Lamezia, “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”, il corto di Mario Vitale presentato al ”Grandinetti”

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Lamezia Terme – Dopo aver fatto incetta di consensi e riconoscimenti internazionali, “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”, ultimo corto del regista lametino Mario Vitale, è finalmente approdato al Teatro Grandinetti per la prima proiezione a Lamezia Terme. Presentato all’Underground Cinema Film Festival di Bray e semifinalista al Los Angeles CineFest, “Al giorno d’oggi” è la naturale evoluzione di un percorso cinematografico che sin dagli esordi ha sviluppato un singolare point of view su tematiche sempre attuali (emblematico il titolo) legate al mondo del lavoro, accantonando la classica denuncia sociale e rappresentando i disagi di un’intera generazione in chiave esistenziale. Se il precedente “Il Tuffo” illustrava ansie e paure generate dall’idea di “buttarsi a capofitto nella vita”, il nuovo lavoro di Vitale passa allo step successivo analizzando cosa succede una volta in gioco. E lo fa in un’opera concettualmente agli antipodi, caratterizzata da un’estetica quasi manierista, che affida il suo messaggio a suggestioni e immagini eliminando i fitti dialoghi carichi di simbolismo dell’esordio. Due corti diametralmente opposti ma legati da un sottile fil rouge, come i protagonisti di “Al giorno d’oggi”, Giovanni (Francesco Aiello) e Umberto (Fabrizio Ferracane), anime nella tormenta travolte dai compromessi imposti dalla vita, ma profondamente diverse nelle rispettive capacità di adattamento. Attitudini che arrivano a incarnare l’eterno dualismo tra bene e male in un film che, oscillando tra David Lynch e Michael Mann (perfette, in tal senso, le musiche dell’altro talento lametino Francesco Strangis), tradisce ambizioni antropologiche messe comunque in secondo piano da una grandeur visiva che è già un marchio di fabbrica. La proiezione in anteprima davanti a un gremito “Grandinetti” è stata occasione per approfondire i temi e la poetica del corto di Mario Vitale, accompagnato dal co-sceneggiatore Francesco Governa e da buona parte del cast: Fabrizio Ferracane, Francesco Aiello, Sara Andreoli, Marina Crialesi, Pino Torcasio e Achille Iera.

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“Abbiamo messo a confronto due modi diversi di adattarsi alla vita – ha affermato il film maker – nel tentativo di smuovere qualcosa nello spettatore, suscitare emozioni che portassero a delle domande, ponendo l’accento sul lato più umano della vicenda”. Un concept confermato da Francesco Governa, che ha steso lo script a quattro mani con il cineasta lametino: “Non volevamo essere retorici o critici, volevamo semplicemente raccontare una storia, anche con distacco. Il film pone due vite in parallelo, in un certo senso è la classica contrapposizione tra bene e male, ma abbiamo deciso di non scegliere un punto di vista”.

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Il mini talk ha poi coinvolto gli attori, a partire da Fabrizio Ferracane, protagonista, tra l’altro, di quell’autentico caso cinematografico rappresentato da “Anime Nere”: “Mario è una persona umilissima – ha dichiarato l’attore siciliano – e quando hai la possibilità di conoscere persone così, capaci di scrivere cose interessantissime e che amano il proprio lavoro, diventa impossibile non prestarsi volentieri a progetti di questo tipo. Lui e Francesco Governa sono la prova di come sia possibile creare un buon film anche senza grossi budget. C’è un discreto movimento nel mondo del cinema indipendente e anche a livello istituzionale iniziano ad accorgersi di questo sottobosco in continuo fermento, per cui possiamo esser fiduciosi”. Parole d’elogio anche da Sara Andreoli (“Mario ha dato al film un taglio poetico che cercavo da tempo”), Marina Crialesi (“Giovani come Mario possono cambiare il modo di vedere il cinema”), Francesco Aiello (“Lavorare insieme a lui mi ha spinto a superare i miei limiti”), Achille Iera (“Un regista con uno stile già riconoscibile che sa come dirigere”) e Pino Torcasio (“Ho sempre apprezzato il suo approccio con gli attori”). In chiusura, infine, l’intervento del sindaco Paolo Mascaro: “Sono stati sedici minuti molto intensi. Questa terra dev’essere orgogliosa di giovani come Mario Vitale, perché realizzare i propri sogni qui è impresa ardua. La speranza è che un giorno i nostri giovani possano trovare terreno fertile anche in Calabria, anche a Lamezia, e lo auguro a tutti coloro che hanno voglia di emergere in questa terra”.

Francesco Sacco

 

 

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