Lamezia Terme - “Sembra non esserci molta differenza fra Occhiuto e Tridico: sono due soggetti che litigano molto, ma sono due facce della stessa medaglia”: così si esprime Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana Popolare, nella conferenza stampa di presentazione delle liste che dà inizio alla campagna elettorale del partito per le prossime elezioni regionali di ottobre. Il partito sostiene la candidatura a presidente di Francesco Toscano, il quale pure dichiara, rispetto ai suoi avversari, che “appartengono ai gruppi di potere che si alternano alla guida della regione da circa trent’anni, ed è un’evidenza: ci screditeranno come alternativa perché noi rappresentiamo il cambiamento”.
“Il sovranismo popolare è una teoria politica” dice a proposito Rizzo, “Noi non offriamo alla Calabria solo una lista: noi offriamo un progetto. Il nostro obiettivo a partire dalle regioni è quello della sanità pubblica: oggi le regioni hanno l’80% in media del bilancio legato alla spesa sanitaria, ma a livello nazionale ci sono 350 miliardi spesi per la sanità pubblica, e la spesa sanitaria privata comincia a salire: siamo a 50 miliardi. In mezzo ci sono 50 milioni di italiani che non si curano più, e qui in Calabria quelli che da una parte non si curano nel privato perché non hanno i soldi, e dall’altra non riescono a seguire le lungaggini del pubblico, sono 170.000. Siamo al collasso e le ricette che stanno proponendo gli altri non ci convincono: noi siamo per ritornare alle unità sanitarie locali, e non più alle aziende – perché non si può parlare di profitto se si parla di salute. Vogliamo togliere la sanità dalle mani dei vertici delle regioni, che nominano i dirigenti e scelgono i primari, a destra e a sinistra. Occhiuto e Tridico sono professionisti, burocrati della politica: noi crediamo che la Calabria debba cambiare facendo a meno di personaggi sottoposti alla grande economia e alla grande finanza: noi abbiamo la schiena diritta, non ci controlla nessuno”.
“Il nostro obiettivo principale è quello di ridare dignità alla politica”, prosegue sulla stessa linea Toscano, “una politica umiliata da comitati d’affari: si limita ad ubbidire a impostazioni che vengono dall’esterno e ad imporre ai calabresi un declino che altri chiamano responsabilità anche con la complicità di chi evidentemente non ritiene la politica motore indispensabile del cambiamento e della realizzazione dell’interesse dei cittadini. Noi non siamo un comitato d’affari, siamo un partito politico con un’idea chiara di società. Sappiamo che l’emigrazione continua, che i nostri giovani sono disperati e la sanità è al collasso, c’è un altissimo livello di precarietà e di esclusione sociale. Ci rivolgiamo ai calabresi liberi, forti, che hanno voglia di veder rifiorire la loro terra, che non si sono arresi”. Proveniente da un cattolicesimo sociale moderato, Toscano, che sta per uscire con un suo libro sulla sovranità popolare, ha scelto di rappresentare la visione di un partito che propone fra le altre cose l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e l’indipendenza nei rapporti internazionali, e non condivide del tutto il premierato della Meloni.
Giulia De Sensi
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