare misure volte a tutelare gli operatori sanitari nella loro insostituibile funzione diretta a tutelare la salute pubblica”.

Usb Lamezia: “Unico modo per ridurre aggressioni è aumentare risorse Sistema Sanitario Nazionale”

USB Sanità Calabria esprime la “più profonda solidarietà al dottor Rosarino Procopio, primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme, vittima di una vile aggressione avvenuta nei giorni scorsi. Un episodio gravissimo, in cui un parente di una paziente ha colpito il medico con un manganello per opporsi alla dimissione della degente, dimostrando ancora una volta quanto sia precaria la sicurezza del personale sanitario negli ospedali italiani.  Condanniamo fermamente questo gesto, ma ribadiamo che non si tratta di un caso isolato: il personale sanitario, in particolare quello infermieristico, è soggetto a violenze e aggressioni praticamente quotidiane. Si tratta di una situazione allarmante, che denuncia il fallimento delle politiche repressive messe in campo dal governo, rivelatesi totalmente inefficaci. Nonostante l’introduzione di norme più severe, le aggressioni continuano, segno evidente che non basta inasprire le pene per risolvere il problema. È ora di cambiare approccio: le politiche repressive devono lasciare il posto a interventi strutturali che mirino alla prevenzione delle aggressioni, partendo dal rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale. USB Sanità Calabria chiede un incremento significativo del personale nei pronto soccorso, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e alleviare la tensione dei pazienti e dei loro familiari.  Inoltre solo potenziando l’organico e migliorando le condizioni di lavoro in tutti i presidi sanitari si può evitare che un numero sempre più elevato di pazienti che si acutizzano per le liste di attesa lunghissime finisca al pronto soccorso, spesso già sovraffollato e sotto pressione. Come già proposto dalla nostra Organizzazione Sindacale, riteniamo inoltre indispensabile la presenza di uno psicologo h24 all'interno dei pronto soccorso. Un supporto psicologico continuativo rappresenterebbe un importante aiuto sia per i pazienti, spesso disorientati e in preda all’ansia, sia per i loro parenti, contribuendo a ridurre l’escalation di tensioni che può sfociare in episodi di violenza. Un’altra misura fondamentale riguarda il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: è necessario prevedere una corposa indennità di rischio per tutto il personale che lavora nei pronto soccorso. La difficoltà nel reperire personale disponibile a lavorare in questi reparti critici è un chiaro segnale che le condizioni di lavoro attuali non sono accettabili. È quindi indispensabile riconoscere economicamente il rischio e l’impegno di chi opera in prima linea, spesso in situazioni di grande stress e sotto organico. Se il governo vuole davvero affrontare concretamente il problema delle aggressioni, deve abbandonare ogni politica repressiva e finanziare massicciamente il Sistema Sanitario Nazionale. Solo attraverso un incremento delle risorse sarà possibile ridurre i tempi di attesa e le liste d'attesa, evitando così che i pazienti acutizzati affollino i pronto soccorso e creando un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile per gli operatori sanitari. USB Sanità Calabria continuerà a lottare per ottenere miglioramenti concreti nelle condizioni di lavoro del personale sanitario e per la sicurezza di tutti coloro che ogni giorno si impegnano a garantire cure e assistenza alla popolazione, spesso in condizioni estremamente difficili. È giunto il momento che il governo prenda atto del fallimento delle attuali misure e avvii una seria riforma del sistema sanitario, investendo risorse e competenze per prevenire il ripetersi di simili atti di violenza”.

Italia Viva Lamezia: "Episodi del genere sono però anche frutto della carenza di personale e della disattenzione"

Il gruppo di Italia Viva Lamezia Terme esprime "solidarietà al medico primario del pronto soccorso di Lamezia Terme dottor Rosarino Procopio, nonché al personale sanitario del nosocomio lametino, dopo la vile aggressione avvenuta ieri. Appare inaccettabile essere colpiti con un manganello solo perché si sta svolgendo il proprio lavoro, nonostante le estreme difficoltà degli operatori sanitari che operano nel nostro territorio. Episodi del genere sono però anche frutto della carenza di personale e della disattenzione, nonostante gli annunci del Presidente Occhiuto, verso i problemi concreti della sanità.  Il continuo aumento delle emigrazioni sanitarie dei cittadini calabresi è dovuto alla negazione del diritto alla salute nel nostro territorio. E' innegabile infatti come tali azioni si intrecciano con la inarrestabile emarginazione dei presidi sanitari specie quelli esistenti al Sud, ed in particolare quello della nostra città che sta subendo un continuo decadimento ed emarginazione. Non si tratta di violenze isolate, ma, piuttosto, di episodi che si ripetono molto spesso e che sono purtroppo anche conseguenza del venir meno del Servizio Sanitario Nazionale, depauperato ed impoverito dal taglio delle risorse da parte del Governo centrale, a tutto vantaggio delle aziende sanitarie private. Senza dimenticare la mancata programmazione sanitaria per il funzionamento delle strutture ospedaliere come le sale del pronto soccorso".

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