Reggio Calabria - I finanzieri del GICO del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno sequestrato, per intestazione fittizia, beni per un valore di oltre 6 milioni di euro nei confronti di Candeloro Gagliostro, ritenuto vicino alla cosca “Parrello" dominante nel territorio di Palmi. Le indagini, avviate dalle fiamme gialle a seguito di una segnalazione della Polizia Municipale di Palmi per un abuso edilizio, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, nella persona del Procuratore Capo Ottavio Sferlazza e dal Sost. Proc. Anna Pensabene, hanno dimostrato come Candeloro Gagliostro fosse l’effettivo titolare di beni immobili e attività imprenditoriali, solo fittiziamente intestate a terzi con l'intento di mascherarne la reale titolarità, così da eludere la possibile applicazione di misure cautelari e/o ablative nei suoi confronti, in ragione dei suoi rapporti di parentela e quindi di contiguità con la cosca "Parrello", attiva nel comune di Palmi. Infatti, Candeloro Gagliostro risulta essere il nipote diretto di Gaetano Parrello, detto "u lupu i notti”, defunto capo storico dell’omonima consorteria mafiosa operante a Palmi, ucciso in un agguato il 25.09.1986. Il provvedimento ablativo, disposto dal dottor Giulio De Gregorio, Gip presso il Tribunale di Palmi, è stato emesso nei confronti di Candeloro Gagliostro e altre sei persone.
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Tra i beni oggetto del sequestro figurano il noto complesso turistico “Beverly Village” in Contrada Scinà, 4 immobili e 4 società, di cui una nota concessionaria di auto, la “Pugliese auto Srl”, e società operanti nel settore della pulizia di edifici, come la “Public Service” e la “Euroservice Gruop Srl”, che risultano essere assegnatarie di diversi appalti banditi dal Comune di Palmi, tra cui anche quello afferente alla pulizia degli Uffici Giudiziari di Palmi. Già nel 1997 Candeloro Gagliostro era stato interdetto dall'Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Palmi per una turbata libertà degli incanti relativa a una gara d’appalto per lavori di pulizia, analogamente bandita dal Comune di Palmi per l’anno 1996, assegnata poi alla G.C.P. di Candeloro Gagliostro. Infatti, così come emerse dalle indagini, l’appalto era risultato affidato alla G.C.P. di Candeloro Gagliostro con un anomalo ribasso del 56,2%. La penetrazione della cosca “Parrello” nel tessuto economico del territorio e nei rapporti con la Pubblica Amministrazione ha trovato riscontro in alcuni colloqui, intercettati in carcere, del boss Gallico Giuseppe, appartenente all’omonima cosca, contrapposta a quella dei “Parrello” su Palmi. Le Fiamme Gialle hanno, inoltre, appurato un inequivocabile elemento sintomatico della fittizietà delle operazione immobiliari attraverso l’effettuazione di mirate e complesse indagini patrimoniali, che hanno evidenziato una sintomatica sperequazione fra le lecite e certificate capacità reddituali dei soggetti formalmente acquirenti e le cospicue somme investite. Infatti, i soggetti prestanome sono risultati essere in condizioni economiche ai limiti della sussistenza, i cui redditi dichiarati sarebbero stati sufficienti solo per il sostentamento del proprio nucleo familiare e assolutamente non idonei a giustificare gli ingenti investimenti immobiliare e societari effettuati.
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