Lamezia Terme - "A Longobardi Marina, incantevole borgo della provincia di Cosenza, affacciato sul Tirreno e abbracciato dalle colline, si è svolto, come da tradizione, il consueto incontro annuale organizzato dal Terz’Ordine dei Minimi di Sambiase, parte integrante della Parrocchia di San Francesco da Paola. Un appuntamento che giunge alla sua 35ª edizione, segno di una fedeltà che attraversa le generazioni e che ha come cuore pulsante il desiderio di camminare insieme nella fede, nella fraternità e nella carità. L’incontro ha visto la partecipazione di circa 30 persone, provenienti da Sambiase, Nicastro e Curinga, in uno spirito autentico di sinodalità e condivisione profonda, dove ognuno ha portato con sé la propria storia e il proprio tratto di strada da intrecciare con gli altri" è quanto si legge in una nota.
"Molti dei partecipanti - spiegano - erano “pellegrini dell’età matura”, custodi di una fede radicata nel tempo, testimoni silenziosi di un cammino che si è fatto vita, memoria e dono. La loro presenza ha reso l’incontro ancora più denso di significato: un segno concreto di quanto lo spirito non conosca età e la comunione possa attraversare ogni stagione della vita, con la forza della gratitudine e della speranza. A guidare questo tempo di grazia è stato Padre Ivano M. Scalise, guida spirituale dell’incontro. La sua presenza è stata silenziosamente intensa, fatta di parole semplici e profonde, momenti di preghiera, ascolto e fraternità vera, ma anche di gesti simbolici capaci di lasciare un segno nel cuore. Uno fra tutti: il braccialetto artigianale, realizzato con le sue mani e donato a ciascuno, diverso per forma e colore, a ricordare che ognuno è unico per Dio, ma tutti uniti dallo stesso amore".
"Accanto a lui - sottolineano - la presenza preziosa delle Suore del P. Barré, compagne fedeli del cammino, custodi silenziose e instancabili di una spiritualità concreta, che accompagna con discrezione la vita del gruppo. Tra i momenti più significativi, la tavola condivisa ha rappresentato un simbolo potente: il sedersi insieme, dividere il pane, sorridersi, ringraziare per il cibo quotidiano, ha fatto emergere quella spiritualità vissuta nei gesti quotidiani che è al centro dell’esperienza dei Minimi. La tavola, come ogni anno, è diventata luogo di comunione autentica, spazio in cui il Vangelo si è fatto vita concreta".
"In questo spirito - aggiungono - hanno risuonato con forza le parole di San Francesco da Paola: “Niuna cosa è il tesoro che io vi lascio: amatevi l’un l’altro, e fate tutte le vostre cose in carità". L’atmosfera di Longobardi ha contribuito a rendere ancora più profonda l’esperienza. Il vento che accarezza il volto, il mare che si apre davanti agli occhi come una promessa di libertà, la luce riflessa sull’acqua, il silenzio che invita alla contemplazione: tutto ha parlato della presenza viva di Dio. E ancora, a conclusione del percorso, un’altra frase del Santo ha fatto da guida per tornare nel quotidiano: “La carità è la misura della nostra santità.” Una misura semplice e alta, capace di orientare la vita di ciascuno, giorno dopo giorno. Il soggiorno è stato reso possibile grazie al servizio instancabile di Teresa Paonessa, responsabile del gruppo, affiancata dalla collaborazione generosa di Elisabetta Mercuri, Giuditta Crupi, Ida Sesto, Aloisia Mazzei, Pasquale Saladino e Francesco Grandinetti, presenza indispensabile per l’anima del gruppo".
"Fin dalle sue origini, questo incontro ha accolto anche le cosiddette “persone speciali”, che con la loro autenticità hanno saputo testimoniare una fede essenziale, viva, inclusiva, diventando — forse inconsapevolmente — precursori dei tempi. Il Terz’Ordine dei Minimi, fedele alla regola del “minimo tra i minimi”, continua a farsi segno silenzioso di carità, umiltà e fraternità vissuta, incarnando un Vangelo semplice e profondo. Longobardi, ancora una volta, si conferma “terra di Santi”, patria di San Nicola Saggio O.M., della Venerabile Elisa Miceli (paragonata a Santa Maria Goretti) e della Serva di Dio Arcangela Filippelli: anime luminose che continuano a ispirare il cammino di tanti, oggi come allora. Un’esperienza intensa, viva, trasformante: perché la fede, quando è condivisa, diventa luce sul volto degli altri e vento buono che muove i passi verso Dio".
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