'Ndrangheta: catturati due latitanti reggini, si nascondevano a Madrid - VIDEO

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Reggio Calabria - Due latitanti di 'ndrangheta sono stati arrestati a Madrid dalla polizia spagnola a conclusione di indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Rosario Grasso, di 37 anni, e Giuseppe Di Marte, 31, sono ritenuti elementi di spicco della cosca Cacciola-Grasso di Rosarno. Erano ricercati dal luglio 2018 quando erano sfuggiti alla cattura nell'operazione Ares.

Grasso e Di Marte, destinatari di mandato di arresto europeo, sono stati individuati in un appartamento nel quartiere madrileno di Pozuelo de Alarcon. Erano in possesso di documenti contraffatti e non erano armati. Grasso avrebbe avuto un ruolo di vertice della cosca, oltre ad essere particolarmente attivo nell'importazione di droga in Europa, grazie ai contatti diretti con i narcos colombiani e venezuelani. "Ennesimo successo dei nostri investigatori" ha commentato il ministro Matteo Salvini.

In particolare, le indagini hanno attribuito a Grasso un ruolo di assoluto vertice della cosca “Cacciola-Grasso", comprovando il suo particolare attivismo nell’importazione di sostanze stupefacenti in Europa, grazie ai contatti diretti con gli esponenti dei cartelli colombiani e venezuelani. Proprio per il ruolo di rilievo assunto al vertice della cosca, l'uomo era stato inserito nell’elenco dei “Latitanti pericolosi” del Ministero dell’Interno.

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L’indagine “ARES” ha altresì permesso di accertare il ruolo rivestito da Giuseppe Di Marte, narcotrafficante di fiducia di Grazzi, a completa disposizione delle esigenze della cosca, in qualità di “promotore, organizzatore e co-finanziatore dell’organizzazione diretta dal Grasso e finalizzata all’importazioni di impressionanti partite di cocaina dalla Colombia”. Proprio a seguito delle continue e accurate indagini della Procura distrettuale, in questi mesi sono stati rintracciati i soggetti che si sono sottratti alle esecuzioni del 9 luglio e del 2 agosto.

Il 2 novembre 2018, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno localizzato e tratto in arresto RASO Pietro Raso, 29enne pregiudicato di Rosarno, ritenuto elemento di rilievo della cosca “CACCIOLA-GRASSO”, indagato per associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e altri gravi reati.

Le ricerche avviate subito dopo l’operazione hanno permesso di individuare il latitante in una dépendance di pertinenza di una struttura ricettiva in contrada Petrulli di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Ma Raso è l’unico, fra i catturandi dell’operazione “ARES”, ad essersi nascosto alle pendici dell’Aspromonte. Rocco Elia, narcotrafficante rosarnese, è stato fermato il 20 novembre 2018 in (Guyana Francese) dagli agenti della Gendarmeria, perché sorpreso alla frontiera aeroportuale di Cayenne a violare la normativa sul trasferimento di contante, avendo con sé la somma di 47.700 euro. Anche nei suoi confronti sono in corso le procedure per l’estradizione verso l’Italia, per l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti dal Sudamerica.

Giuseppe Marando, sanlucota, pregiudicato per traffico di droga e anche lui destinatario del provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Reggio Calabria perché coinvolto nell’importazione in Europa di ingenti quantitativi di cocaina, è stato localizzato in Germania e tratto in arresto il 5 dicembre a Munchengladbach (D) nell’ambito dell’operazione “POLLINO”, a conclusione della squadra investigativa comune realizzata dalla DDA reggina e dalla Procura di Duisburg. In tutti questi casi, le indagini si sono avvalse, per i profili di collaborazione internazionale, dell’apporto fornito dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga-DCSA e dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia-SCIP.

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