Lamezia Terme – “E’ stato accertato che l’avvocatessa Emanuela Vitalone ha esercitato le funzioni di custode giudiziario e di curatore fallimentare con diligenza e rettitudine, nell’ambito delle procedure affidatele dal Tribunale di Lamezia Terme”. Ad affermarlo sono avvocati Leopoldo Marchese e Alessandra Marchese, in riferimento al procedimento "Asta la vista" nell’ambito del quale l’avvocatessa Vitalone inizialmente indagata per le ipotesi di reato di concorso esterno in associazione a delinquere, concorso in turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto- ha visto l'archiviazione disposta con decreto del gip del Tribunale di Lamezia Terme per insussistenza di tutte le ipotesi di reato contestate. Insieme all’avvocatessa, sono state archiviate le posizioni dell’intero ufficio di cancelleria inizialmente coinvolto: in tutto 49 persone. Il decreto per l’avvocatessa Emanuela Vitalone è stato emesso su richiesta dello stesso pm, Santo Melidona.
“La richiesta – aggiungono gli avvocati Marchese - è stata formulata perché il pm ha condiviso e fatto proprie le motivazioni dell’ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo l’istanza di riesame degli avvocati Leopoldo Marchese e Alessandra Marchese, aveva giudicato insussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’Avv.Vitalone in ordine alle ipotesi di concorso in turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto, annullando integralmente l’ordinanza del gip e revocando la misura cautelare con essa applicata. Quanto, invece, all’ipotesi di concorso esterno in associazione a delinquere, lo stesso pm ha ritenuto che per l’avvocatessa Vitalone “può dirsi manifesta la estraneità a qualsiasi intesa associativa”. Con riferimento a tale ipotesi di reato, peraltro, già lo stesso gip, con l’ordinanza aveva da subito rigettato l’istanza del pm di misura cautelare nei confronti della Vitalone per insussistenza di gravi indizi di colpevolezza”.
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