Lamezia Terme - Riportiamo qui di seguito una parte delle confessioni del collaboratore di giustizia Angelo Torcasio apparse su Il Lametino n. 192 e riguardanti gli omicidi di Vincenzo e Francesco Torcasio e culminati negli arresti dei giorni scorsi.
Angelo Torcasio: allora confermo le dichiarazioni che ho dato in precedenza ma voglio anche aggiunge- re delle precisazioni.
P.M.: rispetto alle dichiarazioni già rese.
A.T.: sì perché in questo percorso, come posso dire, ho fatto più mente locale in tutti i miei verbali.
P.M.: queste precisazioni diciamo riguardano degli episodi in particolare.
A.T.: Sì.
P.M.: oppure diciamo anche il suo grado di partecipazione alla cosca.
A.T.: Sia il mio grado di partecipazione alla cosca e sia sugli ultimi omicidi che ho espresso l’altra volta, Vincenzo Carrà quello al campetto e di quel ragazzo Francesco Carrà nella Peugeot blu.
P.M.: a questo punto andiamo per ordine su queste precisazioni, quindi in relazione a questi due ultimi omicidi che lei ha citato quali precisazioni vuole fare?
A.T.: allora comincio da quello del campetto.
P.M.: allora cominciamo con quello di Vincenzo TORCASIO Carrà.
A.T.: allora essendo che la commissione da gennaio 2011 si è divisa, perché Pasquale GIAMPA’ è arrestato, Aldo NOTARIANNI è arrestato e BONADDIO con Giuseppe si sono litigati in quanto è venuto a conoscenza dei furti di soldi e business di lavori per conto della cosca GIAMPA’, quindi l’omicidio di Vincenzo TORCASIO è stato deciso da Giuseppe GIAM- PA’, proprio da lui...
P.M.: Sì, però perché diciamo mi ha citato il discorso della divisione e poi, cioè in che relazione c’è l’omicidio di Vincenzo TORCASIO con la divisione che c’è stata tra BONADDIO e Giuseppe GIAMPA’...
A.T.: la divisione c’è stata perché essendo che i carcerati si lamentavano...
P.M.: no questo qua me lo ricordo l’abbiamo già, c’è e quindi praticamente Giuseppe GIAMPA’ scopre che Vincenzo BONADDIO non ha versato i soldi delle estorsioni nella bacinella comune
A.T.: Sì
P.M.: e quindi a quel punto scatta questo discorso del- la spaccatura diciamo così.
A.T.: Sì
P.M.: perché poi Giuseppe GIAMPA’ in connessione con questa spaccatura decide di far uccidere Vincenzo TORCASIO
A.T.: perché lui aveva la convinzione che voleva porta- re a termine di eliminare tutta la famiglia TORCASIO e tutta la famiglia GUALTIERI, che infatti nei verbali scorsi vi ho fatto dei nomi tipo che già c’erano delle date, tipo Ottorino ed altri nomi che già ho riferito, se volete ve li ripeto, tipo Gennaro PULICE...
P.M.: che erano diciamo già date fissate per gli omicidi di queste persone...
A.T.: Sì, poi sul fatto di Gennaro PULICE, quando ci ritorniamo vi dico anche la motivazione perché voleva uccidere Gennaro PULICE
P.M.: Sì
A.T. : su Iannazzo non voleva avere a che fare lui, ma suo zio sì, e poi...
P.M.: suo zio sarebbe
A.T.: Vincenzo BONADDIO
P.M.: Vincenzo BONADDIO
A.T.: infatti ultimamente quando ho avuto un per- messo di quattro ore, Sìa nel 2008 io ho conosciuto Vincenzo IANNAZZO e poi vi spiegherò meglio i particolari...
P.M.: sì questo dopo, adesso rimaniamo sulla precisazione di Vincenzo TORCASIO
A. T.: sull’omicidio Carrà. Allora Giuseppe GIAMPÀ voleva eliminare tutti i TORCASIO, essendo che c’era il torneo di calcetto loro erano a conoscenza che Maurizio MOLINARO aveva tipo l’iscrizione e sapeva quando giocava la squadra di Vincenzo, perché lui allenava, tipo che c’era il nipote di Vincenzo Carrà che giocava in questa squadretta di calcio. Allora l’omicidio è stato organizzato da lui nei minimi particolari. Io l’altra volta non ho fatto tre nomi...
P.M.: che sono nomi di persone che hanno partecipato a questo omicidio?
A.T.: Sì. Francesco VASILE, appartiene alla famiglia GIAMPÀ da maggio 2005, perché lui essendo che faceva le rapine, che poi vi spiegherò meglio, con altre persone. La famiglia GIAMPÀ diceva sempre BONADDIO, Pasquale, tutti i (incomprensibile) chi ha, come vi posso spiegare, la personalità ad entrare in una posta armato con una pistola e avere la freddezza a prelevare soldi e a non sparare a nessuno, per commettere un omicidio è tipo una fumata di sigaretta, perché li vai commetti e te ne vai...
P.M.: quindi praticamente un omicidio confrontato ad una rapina è una cosa molto più semplice...
A.T.: Sì
P.M.: perché ci vuole più freddezza per fare una rapina
A.T.: Sì, perché una persona entra qui in questo ufficio armato che vuole tutte le nostre cose
P.M.: va bene
A.T.: è più difficile a non sparare no, ci vuole un carattere duro
P.M.: quindi praticamente questo Francesco VASILE
A.T.: Sì, è proprio la scoperta
P.M.: che diciamo ce lo sa identificare meglio è nato quando più o meno...
A.T.: abita vicino casa mia e io (incomprensibile) mesi fa, la moglie è intima con mia moglie abbiamo mangiato a casa mia
P.M.: quanti anni può avere?
A.T.: ventinove anni, trenta anni. Abita di fronte casa mia.
P.M.: e quindi praticamente diamo circa dal 2005 è facente parte della cosca GIAMPÀ?
A.T.: Sì, lui si è messo a disposizione, poi ha fatto un duplice omicidio e di Francesco VASILE eravamo so- lo a conoscenza io, che Giuseppe aveva fatto questa scoperta, Giuseppe GIAMPÀ e Vincenzo BONADDIO, mi seguite?
P.M.: quale scoperta aveva fatto?
A.T.: che aveva trovato una persona killer professioni- sta, perché il duplice omicidio VACCARO/Di SPENA è stato fatto dalla famiglia GIAMPÀ in favore della famiglia GUALTIERI
P.M.: in favore della famiglia GUALTIERI?
A.T.: sì, perché c’era quell’alleanza che avevo detto nel 2005
P.M.: sì, circa nel 2006 diciamo
A.T.: sì, però con questo favore la famiglia GIAMPÀ già aveva deciso di fare questi omicidi che vi andrò a spiegare meglio nei minimi dettagli.
P.M.: quindi Francesco VASILE come entra nell’omicidio di Vincenzo TORCASIO? Cioè che ruolo ha avuto diciamo?
A.T.: Francesco VASILE ha avuto il ruolo che ha sparato perché essendo che dove è stato fatto, è stato commesso il fatto, c’era, lui mi spiegava, io sono a conoscenza sia di lui quando stava andando e quando è ritornato, vedi che sto andando.
P.M.: quindi la vostra fonte di conoscenza è lo stesso Francesco VASILE...
A.T.: Sì, perché io sono a conoscenza di tutti gli omi-cidi commessi dalla famiglia GIAMPÀ, in quanto io ho anche partecipato nel passato negli omicidi.
P.M.: Sì.
A.T.: apposta io sono a conoscenza, in più siccome io portavo avanti delle estorsioni per la famiglia GIAMPÀ in quanto sono stato anche arrestato, la commissione alle persone vicine lo faceva presente per quella settimana dieci giorni di evitare oppure, se magari sapeva...
P.M.: di evitare?
A.T.: di evitare i controlli dello stato. Per esempio se stasera facciamo un omicidio magari, io non vado a casa di Giuseppe GIAMPÀ ma vado in un posto dove magari ci sono persone che possono testimoniare che io in quel momento ero lì.
P.M.: ho capito.
A.T.: questa strategia c’è sempre stata nella famiglia GIAMPÀ.
P.M.: Sì.
A.T.: soprattutto da BONADDIO consigliato da Giuseppe GIAMPÀ, ma soprattutto da BONADDIO, per- ché BONADDIO su queste cose c’è sempre, infatti ad oggi BONADDIO se l’ha sempre scampata.
P.M.: quindi la sera dell’omicidio che è avvenuto il sette giugno
A.T.: sette giugno, si sette giugno verso le sette e mezza
P.M.: voi avete visto, com’è che è successo quella sera praticamente?
A.T: allora, la sera prima, due tre giorni prima ero già a conoscenza dell’omicidio di Carrà da Maurizio MOLINARO e di Francesco VASILE in più essendo che c’era il contesto tra Giuseppe e lo zio BONADDIO, Giuseppe e MOLINARO mi dicevano a me di farlo presente allo zio, perché io con BONADDIO dal 2005, dal 2004 a giugno lui mi chiamato a me la prima volta, quindi il primo contatto l’ho avuto con lui, tipo io sono stato tutti i miei affiliati dicevano che io ero il pupillo di BONADDIO.
P.M.: di BONADDIO
A.T.: Sì, e quindi io ho fatto riferimento a BONADDIO sull’omicidio, infatti lui quei giorni si guardava no! Non andava da nessuna parte faceva larghi giri non veniva da me tutte queste cose. La sera dell’omicidio che sapevo che mi avevano avvertito che c’era la partita, loro erano a conoscenza della partita.
P.M.: della partita di calcetto in cui Vincenzo TORCASIO faceva l’allenatore
A.T.: sì, essendo che lui faceva l’allenatore sapevano la posizione della panchina, sapevano tutto perché MOLINARO aveva la squadra, la sera prima sono andati. P.M.: che giocavano in quello stesso torneo.
A.T.: sì, aveva una squadra di calcetto e lui era sponsor, anche Giuseppe GIAMPA’ aveva la squadra però sotto un altro nome, non era Giuseppe Giampà
P.M.: ah! Sotto quale nome?
A.T.: se non sbaglio, non sono a conoscenza preciso, c’era il nome della GT
P.M.: GT distribuzioni
A.T.: GT distribuzioni
MAR: dolciaria
A.T.: è dolciaria del negozio che è suo e di sua moglie
P.M.: Sì
A.T.: allora Francesco VASILE ha sparato perché era l’unico che poteva sparare, perché lui si trovata a mezzo, che poi lui me lo spiegava c’erano due bambini in più c’era Pasquale CAPPELLO che è un imprenditore che abita al fungo
MAR: Via Murat?
A.T.: sì, via Murat
P.M.: via Gioacchino MURAT
A.T.: erano, c’era il figlio di Pasquale, so proprio come è andata e lui dalla rete, lo ha accompagnato con la moto è sceso come lui si è spostato pochino lo ha sparato alle spalle e poi lui si è afflosciato, perché lui mi ha detto tutte le posizioni
P.M.: e come è arrivato Francesco VASILE al campo?
A.T.: in moto con “Cavallo”! Alessandro TORCASIO detto il cavallo, lo ha accompagnato lui
P.M.: che guidava la moto
A.T.: ecco sì, allo scambio dove sono scappati che poi hanno lasciato la moto l’hanno bruciata non so, c’era ad attenderlo Egidio MURACA e Maurizio MO- LINARO, in che senso Egidio MURACA? Per poter confermare la lealtà e la fiducia nei confronti di Giuseppe GIAMPA’!
P.M.: Sì
A.T.: perché Egidio si trovava con i TORCASIO, con Francesco TORCASIO con il padre! Ha dato fedeltà
P.M.: poi precedentemente...precedentemente aveva subito l’attentato diciamo
A.T.: aveva subito l’attentato, il tentato omicidio
P.M.: che era avvenuto qualche mese prima diciamo
A.T.: Sì
P.M.: e quindi con questa sua partecipazione doveva confermare la sua lealtà verso la cosca Giampà?
A.T.: Sì, e in più poi aggiunge su questo particolare di Egidio che quando ho che c’era sia Angelo PARADISO, Antonio PARADISO e sia Nino CERRA al corrente di questo fatto c’è anche il figlio Pasquale.
P.M.: il figlio di chi?
A.T.: di Nino CERRA, Pasquale CERRA che in pratica Pasquale CERRA si sta mettendo nel business del movimento, tipo puliscono i fiumi e vendono il misto. Da [...], dietro il negozio [...] c’è un pezzo di terra grandissimo che tira abusivamente, posso andare avanti su questo fatto? Sì?
P.M.: no, io direi manteniamoci sempre su...
A.T.: ah? L’omicidio? Io sono a conoscenza che l’omicidio è andato così...
P.M.: quindi in sostanza abbiamo detto che poi allo scambio c’erano...
A.T.: Egidio MURACA
P.M.: Egidio MURACA
A.T.: detto il nipote del materazzaro
P.M.: dov’erano in macchina questi qui?
A.T.: sì erano in macchina sì!
P.M.: che macchina avevano?
A.T.: avevano, Maurizio aveva una Peugeot bianca e quella sera non so che hanno combinato quando se ne venivano e la macchina l’ha lasciata vicino bosco Marsico dove ha preso un marciapiede, si sono bucate due ruote, sono scoppiate due ruote e l’ha lasciata lì la macchina e poi il giorno dopo ha cambiato le ruote, anche questo minimo particolare che penso vi potrà servire!
P.M.: e quindi in macchina abbiamo detto c’erano?
A.T.: Egidio MURACA.
P.M.: Sì
A.T.: allora VASILE se ne andava con MOLINARO! Il Cavallo se ne andava con Egidio perché se fermava- no tutti e quattro insieme
P.M.: quindi erano due macchine diverse?
A.T.: sì, se fermavano tutti e quattro insieme era una cosa che non poteva andare
P.M.: certo! E l’altra macchina quindi quale era?
A.T.: l’altra macchina non sono a conoscenza! Perché di proprietà di Egidio, invece su MOLINARO aveva la Peugeot bianca, una Peugeot una 107 qualcosa di... è bianca che la usa per il lavoro perché loro essendo che nella macchina di Emiliano Fozza. hanno trovato delle cimici...
P.M.: Sì A.T.: hanno un macchinario che di sotto controllano la macchina
P.M.: ah ah
A.T.: se ci sono i GP...GPRS
MAR: GPS A.T.: in più hanno un macchinario che controlla le cimici!
P.M.: chi ce l’ha questo macchinario?
A.T.: Giuseppe GIAMPA’
P.M.: Giuseppe GIAMPA’ proprio ce l’ha!
A.T.: Sì P.M.: ne hanno uno solo?
A.T.: no, ne hanno parecchi ma l’hanno loro sì! Infatti sulla macchina di BONADDIO quel GPRS che hanno trovato sulla Yaris grigia che poi è venuto al lavaggio da me e l’abbiamo...e l’ha alzata con la scusa di cambiare le gomme in quanto quello del lavaggio non era a conoscenza, poi giustamente quando ha visto quel macchinario, signor BONADDIO vedete che c’è! L’aveva controllata suo nipote! Infatti loro quando parlano a casa ha un macchinario con tre antenne, se andate a casa mia io ce l’ho anche...
MAR: un disturbatore!
A.T.: è un disturbatore! Se io lo accendo adesso qua tutti i cellulari che sono qua non prendono più linea, io ce l’ho a casa per andare nella stanza da letto matrimoniale c’è un mobile e ce l’ho anche io!
P.M.: Uhm! E ve lo ha dato Giuseppe GIAMPA’ oppure c’è lo avete voi perché ve lo siete...
A.T.: io ce l’ho da tanto tempo che me lo aveva dato... era... una volta lo usava Saverio, una volta MOLINA- RO e poi è rimasto a me, perché poi mi hanno arrestato, poi eehh....tutte queste cose qua!
P.M.: quindi rimanendo sempre sull’omicidio di TORCASIO Vincenzo, lo scambio avviene in una macchina abbiamo a quanto capito...
A.T.: bianca....
P.M.: nella macchina nella Peugeot bianca ci sono MOLINARO...
A.T.: o Peugeot bianca o 107
P.M.: o 107 bianca, ci sono MOLINARO Maurizio e ...echi?
A.T.: Francesco VASILE
P.M.: Francesco VASILE
P.M.: nell’altra macchina ci sono...
A.T.: Egidio MURACA e il Cavallo
P.M.: Egidio MURACA e Alessandro TORCASIO detto il Cavallo!
A.T.: perché se voi fate caso Egidio MURACA e Cavallo essendo che hanno fatto il giro del cavalcavia, quando saliva lasciava a Cavallo poi a cento metri sulla destra c’è l’imbocco per andare a casa sua!
P.M.: Ho capito!
A.T.: in più loro vi voglio mettere conoscenza ogni delitto che si faceva già avevano già pronto il riscontro
P.M.: in che senso?
A.T.: tipo se magari veniva la Polizia a casa di VASILE, dove sei stato all’orario dell’omicidio? Sono stato da...un esempio! Faccio un nome qualsiasi?
P.M.: cioè avevano gli alibi pronti in sostanza?
A.T.: Sì!
P.M.: lo preordinavano prima!
A.T.: Sì
P.M.: in maniera da...
A.T.: e questa era la mentalità di Giuseppe Giampà sì!
P.M.: sull’omicidio di TORCASIO Vincenzo ci sono altre precisazioni da fare?
A.T.: No! Va bene sulla pistola che so, che Maurizio MOLINARO quando è venuto da me che me lo dice- va, mi aveva fatto vedere che aveva dei proiettili colore oro 7.65.
Pm: Uhm! Mi pare che questo lo avevamo già detto!
A.T.: o 7.65 o calibro 9, non erano, non era una pistola di grosso calibro, tipo una 9x21, o un calibro 9...a occhio, si vede che sono grandi.
P.M.: e questa ve l’ha fatta vedere prima dell’omicidio questa pistola?
A.T.: no la pistola! I proiettili
P.M.: i proiettili voglio dire!
A.T.: I proiettili sì! Erano nuovi, nuovi, nuovi, che Giuseppe mi ha detto che li ha conservati guarda come sono, faceva le battute no MOLINARO
P.M.: li aveva conservati a posta per...
A.T.: Sì
P.M.: per TORCASIO Vincenzo!
A.T.: perché il pacco lo doveva buttare dopo, che diceva che i proiettili se ne togli dieci e ne rimangono altri dieci nel pacco dico, Giuseppe diceva che si può riscontrare la stessa marca, lo stesso proiettile...
P.M.: Sì A.T.: doveva buttare
P.M.: e quello che vi volevo chiedere io
A.T.: io sono sempre a conoscenza di tutto ciò perché io ho partecipato a degli omicidi eh!
P.M.: in precedenza...
A.T.: Sì
P.M.: e questo qua poi ci arriviamo! Siete partito diciamo con questa precisazione dicendo che il tutto è nato con il litigio diciamo così che c’è stato tra GIAM- PA’ Giuseppe e BONADDIO! Perché Giampà Giuseppe che cosa voleva dimostrare con questo omicidio di TORCASIO Vincenzo?
A.T.: allora con l’omicidio di Vincenzo...
P.M.: e poi soprattutto il movente al di là del voler uccidere tutti i TORCASIO, perché voleva uccidere proprio TORCASIO Vincenzo?
A.T.: perché Torcasio Vincenzo Carrà si prendeva l’estorsione da V. S.
P.M.: Ah! Quindi sempre per un discorso collegato alle estorsioni?
A.T.: Sì
P.M.: cioè per il controllo del territorio!
A.T.: qua la maggior parte degli omicidi che ha fatto la famiglia Giampà non sono stati fatti per vendicare, ma la maggior parte sono stati fatti per business, qua vendette ce n’è e non ce n’è!Qua c’è solo business!
P.M.: quindi per rimarcare il controllo sul territorio...
A.T.: Sì
P.M.: a livello estorsivo diciamo
A.T.: Sì
P.M.: e quindi loro...
A.T.: e anche come immaginare! Perché la famiglia Giampà dal 2005 fino ad oggi, prima dell’ottanta fi- no ad oggi ha subìto solo due omicidi e dal 2005 fino ad oggi dove solo sei omicidi ho partecipato io, altri dieci li hanno fatto i miei associati, in più ci sono altri tre tentati omicidi, in più sono a conoscenza di altri omicidi di ZAGAMI, di mio fratello che vi do anche i minimi particolari a riscontro
P.M.: A questo qui ci arriviamo
A.T.: Sì
P.M.: quale era diciamo l’altro omicidio su cui volete fare delle precisazioni?
MAR: posso fare una precisazione?
P.M.: Sì
MAR. : Dopo l’omicidio del Torcasio di cui stavamo parlando prima
A.T.: di Vincenzo
MAR: esattamente, la pistola!
A.T.: Sì
MAR: è stata bruciata la moto, mentre la pistola sa chi la deteneva? Dove l’hanno nascosta? Le hanno detto qualcosa?
A.T.: non ero a conoscenza. No di questo no
MAR: Non le hanno detto niente di questo?
A.T.: No
MAR: va bene
P.M.: per quanto...mi pare che poi l’altra precisazione riguardava l’omicidio di TORCASIO Francesco giusto?
A.T.: Allora su Vincenzo CARRA’ ho già fatto precisazione
P.M.: diamo atto però che a questo punto vedo che lei sta consultando degli appunti
A.T.: Sì mi sono appuntato sì
P.M.: cioè per ricordo della memoria
A.T.: Sì, in questi giorni che ho fatto del mio carcere
P.M.: quindi poi dovremmo allegare in originale, poi magari facciamo le fotocopie degli appunti che lei sta consultando. Per quanto riguarda quindi l’omicidio di TORCASIO Francesco qual è la precisazione da fare invece?
A.T.: allora la precisazione da fare è, prima voglio aggiungere dal 2000 essendo che io ero con mio fratello con la famiglia TORCASIO, dal 2001 poi è morto, c’era ZAGAMI Domenico e ZAGAMI Domenico con mio fratello erano meglio di fratelli erano un’unica cosa, ero a conoscenza che Giampà Enzo era associato con la famiglia GIAMPA’. Invece dal 2004 a maggio giugno, dopo che l’ho favorito in un omicidio che poi andiamo a fare riferimento, sono venuto a conoscenza di tutti gli affiliati della famiglia GIAMPA’e sono a conoscenza che Enzo GIAMPA’ è associato alla fami- glia GIAMPA’, ha fatto anche delle estorsioni per la famiglia Giampà. Poi GIAMPA’ Enzo è associato, in più Enzo Giampà spaccia stupefacenti anche a me ha fatto parecchie...
P.M.: Si occupa dello spaccio di sostanze stupefacenti?
A.T.: anche a me ultimamente, essendo che lui sa che io sia con il lavoro, sia con i fitti io sto bene, se gli davo soldi, tipo dieci quindici mila euro per acquistare un po’ di cocaina per vendere. Essendo che sia io, mio padre, mia madre e mio fratello sulle robe di stupefacenti siamo sempre stai contrari, perché come non vogliamo il male sui nostri figli non vogliamo il male....
P.M.: in genere di quali sostanze stupefacenti si occupa...
A.T.: cocaina, eroina, erba, fumo, cioccolato! Lo chiamano cioccolato!
P.M.: cioccolato! Va bene sarebbe l’hashish!
A.T.: eh sì! Perché non sono tanto pratico di questi...
P.M.: e dico questo da...a partire da quando...
A.T.: sono a conoscenza
P.M.: a vostra conoscenza che lui...
A.T.: Sia dal 2004 quando sono entrato a fare parte di questa famiglia, per la mia sfortuna, sia ultimamente che lui mi faceva delle proposte che...
P.M.: per l’acquisto...
A.T.: di cocaina!
P.M.: a cui voi avete aderito?
A.T.: Sì! No, no, no, io non ho aderito! Anzi lui ha dato mille euro a Battista Cosentino e Battista Cosentino ha un suo nipote albanese che è partito per andare a prendere delle provette a Napoli. Poi in realtà nel mese di giugno questo albanese non è mai tornato giù e poi Battista di tasca sua nel mio ufficio ha ridato i mille euro a Enzo Giampà. A posta sono a conoscenza diretta perché Battista veniva sempre da me era sempre a casa mia Battista anche se io ero agli arresti domiciliari! Di me lui si fidava! Invece su Giuseppe GIAMPA’ ho sempre tenuto paura! Perché poi è nato tutto il fatto che già siete a conoscenza...
P.M.: Sì, quindi...
A.T.: in più Enzo Giampà ha partecipato all’omicidio di Francesco CARRA’!
P.M.: di Francesco CARRA’! Ah quindi perciò vi è venuto in mente Enzo GIAMPA’ quando vi ho chiesto di fare le precisazioni sull’omicidio di Francesco...
A.T.: e in più vi posso fare una precisazione, in più vi faccio una precisazione. Allora il posto dove loro sono partiti...
P.M.: cominciamo prima con l’omicidio!
A.T.: con l’omicidio! Allora l’omicidio è stato deciso da Giuseppe Giampà perché suo zio erano già divisi!
P.M.: Si erano già litigati!
A.T.: solo Giuseppe Giampà!
P.M.: perché in genere quando si decide un omicidio lo decidono tutti e cinque assieme?
A.T.: ...tutti però c’era il problema che Pasquale era arrestato...
P.M.: eh!
A.T.: In più Pasquale lo voleva escludere come voleva escludere a BONADDIO, e infatti lo ha escluso. Con Aldo non lo ha escluso ma si trova in carcere per omicidio.... P.M.: in carcere
A.T.: e con Rosario Cappello lo faceva presente! Per- ché Rosario Cappello è uno dei cinque rappresentanti della famiglia GIAMPA’!
P.M.: questo è avvenuto per tutti gli omicidi insomma questo discorso del mettere al corrente...
A.T.: Sì!
P.M.: della decisione comune!
A.T.: fino a gennaio sì!
P.M.: fino a gennaio!
A.T.: da gennaio in poi, febbraio è solo Giuseppe...
P.M.: è solo Giuseppe che decide!
A.T.: è solo lui che decide!
P.M.: e Vincenzo BONADDIO è in contrasto su queste decisioni oppure diciamo...
A.T.: allora Vincenzo BONADDIO era in contrasto sia sul fatto di Vincenzo CARRA’...
P.M.: uhm!
P.M.: no, stavamo dicendo sempre sull’omicidio di Francesco
A.T.: c’è stato il tradimento, Egidio aveva dimostrato fedeltà, poi quella mattina hanno fittato una macchina per non fare con una macchina loro e una Peugeot blu era parcheggiata... Egidio con Angelo PARADISO e un altro ragazzo Luca CERRA che io non lo conosco personalmente, ma sia Maurizio...
MAR.: Maurizio chi? MOLINARO?
A.T.: MOLINARO, sia Francesco VASILE. Su face- book sul nome di Angelo PARADISO c’è una foto di compleanno, dove ci sono tutti: Antonio PARADISO, Ciccio CARRA’, questo deceduto, Luca CERRA e lì vi dico: è questo! Perché io personalmente non lo conosco, come non conosco a Luca PIRAINA, quello di via del Progresso! P.M.: Non lo conoscete fisicamente?
A.T.: No, e neanche lo volevo conoscere che BO- NADDIO mi diceva “Tu non li devi conoscere perché sono ragazzini, hanno fatto l’omicidio GUALTIERI, hanno fatto il tentato omicidio, immaginati che sta combinando mio nipote, qui andiamo tutti allo sfa- scio, quindi a noi non ci deve conoscere!” E seguivo il consiglio di BONADDIO! Essendo che quella mattina dovevano fare una rapina ad un supermercato che è sulla parallela, dove una volta c’era la standa che c’è il doppio passaggio diciamo...
P.M.: Sì!
A.T.: ...avete capito come riferimento quale? Lui è andato lì essendo che si fidava di PARADISO e di Egidio MURACA e ha aspettato lì! Infatti anche il più stupido cittadino capisce che quello è un vero tradimento! Perché una persona che ci viene ucciso il padre, andare ad un appuntamento... ma perché l’ho anche vissuto io con l’omicidio di mio fratello, andare ad un appuntamento del genere vuol dire che è andato con una persona di massima fiducia sennò lì non c’era...!
P.M.: certo!
A.T.: Egidio ha fatto lo squillo, la partenza non la so da dove sono partiti! Perché le partenze, Giuseppe GIAMPÀ, essendo che sono le partenze delle perso- ne non associate, persone normali, persone tranquille, non li faceva i nomi non li diceva mai!
P.M.: no! Non ho capito questa cosa!
A.T.: tipo quando facevano le partenze...
P.M.: per andare a fare degli omicidi?
A.T.: per andare a fare omicidi, tipo Francesco eh, i ragazzi anche a VASILE glielo avevo detto io, ma da dove siete partiti? Giuseppe ha detto di non parlare! Che è un nome riservato che è un suo parente!
P.M.: ah quindi li faceva partire da casa di persone così normali!
A.T.: Sì, normali, perché si mettevano tutti a disposi-zione, ma perché nessuno poteva dire no a GIAMPÀ! Perché dal 2005 fino ad oggi ha fatto terrore a Lame- zia tutta la commissione GIAMPÀ! Come la stessa cosa gli imprenditori, nessun imprenditore è amico dei GIAMPÀ, chi sono sotto usura, chi sono sotto estorsione e chi sono sotto minaccia! Chi per bene della famiglia...
P.M.: sono in uno stato di soggezione...
A.T.: per il bene della famiglia non denuncia!
P.M.: ma perché temono proprio di essere uccisi, di essere...
A.T.: certo! Di essere uccisi! Hanno minacce non san- no se magari denunciano a che cosa vanno incontro, anche il mio percorso che sto facendo adesso, il mio percorso mica è un percorso facile, ringrazio Dio che mi ha dato la forza e la volontà di fare questo percorso e lo porto con onestà e sincerità! Ma non è che è facile! E penso che voi umanamente qua presente mi capirete!
P.M.: certo! certo!
A.T.: perché fare un passo... di essere un ex associato ormai io mi sento, perché io non mi sento più essere associato a loro! Mi trovo oggi solo! A dire tutte queste dichiarazioni con riscontro e verità e mica è una cosa facile!
P.M.: quindi continuiamo un attimo!
A.T.: sull’omicidio! Sì, ha fatto lo squillo, sono partiti...
P.M.: chi ha fatto lo squillo?
A.T.: Egidio MURACA!
P.M.: MURACA Umberto Egidio...
A.T.: allora ha fatto lo squillo, sono partiti con la moto, una moto di grossa cilindrata guidata...
P.M.: quindi lo squillo a chi lo ha fatto?
A.T.: Erano quattro persone! Alessandro TORCA- SIO dello il Cavallo, che abita a via del Progresso! Maurizio MOLINARO, GIAMPÀ Enzo e Francesco VASILE! Mentre è arrivato lo squillo su un cellulare di schede pirate, perché loro hanno le schede quelle pirate, come si dice.
P.M.: eh, volevo sapere chi lo ha fatto? E a chi?
A.T.: allora Egidio MURACA fa lo squillo, non so chi dei quattro aveva il cellulare!
P.M.: uhm!
A.T.: perché io non ero lì con loro! Io ero a casa che lavoravo!
P.M.: quindi lo squillo serviva a che cosa?
A.T.: che Francesco TORCASIO era sul posto che aspettava, povera vittima, la sua morte!
P.M.: Francesco TORCASIO c’era andato da solo sul posto?
A.T.: Sì era solo lui in macchina! Perché loro erano rimasti che lui andava lì! Loro andavano a fare il fatto e se ne andavano a piedi e se ne andavano dal cimitero! P.M.: quindi Francesco TORCASIO avrebbe semplicemente dovuti prenderli dopo la rapina?
A.T.: dopo la rapina sì.
P.M.: con questo tranello lo avevano attratto diciamo così!
A.T.: Sì! Perché in pratica l’omicidio è stato fatto con fretta perché all’inizio avevano parla... perché... lo volevano uccidere ma dopo un mese, due mesi, tre mesi, ma essendo che Giuseppe GIAMPÀ tramite Egidio MURACA era a conoscenza che prima voleva uccidere i figli di Aldo NOTARIANNI...
P.M.: Francesco?
A.T.: Sì
MAR.: per vendicare il padre?
P.M.: per vendicare il pa...
A.T.: Sì, per vendicare il padre perché nel tentato omicidio del padre...
MAR.: aveva espresso questa intenzione!
A.T.: Sì! Egidio MURACA che faceva!? Il doppio gioco no! Come sentiva riferiva, poi si parlava che vi devo dire magari di qualche familiare mio quindi la cosa era normale...
P.M.: quindi stavate dicendo, voleva uccidere i figli di NOTARIANNI perché mi pare che nel tentato omicidio, lo avete già detto questo...
A.T.: Sì nel tentato omicidio
P.M.: del 2002
A.T.: io sono a conoscenza sia da BONADDIO, da Domenico GIAMPÀ che lo prendevano in giro che dicevano che a cinque, sei metri lo ha sbagliato in pratica e quando si parlava così lo prendevano in giro! Ed ero a conoscenza di questo!
P.M.: però non sapete chi c’era con Aldo?
A.T.: no!
P.M.: va bene!
A.T.: Su questo qui a essere onesto no!
P.M.: Quindi ritornando...
A.T.: fanno lo squillo, sì mettono sulla moto Enzo GIAMPÀ e Ciccio VASILE dietro! Sulla famosa domanda che mi avete fatto voi, che voi leggete nei pensieri, quello che spara con la mano così, quello è VASILE! Lui ha sparato!
P.M.: con la mano così come?
A.T.: piegata? L’altra volta voi mi avete fatto l’esempio...
P.M.: Si.
A.T.: chi spara con la mano così! Quello è Francesco VASILE! E ha fatto tutto bersaglio! Se ne sono andati dal cimitero dove c’è […] c’è una traversa, si sono infilati lì e sono andati dove gli ho dato già il riscontro che hanno trovato la moto!
P.M.: Sì!
A.T.: e c’è un particolare, lì c’era MOLINARO, MOLINARO Maurizio e Alessandro Cavallo! Maurizio MOLINARO Sì è preso ad Enzo GIAMPÀ e il Cavallo... no Maurizio MOLINARO, ha accompagnato scusate a Francesco VASILE, perché il lavoro di VASILE è accanto alla casa di MOLINARO, avete capito come la GT dopo la traversa subito c’è l’entrata di MOLINARO e Caval- lo ha accompagnato a Enzo e c’è un particolare, dove avete trovato la moto c’era un pezzo di rete un cancelletto...
P.M.: Sì!
A.T.: se andate a fare una verifica da Enzo GIAMPÀ dov’è arrestato, Enzo GIAMPÀ c’ha, si è “stricato” come vi posso dire...
MAR.: Si è graffiato!
A.T.: Si è graffiato! Ho sbagliato che non l’ho detto precedente- mente! Magari la ferita si è potuta rimarginare, però penso che tra- mite una visita c’è il marchio che lui si è fatto male?
MAR.: Dove si è fatto male?
P.M.: cioè si è fatto male in quella occasione? È andato a sbattere..
A.T.: Sì! Perché lui era vestito normale, giusto con pantaloni e... però di sotto avevano le roba già pulite, perché loro quando face- vano gli omicidi, anche quando ho partecipato io, di sotto tu vai vestito normale e di sopra ti metti una tuta e cambi solo le scarpe, al momento che tu fai lo scambio ti cambi solo le scarpe!
P.M.: ah! ah!
A.T.: pantaloni...!
P.M.: e ti togli la tuta’ Oppure...?
A.T.: e ti togli la tuta! E tu sei già vestito no! Il tempo lo diminuisci senza che ti spogli, ti vesti, ti fai! Enzo aveva i pantaloncini di sotto!
P.M.: ah!
A.T.: in pratica lui si è fatto male!
MAR.: Cioè andando via dal posto da dove hanno lasciato la moto si è graffiato ad un cancelletto o ad una rete che stava lì!
A.T.: o ad una parte sì! E quella rete lui, essendo che se ha fatto questo gesto, me lo spiegava anche lui quando è venuto a casa mia vuol dire che aveva esperienza! Mar.: e che gesto ha fatto?
P.M.: che gesto ha fatto?
A.T.: la rete se l’è portata via! L’ha sganciata!
P.M.: ah
MAR.: Perché lui temeva che lì ci poteva essere il sangue...
A.T.: eh sì!
MAR.: Qualcosa sul posto!
A.T.: sì!
MAR.: Quindi ha divelto questa rete o questo cancelletto e l’ha portata via...
A.T.: sì.
MAR.: per evitare che davanti al- la moto si trovasse...
A.T.: ... un riscontro per la moto
P.M.: e questo come lo sapete?
A.T.: perché prima Enzo è stato a casa mia il giorno stesso... sempre! MOLINARO veniva a casa mia! Cavallo veniva a casa mia ... non ho parole io, anche mia mamma, mi dispiace mette- re a mia mamma però siccome il mio percorso lo devo portare con onestà e sincerità, se domandate a mia mamma lei non era presente quando parlavamo, però magari essendo che abbiamo due cucine diverse ci portava il caffé e ci vedeva che parlavamo infatti lei era sempre in furia no! “Come mai? Un’altra volta! Tutto questo schifo qua!”.
P.M.: e quindi in quella occasione GIAMPA’ Enzo era ferito? Gli usciva sangue?
A.T.: sì! Sì! Non è che era ferito gravemente! Tipo quando tipo quando ti giochi magari... un graffio! Cinque sei graffietti qua aveva!
MAR.: su quale...
P.M.: vostra mamma lo ha visto?
A.T.: no!
P.M.: non lo ha visto che era...
A.T.: no!
MAR.: su quale...
A.T.: mia mamma non è a conoscenza di nulla, mia mamma vi può solo...
P.M.: no dico quando vi ha portato il caffè magari avrà notato che...
A.T.: no, e no perché poi il giorno dopo era vestito normale ...
P.M.: ah era vestito normale, va bene!
MAR.: Ma su quale gamba sta- vate indicando la gamba vi ricordate?
A.T.: se non voglio sbagliare era la destra!
MAR.: Altezza del ginocchio? Dove?
P.M.: proprio altezza del ginocchio dove c’è la piegatura della gamba ...
MAR.: di lato!
A.T.: Sì!
MAR.: Aveva questo graffio? O almeno lui vi indicava lì o lo avere visto voi il graffio?
A.T.: no, mi indicava lì ...
MAR.: Quindi aveva i pantaloni lunghi quando ve lo indicava?
A.T.: quando me lo indicava ave- va i pantaloni corti ...
MAR.: Quindi non lo avete visto ma lui si toccava ...
A.T.: No aveva i pantaloni corti il primo giorno perché lui la mattina, eravamo pomeriggio verso le due le tre di fronte al laboratorio mio eravamo, c’era lui che ha portato una cinquecento aveva acquistato in quei giorni, che prima lui aveva una cinquecento nuovo tipo, essendo che su quella cinquecento nuovo tipo Enzo GIAMPA’ aveva fatto dei sinistri e se l’aveva pagata, l’imbroglio del sinistro! Aveva preso sempre la stessa cinquecento stesso colore per poi fare un altro sinistro!
MAR.: Ma lui guidava ma era senza patente!? Ve lo aveva raccontato il fatto della patente lui come ...?
A.T.: Sì, so il fatto della patente che ha fatto la denuncia, poi gli ha dato la patente ... Poi i carabinieri ... Sì!
MAR.: Ve le raccontava queste cose? A.T.: Sì, Sì, Sì, certo! Parlavamo di tutto!
P.M.: Quindi per quanto riguarda l’omicidio di TORCASIO Francesco queste sono le precisazioni, avevate detto che vi dovevamo ricordare, che dovevate aggiungere delle cose su VASILE e Giuseppe GIAMPA?
A.T.: allora, Giuseppe GIAMPA’ e VASILE! VASILE, siccome lavora da Giuseppe GIAMPA’ essendo ...
P.M.: ma dove lavora? Lavora lì propri nella GT, nella come si chiama GT ...
A.T.: nella distribuzione GT! Essendo che Francesco VASILE è una persona Killer molto professionale, mica è uno così!
P.M.: cioè è proprio professioni- sta!
A.T.: Sì! E’ proprio professioni- sta! Secondo me a come ne parla Giuseppe ad Aldo NOTARIAN- NI che spara, perché qua no è che sparano tutti, Aldo NOTARIAN- NI spara, GIAMPA’ Domenico spara, poi c’è Saverio CAPPEL- LO spara, Francesco VASILE spara, dove c’è MOLINARO, dove c’è Alessandro Cavallo, do- ve ci sono io, non abbiamo mai sparato, abbiamo solo contribuito, invece quando andavano Saverio e MOLINA ... Saverio CAPPEL- LO, che poi vi farò riferimento ai suoi omicidi e c’era, perché la coppia era Domenico e Saverio! Perché Saverio la moto la guida a “mille per mille”!
P.M.: Sì!
A.T.: e la stessa cosa sparava sempre Domenico! Poi quando c’era Aldo c’era MOLINARO! E invece poi quando è entrato, è venuto a conoscenza nel 2008, per l’omicidio di CITTADINO, è venuto a conoscenza ...
MAR.: CITTADINO Bruno?
A.T.: Sì! E’ venuto a conoscenza MOLINARO, di VASILE! Perché tutti questi ragazzi da quando eravamo piccoli già ci conoscevamo Domenico GIAMPA’ conosceva al fratello Vittorio di Francesco VASILE, sì sono invitati ai matrimoni, io e MOLINARO abbiamo il San Giovanni, gli ho fatto il compare. Lui a me il compare di anello, Giuseppe, glielo ho fatto a Giuseppe, glielo fatto a Saverio ...
P.M.: va bene!
A.T.: conoscevo a tutti!".
Il Lametino 192
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