
Lamezia Terme - "Da una analisi incrociata di più fonti informative, comprese conversazioni dirette con alcuni addetti ai lavori, emerge un quadro molto più complesso e preoccupante rispetto a quello che si vorrebbe far passare. Il trasferimento della base Canadair da Lamezia a Crotone non è solo una scelta costosa, ma logisticamente penalizzante. L’aeroporto di Lamezia dispone di infrastrutture, servizi e competenze che garantiscono rapidità di intervento, continuità operativa e sicurezza: collegamenti stradali e ferroviari immediati, disponibilità di materiali e ricambi, presenza di personale specializzato e una piena operatività del traffico aereo". E' quanto afferma Francesco Grandinetti sul trasferimento della base Canadair da Lamezia. "Al contrario, lo scalo di Crotone - prosegue - presenta limiti strutturali e operativi che rischiano di allungare i tempi di intervento, aumentare i costi di gestione e ridurre l’efficacia complessiva del servizio antincendio. Non si tratta di opinioni, ma di valutazioni tecniche che circolano da tempo negli ambienti aeroportuali e che trovano riscontro in più contributi qualificati".
A questo punto è bene chiarire anche un altro aspetto: non servono giustificazioni di maniera sul fatto che negli ultimi anni su Lamezia sarebbero stati fatti “milioni e milioni di investimenti".I cittadini sanno bene cosa sta accadendo all’aeroporto di Lamezia perché lo vivono sulla propria pelle. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: la base hub Ryanair è stata spostata a Reggio Calabria; la nuova aerostazione, annunciata da anni, è ferma, di fatto barattata con un semplice ampliamento dell’area partenze; numerosi servizi sono stati esternalizzati, con una conseguente riduzione del livello occupazionale e della qualità del lavoro per molti addetti del territorio; la gestione dei parcheggi è stata affidata a grandi gruppi esterni, con minori ricadute economiche locali, ignorando completamente la possibilità di affidare il servizio a una società in house del Comune di Lamezia, la Multiservizi, che avrebbe potuto garantire maggiori entrate pubbliche e benefici diretti per la comunità. Questo contesto rende ancora più incomprensibile e grave la scelta di sottrarre a Lamezia un’ulteriore funzione strategica come la base Canadair, senza un confronto pubblico e senza spiegazioni convincenti. Per questo diventa inevitabile una richiesta chiara e istituzionale: convocare con urgenza un Consiglio comunale, invitando l’Amministratore Unico della SACAL, Marco Franchini, affinché riferisca pubblicamente sulle motivazioni, sui costi reali, sulle ricadute operative e sulle conseguenze per la sicurezza del territorio. Lamezia Terme - conclude - non può più accettare soprusi rimanendo silente. Difendere le proprie infrastrutture non è campanilismo, ma responsabilità verso i cittadini e verso l’intera Calabria. Il silenzio, oggi, non è più un’opzione".
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