Lamezia: presentato libro “Ti ho vista che ridevi” con Nicola Fiorita all’Istituto Tecnologico

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Lamezia Terme – Prosegue presso l’Istituto Tecnologico il ‘Progetto invito alla lettura’, curato dalla docente referente Dora Anna Rocca e da un gruppo di colleghi che ogni mese, fino a maggio, preparano  gli studenti all’incontro con un autore.  Oggi è stata la volta di un libro che nel corso degli ultimi mesi ha riscosso numerosi consensi, con innumerevoli presentazioni extra regionali. Si chiama ‘Ti ho vista che ridevi’, l’esperimento di scrittura collettiva che vede presenziare nell’aula dell’Istituto lametino l’autore Nicola Fiorita, professore di diritto canonico presso il dipartimento di Scienze Politiche all’Unical, attualmente leader di ‘Cambiavento’, il nuovo movimento politico  pronto a scendere in campo nelle prossime elezioni comunali a Catanzaro.

Nell’incontro in biblioteca, Fiorita spiega ai ragazzi dell’entusiasmante esperienza del collettivo ‘Lou Palanca’, di cui è stato protagonista in precedenti viaggi letterari. Un gioco di squadra che ha spinto gli scrittori a riprovarci. “Siamo andati alla ricerca di storie dimenticate – dice Fiorita – che non sono mai andate a finire sui giornali ma che hanno ugualmente lasciato un segno con dignità”. C’è la volontà di raccontare di una Calabria sconosciuta, nei Lou Palanca, che per troppo tempo è finita per dare una immagine macchiata, negativa di sé, una Calabria però che merita di essere raccontata da calabresi per poterle dare maggiore coerenza. 

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“Dall’incontro con Carlo Petrini, Slow Food, abbiamo intuito del successo delle langhe – dice ancora Nicola Fiorita – dietro cui si nasconde il sangue, il sacrificio delle donne calabresi”. Negli anni ‘60 un’emigrazione individuale femminile raggiunge dal Sud il territorio delle Langhe, che le contadine stanno abbandonando per trovare la propria emancipazione nelle città. È un’emigrazione matrimoniale, che porta le ‘calabrotte’ all’impatto con una lingua e un sistema di relazioni sociali differenti da quelli dei paesi d’origine. Ti ho vista che ridevi racconta una di queste storie. Un libro voluto da tante persone. Dopo il primo, infatti, è stato il critico Goffredo Fofi a stimolare il collettivo nel loro proseguo letterario. “Dovete scrivere ci disse, perché la Calabria è rimasta l’unica regione che merita di esser raccontata, la Calabria ch’è insieme modernità e tradizione” – continua Fiorita. E a proposito di dualismi, e di immagini contrapposte, una delle formule utilizzate, forse enfatizzate, nella scrittura è il ‘malocchio’. “Nella festa dei santi Cosma e Damiano si notano genitori che sollevano i figli volti a fornire ai santi dei soldi, e genitori dal lato opposto con macchine fotografiche e autoscatti”.

Fra tutte le presentazioni, quella più emozionante è stata ad Alba, dove Carlo Petrini aveva organizzato un incontro con 32 donne ‘calabrotte’. Donne che lasciavano tutto, a 16 anni, per andare a sposare in altri paesi uomini anche più grandi loro. Afferrare il passato per vivere con consapevolezza il presente. Questo il leitmotiv delle iniziative letterarie all’interno delle scuole negli ultimi tempi. “È molto importante parlare del passato che non avete vissuto – dice la dirigente Patrizia Costanzo – questa è la storia di una emigrazione particolare, capire le nostre radici non è un passaggio inutile”. Si tratta di storie vere con nomi inventati, ambientate in periodo sfortunato per chi nasceva donna. “Nessun diritto è acquisito per sempre – dice Fiorita – oggi le donne non sono ancora alla pari degli uomini, tuttavia qualche passo è stato fatto perché qualcuno ha lottato per voi”. Un libro in cui la miseria fa da cornice, e che riflette la miseria dei costanti flussi migratori. “Oggi la miseria è degli immigrati, continua a puzzare, ma questo non significa che siano meno degni di noi”. 

V.D.

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