Vigor Lamezia ancora sconfitta in trasferta, decisivo ritrovare la via del gol

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Lamezia Terme – Terzo stop in altrettante trasferte stagionali per la Vigor Lamezia. Se a Gela sulla carta ci poteva stare di perdere, aver raccolto il classico pugno di mosche tanto a Palermo quanto a Paternò è invece stato meno accettabile. Soprattutto dalla trasferta di ieri alle falde dell’Etna sarebbe stato fondamentale quantomeno tornare con un pari, dato che avrebbe consentito di tenere distante quattro lunghezze un probabile avversario diretto nella lotta per la salvezza. Bisognava approfittare pure della situazione non propriamente tranquilla che ancora ieri si respirava a Paternò, con evidente frattura, e contestazione, tra la tifoseria e la proprietà. 

Una Vigor che, dunque, si conferma troppo passiva e debole lontano dalle mura amiche, com’è un po' nelle corde  delle squadre con poca personalità, esperienza e, ovviamente, non eccelse dal punto di vista tecnico. Certo, nelle ultime due uscite si è notata una maggiore attenzione difensiva, ma, contemporaneamente, si è completamente smarrita la via del gol. Se nelle prime tre giornate Curcio e compagni avevano segnato ben cinque reti, subendone due, peraltro entrambe nella stessa gara, nelle restanti, nonché ultime, tre, lo score è impietoso con zero centri all’attivo e quattro al passivo.  

Al “Falcone-Borsellino” i biancoverdi non hanno avuto dalla loro nemmeno un pizzico di fortuna. Vedi gol piuttosto fortunoso e balordo, trovato, non crediamo infatti volutamente, dal 2007 Lucca al primo minuto della ripresa ed il successivo palo pieno invece centrato, di testa, da Marcellino. Successivamente c’è stato anche il salvataggio in scivolata, in piena area piccola, di Fernandez sulla conclusione dell’ex Mascari. Ma la reazione al gol etneo si è di fatto esaurita qui. Nel finale, infatti, sono stati più che altro i rossoazzurri ad andare vicini al raddoppio. In particolare con la traversa scheggiata, di testa, da Jungling sugli sviluppi di un corner. 

Paternò che comunque si conferma compagine solida, seppur non granchè prolifica. Quella di ieri per l’undici allenato dal catanzarese Ciccio Corapi è stata la terza sfida consecutiva chiusa senza prendere gol.    

Tornando in casa lametina, due le novità rispetto all’undici inizialmente opposto al Sambiase; il rientrante Colella e Staiano. Restano ventidue gli elementi sin qui utilizzati dall'ex tecnico dell'Ischia in queste prime otto gare ufficiali. Ancora non impiegati, seppur per motivazioni diverse, il terzo portiere Stella, Errico, Sardo, Malara, Bammacaro, Marigosu ed Embalo. All’opposto, finora non ha saltato neanche un minuto ufficiale il solo Montebugnoli. In campionato, sempre partiti titolari  Sanzone, Montebugnoli e Mascari. Gli ultimi tre pure se si considerano le due gare di CoppaPrima panchina in campionato per Amendola. 

Fare risultato a Paternò sarebbe stato importante anche alla luce del calendario tutt’altro che abbordabile che adesso attende la formazione del presidente Rettura. Domenica al “D’Ippolito” arriverà una Nissa che sin qui ha un po' stentato ma che, per organico, resta una delle più autorevoli candidate al successo finale. Non a caso ha comunque perso, e di stretta misura, unicamente in casa della Reggina. Proprio al “Granillo” ci si dovrà recare la domenica successiva (19 ottobre), per poi ospitare la quotata Gelbison ed andare su un altro campo ostico qual è quello di Favara. 

Quantomeno fino a domenica prossima si dovrà cercare di far risultato senza ancora nessuno dei quattro infortunati di lungo corso. Qualcuno tra Errico, Bammacaro ed Embalo, per come dichiarato da Foglia Manzillo nell’ultima conferenza stampa pre-gara, potrebbe infatti andare in panchina soltanto contro la Reggina, sempre a voler essere ottimisti. La situazione più complicata resta quella di Marigosu, per il quale ci vorrà ancora un mese o poco meno. Ovviamente non è detto che con il recupero di queste pedine le cose miglioreranno sensibilmente. Bammacaro è comunque un 2004, mentre Errico ed Embalo restano prospetti da scoprire, o meglio da riscoprire. In special modo il centravanti, che nelle ultime stagioni non ha collezionato molte presenze, e gol, in giro per i campi di serie D. Bisognerà vedere quali motivazioni possiede ancora dopo i fasti, ormai abbastanza datati, della serie A e B. Fermo restando che per caratteristiche non è mai stato un vero goleador, quanto piuttosto un attaccante capace di saltare l’uomo ed aprire spazi per i compagni. 

Degli altri componenti il reparto avanzato, stenta a sbloccarsi Mascari, peraltro in flessione rispetto alle primissime gare. Tandara continua a giocare a fasi alterne ed appare comunque ancora parecchio distante dal giocatore ammirato con la maglia del Santa Maria Cilento. Il miglior rendimento, in proporzione ai minuti giocati, lo ha sin qui offerto Spanò, soprattutto quando gettato nella mischia in corso d’opra tra le mura casalinghe. E’ anche vero che di palle giocabili, e quindi finalizzabili in gol, gli avanti biancoverdi non ne stanno ricevendo molte in virtù di un reparto nevralfico di non grande qualità e piuttosto operaio. Coppola e Curcio si stanno alternando come play senza grossi risultati. Il primo è pur sempre un giocatore a fine carriera e lascia qualche dubbio sul piano della tenuta fisica, il secondo , anch’egli avanti con l’età, fa la differenza in Eccellenza, ma decisamente meno in D, palcoscenico dal quale peraltro mancava da circa un decennio. Secondo voci di corridoio, inoltre, la stessa panchina di mister Foglia Manzillo non sarebbe più molto salda, ancora di più dopo il passo falso di Paternò. 

 Ferdinando Gaetano

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