Catanzaro - E’ stato tracciato ieri 3 luglio all’università Magna Grecia, in una giornata di studi organizzata dall’Ipasvi, il collegio degli infermieri di Catanzaro, l’identikit dell’infermiere forense. Una nuova figura professionale specializzata in tutti gli aspetti giuridici dell’attività sanitaria e del trattamento di traumi o decesso di vittime di violenze, attività delinquenziali o incidenti traumatici. Esperto in sicurezza del servizio sanitario e prevenzione degli errori in sanità, tematiche sindacali e altro ancora.
Una giornata organizzata in collaborazione con Aiilf, associazione italiana infermieri legali forensi della Calabria e in presenza del presidente nazionale, da Siena, Eugenio Cortigiano. “Questa nuova figura altamente specializzata – ha spiegato la presidente Ipasvi di Catanzaro Concetta Genovese - è già presente in città con molti giovani infermieri che si sono formati con il master a Catanzaro, e rappresenta un nuovo tassello nella valorizzazione dell’infermiere nel nuovo scenario sanitario”. La presidente ha sottolineato alcuni “ingredienti” vincenti di una professione che negli ultimi vent’anni ha subito una rivoluzione. “Oggi l’infermiere, che consegue anche una laurea, è in grado di prendere decisioni cliniche in modo autonomo e responsabile– ha detto – ma questo può accadere solo sulla base di competenze costantemente aggiornate”. La presidente Genovese ha parlato anche della necessità di lavorare in squadra (anche uno studio dell’Ocse ha dimostrato come il maggior numero di errori in sanità avviene per mancanza di coordinamento) e si è soffermata tra le altre cose a lungo sul concetto degli esiti, i risultati raggiunti sulla salute del paziente, secondo linee guida precise e scientifiche per capire se gli infermieri hanno davvero lavorato bene":
Tra i temi approfonditi, quello della autopsia in 3D, dallo studio del tecnico di radiologia Vincenzo Vaiti, una approfondita ricerca attraverso tac e risonanza magnetica, che fa comprendere come la tecnologia avanzata diviene sempre più strumento scientifico di cui ci si avvale anche nei casi di morte violenta e nei procedimenti penali, quello della farmacovigilanza e degli errori in sanità negli aspetti infermieristico – legali, trattato da Sandro Angotti, quello della deadline e delle leggi regionali, con Mariella Leto, ancora il demansionamento e l’articolo 49 con il presidente nazionale dell’Aiilf Eugenio Cortigiano. Cortigiano ha illustrato molte recenti sentenze nei processi che hanno riguardato anche infermieri soffermandosi a lungo sulla necessità di mettere sempre per iscritto le eventuali irregolarità, unico modo per tutelarsi di fronte alla legge. “La figura dell’infermiere legale forense – ha detto Antonio Ciambrone nel suo intervento – risulta una delle più giovani e innovative che il mondo ospedaliero possa annoverare".
“Si studia nelle università in Italia da otto o nove anni – ha detto ancora Eugenio Cortigiano – è una specializzazione molto ampia soprattutto rispetto all’inizio in cui ci si soffermava soprattutto su casi di violenza sessuale. Ci si può approcciare agli aspetti che più interessano, moltissimi approfondiscono gli ambiti sindacali, altri ancora nella gestione del rischio clinico dove l’infermiere ha portato molta praticità. Con l’infermiere legale forense ci si avvale tra colleghi dell’esperienza di qualcuno che riesca a dimostrare dove l’infermiere non ha sbagliato o non poteva non sbagliare”.
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