Lamezia, Nicotera su tesseramenti Udc: da Talarico bugie, noi agiamo per amor di verità

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Lamezia Terme – La bufera che ha travolto i dirigenti calabresi Udc e la sezione lametina non accenna a placarsi. A sole 24 ore dalla conferenza stampa indetta da Francesco Talarico per comunicare il rinvio del congresso regionale, arriva la replica di Giancarlo Nicotera e Massimo Sdanganelli. Un “giallo” vero e proprio quello calato sui tesseramenti, all’interno dei quali sarebbero finiti i nomi di ignari iscritti con un rimpallo di responsabilità sui chi doveva vigilare in merito. Nella sede del gruppo consiliare, in risposta a quanto affermato ieri da Talarico, vengono mostrate le lettere e le e-mail spedite mesi fa da Nicotera a Cera e Cesa, per denunciare meccanismi poco chiari nella raccolta delle adesioni. “Talarico, che non ne aveva nessun titolo, non avrebbe dovuto inviare a Roma le tessere che io mi ero rifiutato di mandare” chiarisce in primis Giancarlo Nicotera, affiancato al tavolo, oltre che da Sdanganelli, anche da Giuseppe Costanzo, Roberto Bonaddio e Giuseppe Muraca.

A riassumere il significato che hanno voluto dare oggi all’incontro, per i tanti che gli domandano il perché hanno deciso di intraprendere questa “battaglia” contro la dirigenza, è un manifesto di Aldo Moro in bella vista: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante, ci aiuta ad essere coraggiosi”. E secondo Giancarlo Nicotera, nella conferenza stampa indetta ieri dall’ex presidente del consiglio regionale, la verità non è stata affatto detta. “Abbiamo visto Talarico in una triplice veste: colui che dice bugie, colui che non ha conoscenza di ciò di cui sta parlando e colui che vorrebbe agire come fosse nelle vesti di Madre Teresa di Calcutta, per il bene del partito”.

Qui il consigliere comunale ritorna sulle adesioni del partito che si è rifiutato di firmare, avendo notato delle anomalie. “Non abbiamo aspettato il congresso regionale per farle presenti – chiarisce nuovamente mostrando i documenti alla stampa – oggi forniamo riscontri con dati oggettivi acclarati. Prendiamo atto che da aprile 2016 abbiamo ottenuto qualche risultato, in primis sulla falsa democrazia dei partiti". 

Le lettere inviate a Talarico e a Cera, responsabile regionale del tesseramento, risalgono in effetti ad aprile 2016 alle quali Nicotera dice di non aver ricevuto risposta. “E’ seguito un incontro a Roma il 20 maggio – ha precisato poi – dove si facevano presenti a Cera le anomalie sulle adesioni”. Elenchi che a Roma sono arrivati ugualmente, ma senza la vidimazione del commissario responsabile Nicotera. “Se non è stato fatto, un motivo lo abbiamo avuto. Ci hanno poi comunicato che le adesioni cartacee erano arrivate a Roma e ci era stato detto che ce le avrebbero fatte visionare, ma così non è stato”. Viene mostrata inoltre la mail inviata dall'account personale di Talarico a Roma l'11 aprile, con la quale si trasmettevano le 1.702 adesioni.

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“E’ accertato che lui e soltanto lui ha inviato senza nessun titolo ciò che spettava a me. Da statuto inoltre, è stabilito che io mi sarei dovuto occupare della vidimazione delle adesioni e che il compito di garanzia e gestione dei tesseramenti spettava a Cera. Ad ogni modo scopriranno i magistrati dove sono finite adesso le adesioni”. Nessun riscontro Giancarlo Nicotera ribadisce di aver avuto a seguito della mail inviata il 28 ottobre per chiedere lumi sulla veridicità delle adesioni, né dopo la comunicazione dell’autosospensione dal partito. “Immediatamente dopo la denuncia viene convocato il congresso regionale - ricorda infine – tutti questi documenti saranno inoltre in mano alla Procura. Di certo non siamo andati lì ad autodenunciarci”.

Un excursus politico sui motivi che hanno portato alla totale lacerazione del partito, l’ha fornita poi il presidente Massimo Sdanganelli. Ciò che non è piaciuto alla sezione lametina è stata sicuramente la sopraffazione e la mancata democrazia nei momenti d’assemblea, culminando con i dissapori sui tesseramenti, il nominativo dell’assessore Udc nella giunta Mascaro e il commissariamento del partito. “E’ vero che i panni sporchi si lavano in casa – ha risposto Sdanganelli facendo riferimento ad una dichiarazione fatta ieri da Bruni – ci abbiamo provato, ma se è accaduto questo è perché alla fine non si è riusciti a trovare una sintesi e il segretario generale non ha ritenuto di doverci dare ascolto”. E sul congresso rinviato aggiunge: “Un congresso si celebra con una base elettorale rappresentata dagli iscritti, senza questi non so come si sarebbe potuto celebrare”

Ad aver seguito l’iter su quanto accaduto negli ultimi mesi riguardo ai tesseramenti, anche Giuseppe Costanzo, che aggiunge: “Più volte ci siamo riuniti per discutere soprattutto del numero spropositato delle tessere rispetto poi a quelli che sono stati i risultati elettorali. Le vicende sono andate così perché non c’è stato un intervento da parte del nazionale nel fare da “paciere”.

A livello cittadino il gruppo consiliare ha ribadito più volte la piena fiducia alla maggioranza che in consiglio sostiene il sindaco Mascaro, ma non nasconde rammarico per come si siano andate le cose in un partito al quale hanno mostrato sempre fedeltà e dal quale ora devono inevitabilmente prendere le distanze: “Volteremo pagina secondo quei valori che ci contraddistinguono – ha concluso Nicotera - non abbiamo mai militato in un altro partito e non ci saremmo mai sognati questa brutta pagina politica, ma stiamo agendo per amor di verità”. 

Alessandra Renda

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